VALIMENTO s.m.

0.1 valemento, valimenti, valimento.

0.2 Da valere.

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 4.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.5 Locuz. e fras. di gran valimento 1.1.1, 1.2.1; di valimento 1.1.

0.6 N Il signif. 4 corrisponde a quello del prov. valimen.

0.7 1 La condizione, lo stato, la qualità di quello che vale. 1.1 Locuz. agg. Di valimento: che vale. 1.2 [Detto di un oggetto prezioso o comunque in rif. a un valore monetario o di mercato]. 1.3 [Con rif. al valore e alla validità legale di un documento, un atto, un accordo, un contratto]. 2 La possibilità o capacità di fare qsa. 3 Il possesso di quello che vale ed è prezioso. 4 L'atto di venire in sostegno di qno; soccorso, aiuto.

0.8 Gian Paolo Codebò 19.06.2005.

1 La condizione, lo stato, la qualità di quello che vale.

[1] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 1.18, pag. 95: per gran valimento / si dovria conquistare / gioia amorosa di bona intendanza...

[2] Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.), 2.49, pag. 160: Già mai non n'ò abento, / vostra bella fazone / cotant'à valimenti.

[3] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 3.49, pag. 54: A la sua signoria / si regge cortezia, / tutta larghessa, / tutta prodessa, / pregio e leansa e tutto valimento.

[4] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1577, pag. 231: Cortesia grazïosa, / in cui ognora posa / pregio di valimento, / e con bel gechimento / la pregò che 'nsegnare / li dovess' e mostrare / tutta la maestria / di fina cortesia.

[5] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 19, pag. 245.24: E, se mi dite: 'Che auro?', dico che me puniste, de voi medesmo tollendo però me, che sovr' onni auro crede[a]vi in valimento.

[6] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 39.11, pag. 141: dunque ben posso dire che 'n voi sia / pregio ed onore e tut[t]o valimento.

[7] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 3.28, pag. 32: sse far dimostranza / volesse, in dir, del suo gran valimento, / daria conoscimento / a ciascun, chiaro, di lei, fermamente, / perciò che veramente / altra no à vèr' lei mai parimento.

1.1 Locuz. agg. Di valimento: che vale.

[1] Meo Abbracc. (ed. Ageno), XIII sm. (pist.>pis.), 6b.9, pag. 47: a lo signor di valimento / non falla vedimento / di provedere li leai serventi: / und'eo m'allegro stando nei tormenti.

[2] Mazzeo di Ricco (ed. Panvini), XIII sm. (tosc.), 5.6, pag. 212: Ma per lo corso de la iniqua usanza / ogn'om si cred'esser di valimento, / e tal omo è tenuto in dispregianza / che spregia altrui, ma non sa zo ch'i' sento.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.132, pag. 270: Si non me pòi donare riccheza, né talento, / né darme entendemento, né poterme engrandire, / de for de te che dare pòime per pagamento? / Cosa de valemento non è de tuo largire.

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 31, terz. 5, vol. 2, pag. 78: Novantadue più di mille dugento / corría, di Luglio, quando nostra Donna / miracoli mostrò di valimento.

1.1.1 Locuz. agg. Di gran valimento.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 9, cap. 5, vol. 4, pag. 295.6: All'uomo di gran valimento, e di gran nominanza, messer Carlo conte d'Angiò e di Provenza, li governatori di Roma con tutto il loro consiglio, salute ed accrescimento di tutto onore.

[2] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 311.5, pag. 304: un fantin maschio, di gran valimento / e di virtú, sí ch' ogni altro avanzava / al tempo suo...

1.2 [Detto di un oggetto prezioso o comunque in rif. a un valore monetario o di mercato].

[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 34.4, pag. 16: Cornelio v'è, ch'è gemma molto fina: / poi sia buia, si ha gran valimento / ed ha grande vertute in medicina...

[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 4, pag. 543.19: et anchora per la quantitade o per la cosa data o recevuta contra la dicta forma, la quale no passi el valimento de XX soldi [de] denari...

[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 7, 7.5, pag. 86: El terzo fu questo amaestramento, / che tu non creda già mai quella cosa / ch'esser non può, e tu da pazzia vénto / credi ch'io abbi pietra prezïosa / nel gobbio e sia di cotal valimento, / unde per ripigliarmi non hai posa, / e credi che sia grossa come un uovo / d'un'oca; or mira se tu se' ben nuovo!

1.2.1 Locuz. agg. Di gran valimento.

[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 204.6, pag. 84: Quel palazz' era inciamberlato e sdotto / con molte gemme di gran valimento: / lo smalto iera d'onix e calcedoni, / imagini v'avea d'assai ragioni, / d'argento e d'auro di gran lucimento.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 9, ott. 72.4, pag. 563: e un turcasso, che nobilemente / lavorato era, di gran valimento, / pien di saette lizie veramente...

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 123.10: 'l quinto dono fu una corona d'oro piena di preziose di grande valimento.

1.3 [Con rif. al valore e alla validità legale di un documento, un atto, un accordo, un contratto].

[1] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 24, pag. 654.28: E se, contra la presente constitucione, eligendo potestaria oltra VJ mesi o offcio prorogando o infra 'l termene anchora eligendo o potestaria o qualunque altro officio recevendo [[...]] la electione, la creatione e la prorogatione e la receptione e la continuacione de cusì facta potestaria o de qualunque altri officij non abiano fermeçça d'alcuno valimento e le sentencie late per cusì facte persone o in suo nome e li processi facti siano nulli...

2 La possibilità o capacità di fare qsa.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 6.48, pag. 59: Volere agio e speranza d'avanzare / lo meo cominciamento / per tal convento ch'eo voi sia in piacere. / E ben volesse a reto ritornare, / contra lo meo talento, / né valimento n'agio né podere.

[2] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 13b.7, pag. 89: non à valimento / picciula cura gran piagha sanare...

3 Il possesso di quello che vale ed è prezioso.

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 1.32, pag. 98: Se madonna m'ha fatto sof[e]rire / per gioi d'amore avere compimento, / pen' e travaglia ben m'ha meritato. / Poi ch'a lei piace, a me ben de' piacere, / che 'nd' ag[g]io avuto tanto valimento, / sovr'ogne amante m'ave più 'norato: / c'ag[g]io aquistato - amar la più sovrana, / ché se Morgana - fosse infra la gente, / inver' madonna non paria neiente.

4 L'atto di venire in sostegno di qno; soccorso, aiuto.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 15.26, pag. 192: Temente - so' e non ò confortamento, / poi valimento - no ·m dà, ma pesanza, / e fallami di tutto 'l suo conventi.

[2] Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.), 2.13, pag. 159: e non mi partiragio / da voi, donna valente, / ch'eo v'amo dolzemente, / e piace a voi ch'eo agia intendimento. / Valimento - mi date, donna fina, / chè lo meo core adesso a voi si 'nchina.

[3] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 119 (?).7, pag. 198: Il meo gran bene asciso è in tormento: / or son molto salito, alto montato, / non trovo cosa che m' sia valimento, / se non com omo a morte iudicato.

[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 986, pag. 226: Et non per li Sessantotto fo quisto arringamento: / Che allo capitano facessese adjuto et valemento...

[u.r. 30.03.2007]