SOTTIGLIARE v.

0.1 settiar, settijà , soctiglia, sotiglala, sotigli, sotiglia, sotigliato, sotija, sotilgli, sotilglio, sotilia, sotìlliate, sottiade, sottigla, sottiglare, sottigli, sottiglia, sottiglian, sottigliando, sottigliano, sottigliar, sottigliare, sottigliarsi, sottigliassero, sottigliata, sottigliate, sottigliava, sottigliò, sottilglia, suctiglare, suctillare, sutigla.

0.2 Lat. tardo subtiliare (DEI s.v. sottigliare).

0.3 Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.): 6.

0.4 In testi tosc.: Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.); Metaura volg., XIV m. (fior.).

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.).

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.7 1 Ridurre di spessore, rendere sottile. 2 Ridurre quantitativamente o numericamente. 3 Dimagrire o far dimagrire. 4 Rendere debole (a seguito di sofferenze e tormenti). 5 Rendere più acuto (un suono, una voce). 6 Rendere più abile, esercitato, pronto (l'intelligenza, i sensi, le capacità). 6.1 Ingegnarsi, sforzarsi; applicarsi a una determinata azione. 7 Discutere con argomenti e distinzioni sottili e complicate. 8 [In base alle concezioni proprie della scienza mediev.:] rendere più fine, leggero, raffinato, immateriale; rarefare.

0.8 Gian Paolo Codebò 06.07.2005.

1 Ridurre di spessore, rendere sottile.

[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 528.31: Lo ferro fi tridado, le piere fi sottiade per la usança; quella parte vostra dura e abrama de paura e non ha [danno].

[2] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 2, pag. 6.14: togli la pasta, e dividila e sotiglala col cannello l'una metà sottile: e siate due a tirare.

[3] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 49, pag. 605.12: e tagla tantu di la unghia sicundu quanta la lesiuni va, e discoprila; poi a la inchovatura, undi è acinta, sutigla la sola di la unghia tutta intornu e specialimenti appressa la lesiuni...

2 Ridurre quantitativamente o numericamente.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 15, pag. 118.17: perchè se sarà più rada la schiera, o troppo sottigliata, tosto dagli avversarj, fatto l' assalimento, si rompe, e neuno rimedio vi puote avere.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 169.6: e come Erisitonio si manuca le membra, per fame. Già avea per la fame, e per lo divoramento del profondo ventre, sottigliate le ricchezze della sua patria: ma la crudele fame no era scemata...

[3] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 3, pag. 389.31: La corporale potenza è dono grande dato da Dio: per che matto se' a studiare di fare cosa per la quale tal dono meno possa venire e sottigliare per alcuno modo.

3 Dimagrire o far dimagrire.

[1] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 7, pag. 18.17: Dapoi che sarà bene concio, cominciagli a sottrarre il pasto; ma nol sottigliare con piccoli polli, imperciocchè 'l fanno infermare d' una infertà che si chiama etica, ovvero morbo sottile: ma pascilo con pasto ricente e buono...

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 68, pag. 160.5: l'altro mangia spesso per riconfortarsi, l'altro digiuna per sottigliare, e per purgare il corpo...

4 Rendere debole (a seguito di sofferenze e tormenti).

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 244.6, pag. 271: E [[Amore]] ciò soffrendo, l'amante sottiglia / e tollei sì di conoscer la cura, / ch'al peggio 'n tutto cum orbo s'appiglia.

5 Rendere più acuto (un suono, una voce).

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 178.9riprendiamo Agmon: al quale, quando ci volea rispondere, a un' otta fu sottigliata la voce e la via della voce; li capelli si mutarono in piume...

6 Rendere più abile, esercitato, pronto (l'intelligenza, i sensi, le capacità).

[1] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), 2.1, pag. 386: Assai sotilgli tuo fellon coragio / e tua ria lingua acorgi im sua usata / in dir di me villania ed oltragio; / nom so in che fallo mi t'agie trovata.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 6: Et Seneca dice: la solicitudine (et) lo pensieri soctiglia l'animo, (et) lo no(n) curare lo ronpe.

[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 27, pag. 35.4: Et a quello che se dise de settiar lo intellecto [se po responder, che no è raxonevel cosa molto se fadigar unde che piçola utilità se po trar.

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 124, pag. 418.2: Ella l'esercita, e sottiglia, e tienlo per onesta occupazione.

6.1 Ingegnarsi, sforzarsi; applicarsi a una determinata azione.

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 14.9, pag. 92: Sopragiunse il suo nimico / e[t] ad seminar çiçania se sotiglia / sopra il formento; poi se 'n gio l'enico.

7 Discutere con argomenti e distinzioni sottili e complicate.

[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 8, pag. 148.2: Formò la questione. I savi saracini cominciaro a sottigliare, e chi riputava il fummo non del cuoco, dicendo molte ragioni...

8 [In base alle concezioni proprie della scienza mediev.:] rendere più fine, leggero, raffinato, immateriale; rarefare.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 233.16: in sino a tanto che la sirocchia del Sole fece del corpo una gelata fonte, e sottigliò le membra in eternali acque.

[2] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 295v, pag. 130.6: Tenuo as... suctiglare, tenuem facere.

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 47, pag. 304.19: La sua carne [[scil. della coturnice]], a mangiare, sottigla et fae lieve lo stomaco delo 'nfermo.

[4] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 5, ch., pag. 164.23: Domanda dunque Aristotile quale è la cagione che ne la parte disopra dell'aria non ingrossano i nuvoli a generare dell'acqua, e pone la cagione ove dimostra che dovesse così essere, imperciò che manofesta cosa è che lo ingrossamento de' nuvoli è per frigiditade, impercioe che come il caldo hae a risolvere e a sottigliare, così il freddo hae a costrignere e a ingrossare...

[5] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 38.13: Onde aviene che alquanti, per grosseça et turbolentia di spiriti, non possono sì bene vedere la cosa da presso, come da lungi perciò che lo ispirito torbido et grosso si sottiglia et rischiara...

[6] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 59, col. 1.4: R(ecipe) çucchero bianco arostito insul testo caldo fattone polvere sottile e poni a sottigliare le dette cose.

[u.r. 10.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]