CORROTTO (2) s.m.

0.1 chorotto, corocto, coropto, coroto, corotto, corrocto, corropto, corrotto, corructi, corrupti, corrutto, corupto.

0.2 Lat. *corruptum (DEI s.v. corrotto 2).

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Doc. pist., 1337-42; Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.); Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

0.5 Locuz. e fras. dimorare a corrotto 1.2.

0.7 1 Compianto, lamento funebre (anche in contesto metaf.). 1.1 Cerimonia funebre, funerale. 1.2 Estens. Ogni manifestazione di dolore mediante il pianto, il lamento; afflizione dell'animo, travaglio interiore.

0.8 Milena Piermaria 13.03.2005.

1 Compianto, lamento funebre (anche in contesto metaf.).

[1] Poes. an. urbin., XIII, 10.11, pag. 557: Tucti plangamo quanto potemo / et ai nostri ocli non perdunimo, / ke çerto gran cason n'avemo / per la morte del Redemptore. / Facçàm corrocto e dolentia / coll'alta Vergene Maria...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 34.19, pag. 121: o casa de corrotto, enferno comenzato, / nullo se trova stato de tanta vilitate.

[3] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 16.76, pag. 122: «E io comenzo el corrotto: / figlio, lo mio deporto, / figlio, chi me t'ha morto, / figlio mio dilicato?

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 206, vol. 2, pag. 319.31: Anco, statuimo et ordiniamo che neuna persona [[..]] debia fare alcuno corrotto, pianto o vero bociarìo, fuore de la casa ad alta voce, per alcuno morto o vero per sua cagione, di dì o vero di notte, anzi che si sotterri el morto...

[5] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 111.18: fexe meter dentro quel piçolo corpo vestido a modo real. Lo pare e la mare e Isifile con tuti li altri fano gran coroto.

[6] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 142.4: Et al luogo della sepultura sono portati in carro senza lamento e senza pianto: il corrotto della morte si compie nel sacrificio famigliare e nel convito fatto de' parenti.

[7] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 146.11: Quando a costoro accade il corrotto de' morti, sì mettono veste feminili, acciò che commossi per la difformitade delle vestimenta, più tosto caccino da sè quella matta tristizia.

[8] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 230, par. 2, vol. 2, pag. 305.27: statuimo e ordenamo ke niuno huomo ardisca overo presuma al tempo ke alcuno morerà overo se sepilerà [[...]] fare lucto overo pianto con lamento overo grido [[...]] a pena de cento libre de denare per ciascuna fiada, cusì aglie predicte contrafecente co' etiandio a l'erede del morto, glie quaglie el corocto recevessero overo tenessero...

[9] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 7, pag. 10.11: Morto Anchise, Enea dopo molto pianto e grande corrotto che fece elli e tutti quanti i Troiani, con tutto onore e con tutta magnifica grandezza nelle dette parti di Trapani lo sotterrò.

[10] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 796, pag. 182: Et fore de castello l'omo ad morto non gia, / Acciò delli corrupti la gente non se adìa. / Or vi dirrò lo modo che era allo correttare.

[11] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 122.3: Hoc lugubrium id est lo coropto.

[12] Esopo ven., XIV, cap. 50, pag. 48.9: E dixe che questo cavaliero si la comenciò a domandare, per che cossa ch'ela pianzea e faxea sì grande coroto. E la dona si respoxe e disse che per lo grande amore, ch'ela avea portato al so marito e ello ad ella...

[13] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 38.36: Et Priamo sepellio Ector presso a la porta de la cittade e a la sepoltura fece fare corrotto di morte.

- Lutto.

[14] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 230, pag. 332: Or torna in Babillonia una nuvella ria / e de grande corruptu: / lu prencepu scapeliase cum tucta compangnia / del gran baron k'è mortu.

[15] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 113.5, pag. 48: De le straniere genti fie 'l corrotto: / que' comperanno la colpa e le mene.

[16] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 4, pag. 95.28: O perché involgete voi li morti vostri in vestimenti aurati? Come non cessa l'ambizione e la vanità, almeno a tempo di corrotto e di pianto?

1.1 Cerimonia funebre, funerale.

[1] Doc. pist., 1337-42, pag. 126.12: E cche diedi a choloro che nettaro la chiesa della terra che si trasse della fossa, s. vj d. vj pi.. E cche diedi ne' dì che si ritenne il corotto, e per v uova e per formagio tra più volte; furono in tutto lb. ij s. iiij pi...

[2] Prov. pseudoiacop. Aggiunte, XIV pm. (umbr.), 311, pag. 58: È tenpo da ricolgliare, tenpo è da seminare, / tenpo è da lavoreccio, tenpo è da repusare; / ad corrocto tristitia, alle noççe cantare.

[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1360/1362] son. 20.2, pag. 281: Io me protesto de quisti statuti / Che so facti de nocze et de corructi...

1.2 Estens. Ogni manifestazione di dolore mediante il pianto, il lamento; afflizione dell'animo, travaglio interiore.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 11.34, pag. 148: che per un frutto - piace tutto un orto, / e per un bon conforto / si lassa un gran corrotto / e ritorna in disdutto...

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 186, pag. 182: e io, in tal corrotto / pensando a capo chino, / perdei il gran cammino...

[3] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2546, pag. 263: Ahi lasso, che corrotto / feci quand'ebbi inteso / com'io era compreso / di smisurati mali / oltre che criminali!

[4] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 9.6, pag. 20: e che sollazzo e canto / e ben tutto ch'avia / m'è or, per mia follia, corrotto e noia...

[5] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 176.12, pag. 235: Mort'ha 'l mondo, montand'onni corrutto; / montati affigge, lor temor desdutti...

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 62.73, pag. 257: O Francesco, co m'hai strutto! El monno te arprindi tutto, / e haime messo en tal corrutto, che m'hai morto e subissato. / Non voglio più sofferire...

[7] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 3.18, pag. 10: O impia, crudele, ed a che m'hai redotto? / Starò sempre 'n corrotto, non me porrò alegrare». / «Questa morte sì breve non me sirìa 'n talento.

[8] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 61, pag. 108.23: E incominciano a ffare grande pianto e grande corrotto insieme l'uno coll'altro.

[9] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 115.3, pag. 695: Spesso m'avvien ch'i' non posso far motto, / sì mi strugge lo cor doglia e pietanza / di quella donna piena di corrotto, / la quale sta ne la mia rimembranza...

[10] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 40.65, pag. 89: A mi no val più pianto né corupto, / oro né richeça ní desduto, / innanço sunto seterato e reponuto / in scureça.

- Fras. Dimorare a corrotto: essere profondamente addolorato.

[11] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 18.30, pag. 40: e mir' como / val meglio esser gaudente / non avendo neente, / ch'aver lo secol totto / dimorando a corrotto.

[u.r. 25.11.2020]