0.1 capetale, capitai, capital, capitale, capitali, chapitale.
0.2 Lat. capitalis, capitalem (DELI 2 s.v. capitale).
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 2.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.).
In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.5 Locuz. e fras. giudizio capitale 1.1; nemico capitale 1.3; nimistà capitale 1.4; peccato capitale 2.1; pena capitale 1.1; sentenza capitale 1.1; tormento capitale 1.1; triumviro capitale 1.2; vizio capitale 2.1.
0.7 1 Che ha come proprio esito o prevede come punizione la morte (anche fig.). 1.1 Locuz. nom. Sentenza, giudizio, pena, tormento capitale: condanna a morte. 1.2 [Dir.] Locuz. nom. Triumviro capitale: nell'antica Roma, triumviro preposto all'esecuzione delle condanne a morte. 1.3 Fig. Locuz. nom. Nemico capitale: nemico irriducibile, con cui non ci si può riconciliare. 1.4 Fig. Locuz. nom. Nimistà capitale: inimicizia irriducibile, che non si può ricomporre. 2 Pericoloso per l'integrità fisica o morale delle persone. 2.1 [Relig.] Locuz. nom. Peccato, vizio capitale: peccato identificato dalla dottrina cattolica come colpa gravissima.
0.8 Marco Berisso 17.09.2004.
1 Che ha come proprio esito o prevede come punizione la morte (anche fig.). || V. causa s.f.
[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 5, pag. 40.7: Considera quando alcuno è citato per causa capitale et non puote fuggire, ché conviene pur ch'elli comparisca. Che cuore è lo suo? Et non vi puote perdere se non la vita del corpo.
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 35.1: Lu preturi, avendu dannata una femina di capitali peccatu, la quali era di nobili sangui, jssu la dedi a lu triunvir, qui l'aucidissi intra la carceri...
[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 498.17: Uno d' Atene, odiato da tutto il popolo, dovendosi iscusare al popolo d' uno capitale maleficio, cominciò nel consiglio subitamente a domandare uno officio d' uno grandissimo onore...
[4] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 14, par. 6, vol. 2, pag. 51.26: Ma se alcuno averà odio capetale, e volesse maiure compagnia, remanga en provedença de la podestà overo capetanio.
[5] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 6, pag. 547.9: Anchora per quella medesma auctorità statuimo et ordenemo che lli çudesi del presidato de le questione criminale, atroce e capitale, che siano deducte a la examinatione loro o da qui innançi se deduseno, possanno cognoscere e pienamente examinare fino a la diffinitiva sentencia excludendola...
[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 13, vol. 1, pag. 626.9: e contradiandolo il doge, costui perseverò tanto in questo, che 'l savio doge divenuto per viltà fuori del senno promisse farlo raunare; comettendo fallo capitale della sua testa, che lieve li era ritenere costoro, e fare seguire quello ch'ordinato era, o strignerli e giudicarli a suo volere segretamente.
1.1 Locuz. nom. Sentenza, giudizio, pena, tormento capitale: condanna a morte.
[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 219.18: Eciamdio in lo tempo de questo la zente deli Danni guastà Engelterra, e llo re molto piatoso e cristianissimo de quella provencia li condannà de capital sentenza.
[2] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 51.3: Io vegio alquno no es(er)ci di costoro, i quali voglono es(er)e tenuti popolani, aciò che non dicha la sentenzia chapitale, cioè de' cittadini di Roma.
[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 54, pag. 34.4: essendo palesemente accusate per lo giudicio d'una ancilla una parte di loro, condannate di capitalegiudicio, adempierono il numero (gl. a) di clxx.
[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 126.9: e fece ordinare, che chiunque entrasse nella cittade altronde che per la porta, fosse morto di capitalepena...
[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 6, pag. 308.5: Adunque dati in guardia del comune, si servavano a capitale tormento.
1.2 [Dir.] Locuz. nom. Triumviro capitale: nell'antica Roma, triumviro preposto all'esecuzione delle condanne a morte.
[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 1, pag. 10.2: Per le quali cose primieramente erano segretamente udite le indegnazioni de' buoni uomini, appresso ciò andò la cosa a' Padri ancora e in pubblico rammarichio: e gravemente furono dal senato ripresi gli edili e i triumviri capitali, che ciò non vietavano.
1.3 Fig. Locuz. nom. Nemico capitale: nemico irriducibile, con cui non ci si può riconciliare.
[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 34.8: Et videndu eu ki ià era lu focu in pressu et audendu lu rimuri grandissimu, et lu sonu di li trumbi era tantu et tali ki eu era quasi ixutu di memoria et prisi li armi et apparichaimi di curriri inver la rocca, et cussì alcuni amichi ki mi canuxianu mi vinniru dappressu vulendu cumbactiri cum li loru inimichi capitali.
[2] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 2, pag. 7.15: Et quisti Normandi si amiscaru cum lu Princhipi di li Capuani, fachendu per illu multi fatti di armi; et non di consequitandu nulla utilitati, si parteru di quillu et amiscarusi cum lu Princhipi di Salernu, di lu quali foru graciusamenti rechiputi, maxime chi eranu partuti di lu so inimicu capitali.
[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 174.6: Ottaviano e Antonio lo sequitavano como nemico capitale.
[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 12, pag. 128.9: «Re Priamo, non te meraviglyare se nuy non te avimmo parlato e non te avimmo facta quella reverentia che te convene, concessa de cosa cha nuy te avimmo per nuostro capitale nemico, e ll'uno nemico all'altro non deve dare salute.
1.4 Fig. Locuz. nom. Nimistà capitale: inimicizia irriducibile, che non si può ricomporre.
[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 49, pag. 823.38: Ottaviano e Antonio col vigore del popolo si fecero autori della vendetta e molte cose insieme fecero; poi vennero a capitale nimistade.
2 Pericoloso per l'integrità fisica o morale delle persone.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 17, pag. 79.12: Onde disse Tullio de la Vecchiezza: che nonn- è neuna più capital pestilenzia che la delettanza del corpo, la quale l'uomo à da natura, de la qual nascie la disiderosa luxuria, e malvagia e sfacciata libidine...
[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 154.3: Neuna iniustizia è più capitale che di coloro che malvagiamente ingannano e alcuna cosa fanno per mostrare che siano buoni.
2.1 [Relig.] Locuz. nom. Peccato, vizio capitale: peccato identificato dalla dottrina cattolica come colpa gravissima.
[1] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 3 rubr., pag. 124.23: Della cattiva e rea volontà, di cui nasce i sette vizî capitali overo mortali.
[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 27, pag. 184.16: et possiamo dire che quattro cose son significate per questo capo et queste sono capo di demonio: lo primo si è superbia, lo segondo sono tutti li peccati capitali, che sono septe, lo terso è la temptatione, lo quarto è lo cominciamento di quella temptatione.
[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 32, 109-123, pag. 705, col. 1.10: Le membre che vide organarsi nel ditto animale sí àno a significare li VIJ vizii capitai li quali... entronno nella Ecclesia sí tosto com' ella possedé richeçe temporai...
[4] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 7, pag. 186.19: Coloro che dicono che sono sette, non contano la superbia tra' vizi capitali e principali.
[u.r. 13.10.2020]