0.1 assamati, sarmati.
0.2 Lat. Sarmatae.
0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.).
In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).
0.6 T St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): Asarmatis.
N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Popolo di origine asiatica che si unì alle tribù germaniche minacciando i confini danubiani dell'impero romano.
0.8 Rossella Mosti 13.10.2005.
1 Popolo di origine asiatica che si unì alle tribù germaniche minacciando i confini danubiani dell'impero romano.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 14, pag. 461.1: Perchè essendosi levata gente crudele di numero sanza novero, cioè i Marcomanni, i Quadi, i Vandali, i Sarmati, gli Svevi, e poco meno che tutta Germania; e andata l'oste de' Romani infino ne' confini de' Quadi, e ingannata da' nemici, per difalta d'acqua, maiore pericolo per la sete sostenessero che per li nemici...
[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 187.1: Questo driedo la batalgia, la qual aveva contra li Germani, Schlavi, Glanachi e Assamati, conzò fosse chossa che siando nudado lo errario, nessuna chossa avesse da dare ali chavalieri, no volgiando de algun esser molesto, mazor mente alezé li vasi d' arzento e d'oro e lo ornamento dela molgier e molti altri ornamenti alienare, cha lo senado o ver le provincie gravare; ma abiando ello abiù vitoria, no sola mente quelle el recovrà, ma eciamdio a tute le provincie li trabuti elo relaxà.
[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 165.28: Dopo le dette cose Claudio Druso, patrigno di Cesere, Gallogrecia vinse; e così li Norici, Illirii, Pannoni, Dalmatici, Moesi, Traci, Dazi, e Sarmati, e molti [altri] grandi popoli di Germania da' dogi d' Ottaviano o sono vinti, o ristretti, o impedimentiti per lo Reno e per lo Danubio.
[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 6.14, pag. 270: Questo paese, quando s'incomincia / il mondo ad abitar, molti e diversi / popoli tenne per traverse e schincia: / i' dico Massageti, Siti e Bersi, / Sarmati e più e più barbara gente, / de' quali i nomi i più sono ora persi.
[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 85, S. Paolo, vol. 2, pag. 760.20: Questo uomo non gentile di sangue, ma un lavorante il quale fecea prima l'arte de le pelli, in tanta vertude venne che in meno spazio di trenta anni, i Romani e ' Persii e ' Medi e ' Parchi, e quelli d'India e Scizia e d'Etiopia, e ' Sarmati [e ' Saraceni], e tutta al postutto l'umana generazione, misse sotto il giogo de la veritade...
[u.r. 11.12.2017]