DISEGUALE agg.

0.1 desengual, deseuguale, desoguai, desoguale, desuguale, dexingual, diseguale, diseguali, disequali, disguale, disguali, disiguale, disiguali, disoguale, disoguali, disuguale, disuguali.

0.2 Da eguale.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Gloss. lat.-aret., XIV m.; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Simone da Pierile, XIV pm. (perug.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Dotato di individualità immediatamente percepibile rispetto a qsa altro. 1.1 Che presenta dimensioni contrastanti rispetto a qsa altro della stessa specie. 1.2 In condizioni contrastanti rispetto a qsa altro. 1.3 Che non può essere considerato allo stesso modo di qsa altro. 2 In stato di evidente inferiorità. 2.1 Che comporta uno stato di evidente inferiorità. 3 Che non corrisponde a criteri di equità. 3.1 Vittima di una situazione sfortunata. 4 Che presenta irregolarità nella superficie.

0.8 Francesco Sestito 26.04.2005.

1 Dotato di individualità immediatamente percepibile rispetto a qsa altro.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 24, pag. 92.16: ama noi tutti acciò che tu uno sie amato da tutti noi: chè l'amore vuole cose eguali, ma l'odio pur disoguali.

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 801, pag. 204: poi la collera vene, / che caldo e secco tene, / e fa l'omo leggiero, / presto e talor fero. / E queste quattro cose, / così contrarïose / e tanto disiguali, / in tutti l'animali / mi convene acordare...

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 102.29: è meglio i detti luoghi fare in luogo diserto che troppo palese [[...]]. Ancora, sono da trovare luoghi di forma e natura disiguali, acciò che apertamente sieno manifesti...

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 41.8: come disse, che non avea altro consiglio che dire con lei; e come con così diseguali canne congiunte intra loro tennero il nome della fanciulla.

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 6, vol. 1, pag. 179.8: a chò que illa non murissi, tu, murendu per tua propria vuluntati, la puttisti sguardari e per certu in prima avivi tu attentata la perdunanza di li parenti, truvatu diseguali ad animu feminili.

[6] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), tenz. 16, 3.2, pag. 807: Io sono stato gran tempo degiuno / del pasto avuto, che no è disoguale / a quel ch'i' emmaginava aver...

[7] Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 315.6: hic et hec et hoc par, ris, uguale. et impar, desuguale.

1.1 Che presenta dimensioni contrastanti rispetto a qsa altro della stessa specie.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 159.2: La vecchia Baucis, sobarcolata e tremante, pose la mensa: ma lo terzo piede della mensa era disuguale...

1.1.1 Che, in un insieme di oggetti della stessa specie, comporta alternanza nelle dimensioni. Versi diseguali: esametri alternati a pentametri.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 235.21: Talia, portata con disiguali versi, insegnò di quale luogo tu eleggi che tu ami e ove tu tenda le reti...

- Con modi diseguali: usando esametri alternati a pentametri.

[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 487.6: onde tu leça ço che tu ame, ove tu tendi le rede, la nostra Talia lo commanda cum desengual muodi...

1.2 In condizioni contrastanti rispetto a qsa altro.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 5, pag. 243.30: quello che più amando si disidera si è d'essere amato; però che, se tutte l'altre cose, che ad amore s'appartengono, sanza questa s'avessono, niuno intero bene né diletto porgere porieno, però che gli animi sarieno disiguali.

1.3 Che non può essere considerato allo stesso modo di qsa altro.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 4, 13-27, pag. 88, col. 2.16: avegna che secondo l'Autor li preditti dubii fosseno equai, apo lo vero illi erano desoguai, imperçò che 'l dubio, che pò generare risía, è troppo piú crudo et amaro che gli altri...

2 In stato di evidente inferiorità.

[1] Simone da Pierile, XIV pm. (perug.), 16.2.2, pag. 806: Io son sì al tutto di saver digiuno, / che 'l mio conoscer troppo è desoguale / a l'alto vostro dimandar...

[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 29.12, pag. 31: ed il tuo arco / ognor a trapassar mi par più forte. / Vedi ch'io son senz'armi, diseguali / al poter tuo, e, se non chiudi il varco, / l'anima mia, ch'è tua, sen vola a morte.

2.1 Che comporta uno stato di evidente inferiorità.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 11.7: Pan vantando quivi gli suoi canti alle tenere ninfe, e temperando lieve verso colla incerata sampogna, e ardito di dispregiare il suono del Sole appo 'l suo, sotto la sentenza di Molo, venne alla diseguale battaglia.

[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 20, pag. 579.6: in le terre piusore volte nasce scandali per la deseuguale et importabile distribucione de pesi...

3 Che non corrisponde a criteri di equità.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 753.34: Io veggio Turno scorrere con disguali fati: il dì della morte e la inimichevole forza s'appressima...

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 2, pag. 7.26: questa iniquitae cussì grande e dexingual e fuor de mesura contraria a la iustixia se fa del continuo, no pur in le citae ma for'ai campi per le castele e vile e borghi...

3.1 Vittima di una situazione sfortunata.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 1, pag. 80.7: O somma consolazione degli animi affaticati, quanto con la maturitade delle tue sentenze, e con la iocundità del ben cantare m'hai confortato! sì che già queste cose udite, me esser non iudichi disiguale pe' colpi di fortuna!

4 Che presenta irregolarità nella superficie.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 14.13, pag. 712: Io non fatico loro a' disiguali / poggi salir, ma ne' pian copiosi, / d'erbe infinite do lor tante e tali...

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 34, 97-105, pag. 859.28: burella; cioè luogo oscuro, ove non si vede raggio di sole sì, che v'è poco lume et il terreno vi è molle e diseguale...