CORRETTO agg./s.m./avv.

0.1 coretta, coretto, correcta, correcti, correcto, correpto, correti, corretta, corrette, corretti, corretto.

0.2 V. correggere.

0.3 Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Stat. fior., c. 1324; Stat. pis., a. 1327.

In testi sett.: Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi sic.: Stat. palerm., 1343.

0.5 Locuz. e fras. mal corretto 1.4.1.

0.7 1 Immune da errori o difetti. 1.1 [Detto di uno scritto:] privo di errori di forma e contenuto; reso migliore mediante l'eliminazione di errori e difetti, emendato. [In partic. detto di una legge, una sentenza:] riformato, riveduto, aggiornato. 1.2 Rispondente, conforme a verità; vero, legittimo. 1.3 Rispondente a criteri di precisione, esattezza regolarità (nella forma, nella dimensione, nel suono ecc.); regolare, esatto, preciso. 1.4 [Detto di una persona:] privo di vizio, virtuoso, onesto. Estens. Equilibrato, saggio. Anche fig. 2 Sost. Chi è oggetto di correzione, richiamo disciplinare, tramite riprensione, ammonimento o castigo. 2.1 Chi si ravvede; ravveduto, pentito. 3 Avv. In modo chiaro; correttamente.

0.8 Milena Piermaria 22.11.2004.

1 Immune da errori o difetti.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 42, terz. 101, vol. 2, pag. 209: E seguirolla infin, ch'al mondo vivo, / chi mi corregge per maestro accetto / poich'i' sarò di questo mondo privo; / ch'io so ben, che 'l mio dir non è corretto.

- [Detto di un sentimento:] totale, completo (?).

[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 6.24, pag. 68: Ov'è gioia, allegrez[z]a ë dilletto? / Ove piacer e diporto corretto?

1.1 [Detto di uno scritto:] privo di errori di forma e contenuto; reso migliore mediante l'eliminazione di errori e difetti, emendato. [In partic. detto di una legge, una sentenza:] riformato, riveduto, aggiornato.

[1] Lett. sen.>fior., 1314, pag. 21.24: Io mandai a mastro Piero Pezza la sentenza coretta e aconcia come i savi nostri avieno voluto...

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, docum. 4.127, vol. 2, pag. 80: Libri d'aver più ti sforça corretti / che begli o d'apparença...

[3] Stat. fior., c. 1324, cap. 80, pag. 99.34: e nel detto consiglio riformato, e in quello fatto e rivolto partito a sedere e levare, secondo la forma degli Statuti, assoluti, corretti...

[4] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 32, pag. 51.13: Lo quali Breve così facto, correcto et emendato si debbia suggellare col sigello di Villa di Chiesa minuti...

[5] Stat. pis., 1341, Capituli nuovi, pag. 342.18: debbiano mandare infra dì XV di po' questo Breve correcto e dàllo consegnato.

[6] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 34, vol. 1, pag. 292.13: E parendo a ogni maniera di gente, che le leggi delle dieci tavole fossero assai corrette, elle furono approvate e confermate in generale consiglio...

[7] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 738, pag. 285.25: trovò una lettera postillata e corretta in sul desco di detto Abate di S. Trinita del suo studio...

1.2 Rispondente, conforme a verità; vero, legittimo.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 55.9, pag. 274: Ordunque, amico, qual è la coretta / d'amore gioia, ubrïando le pene, / che sia di lui donata più concetta...

[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 103.8, pag. 265: Fòr di rasgioni, - le quistioni - c'appo-ne, / son cor[r]ette: ca ppo-nisce / se stesso, tal[e] fa ïncappo!

[3] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), Dubbia 1, pag. 508.8: E perciò si dee dare più fede a l'ultime, imperò che l'ultimo consiglio è più corretto e più perfetto.

1.3 Rispondente a criteri di precisione, esattezza regolarità (nella forma, nella dimensione, nel suono ecc.); regolare, esatto, preciso.

[1] Doc. fior., 1353-58, [1355], pag. 84.25: che il detto disegniamento istà bene et è bene corretto e sanza difetto...

[2] Doc. fior., 1353-58, [1355], pag. 81.21: Istanziarono che Franciescho Talenti faciesse uno disegniamento asempro di legniame, come deono istare le chappelle di dietro corrette sanza alchuno difetto...

[3] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, parr. 24-37, pag. 169.27: Sì come «morde», dove quello 'de' èe accento correpto, e lì «scriver dé», dove quello 'de' èe accento produtto...

1.3.1 Giusto, adatto ad un det. scopo, o uso; adeguato, appropriato.

[1] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 11a.11, pag. 154: meo sire: fat'esto latino / usandoci rettorica corretta.

1.4 [Detto di una persona:] privo di vizio, virtuoso, onesto. Estens. Equilibrato, saggio. Anche fig.

[1] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 2.47, pag. 99: «Non star più disïoso / di me, ché non affetta / la mia mente corretta / di cosa disonesta tener uso».

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 69, terz. 6, vol. 3, pag. 265: Dinanzi a lui cavalcava il Perfetto, / come il decreto dello 'mperio vuole, / ed un Giudice savio, e ben corretto...

- Avveduto, accorto (nello spendere)?

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, docum. 5.696, vol. 2, pag. 220: Non è mai laudato avaro, / ma chi 'n guerra è troppo stretto / o in infermità bretto, / viço suo più compra caro / e quanto più gli entra amaro; / vedi alchun poi men correcto / ch'à di viver longo aspecto.

1.4.1 Che segue un comportamento retto, ineccepibile, rigoroso (rispetto a regole e norme di tipo morale, civile o religioso); rispettoso, obbediente.

[1] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 25 [Antonio da Ferrara].9, pag. 55: Ch'io non discerno persona correcta / in obbedirti mo' tanto né quanto, / ansi se dà più vanto / chi al tuo nome più pò fare ingiuria.

- Poco corretto.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 59, vol. 1, pag. 113.2: e convenne che a dDio si lasciasse il corso e ll'adirizzamento di quelli soperchi, i quali ancora nel MCCCLXII durano, poco corretti, o mancanti.

- Locuz. agg. Mal corretto: scorretto, irriverente, disonesto (nei confronti di Dio)?

[3] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 41.201, pag. 113: Muoviti, fratel nostro, e va'; t'assêtta / A' piè di que', che per noi passïone / Volle patir fra gente mal corretta.

1.4.1.1 Liberato da convinzioni, comportamenti o atteggiamenti ritenuti errati. [In senso morale:] emendato da un vizio, da un peccato ecc.; ravveduto, ricreduto; pentito.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, docum. 5.660, vol. 2, pag. 214: l'uom aspro non mutare / per alchun castigare, / lo malvagio per detto / non divenir correcto...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 3.4, vol. 3, pag. 37: e io, per confessar corretto e certo / me stesso, tanto quanto si convenne / leva' il capo a proferer più erto...

[3] Stat. volt., 1348, cap. 10, pag. 21.25: Salvo che non si possa ricevere alcuno [[...]] che fusse casso de la nostra compagnia de la disciplina, se prima non è fornito e passato l'anno dal dì che fu casso; e allora, fornito l'anno, s'el visse e corretto et emendato possa essere ricevuto...

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 11, 82-90, pag. 259.39: In questi tre ternari lo nostro autore finge come Odorisi risponde a le parole sue, dimostrandosi già esser corretto de la sua vana gloria...

1.4.2 Estens. [Detto di figure, rappresentazioni:] che rappresenta soggetti, situazioni o fatti privi di contenuto neg.

[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 87.31: : Ché tutte queste malandanze, e altre molte quante potrebbero essere, debbon guardare se appaiono nelle figure. Ché così ben come delle buone e sane e corrette viene bene, così di quest'altre vien male...

2 Sost. Chi è oggetto di correzione, richiamo disciplinare, tramite riprensione, ammonimento o castigo.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 40, cap. 9, par. 5, pag. 583.17: La mente del corretto viene subitamente ad odio, se lo stemperato riprendimento la molesta più che non dee.

[2] Stat. palerm., 1343, cap. 12, pag. 22.16: in lu terzu inlà uvi si scrivanu li correti e quanti volti...

[3] Stat. fior., XIV, cap. 14, pag. 39.15: Il primo sia di questi Capitoli; il secondo sia là ove si scrivano tutti quelli de le laude, e in quel medesimo da uno lato tutti i correcti e cacciati, e i morti...

2.1 Chi si ravvede; ravveduto, pentito.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 342.11, pag. 214: Però che la fedel corectïone / reduce el core cum vertù a vero, / unde el coretto vive per rasone...

3 Avv. In modo chiaro; correttamente.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 31, pag. 223.10: la seconda fosse rettorica, per parlare amorevole e corretto e bello...

[2] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 21.83, pag. 272: Virtù celestiale, cortes' e franca, / e tu, Matteo, parlasti correpto / della potentia che già mai non manca...

[3] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 13, 94-102, pag. 312.2: ma tu; cioè Dante, che tu dimandi, vuoi dire; parlando corretto, Che vivesse in Italia peregrina; cioè come peregrina...

[u.r. 10.08.2009]