DISERTARE v.

0.1 deserta, desertà , desertaa, desertam, desertando, desertar, desertarà , desertare, desertaro, desertata, desertati, desertato, desertau, desertava, desertery, deserti, desertoro, desirtato, diserta, disertallo, disertando, disertano, disertarci, disertare, disertargli, disertarli, disertarmi, disertaro, disertaròe, disertarono, disertarsi, disertasse, disertassono, disertata, disertate, disertati, disertato, disertava, disertavano, diserteràe, diserterai, diserterò, diserti, disertiamo, diserto, disertò, disertòe, disertogli, disertolle, disertossi, disirtari.

0.2 DELI 2 s.v. disertare (lat. desertare).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1358].

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.).

In testi mediani e merid.: Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Ridurre in condizioni gravissime. 1.1 Ridurre (una persona, un popolo) in condizioni tali da compromettere la sua esistenza futura. 1.2 Mandare in malora. 2 Espellere il feto dall'utero prima che sia in grado di sopravvivere; abortire. 2.1 Mettere (una donna incinta) in condizioni di espellere il feto dall'utero prima che sia in grado di sopravvivere; far abortire. 3 Lasciare solo, abbandonare qno. 4 Imporre a qno la propria superiorità in campo militare; sconfiggere. 5 Pron. Cessare di esistere; scomparire. 6 Ignorare colpevolmente (un valore morale).

0.8 Francesco Sestito 04.10.2005.

1 Ridurre in condizioni gravissime.

[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 28, pag. 38: Lo templo santo àbbero desirtato, / ke 'n grandi onori foi 'deficato, / e foco da celo l'abbe afflambato.

[2] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 282, pag. 56: Se longamente la tegny, / Tuto lo vostro desertery. / E l'aver, può ch'è consumado, / È molto tardy recovrado.

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 16.23: tutti si dogliono del danno dell'umana generazione, e domandano che forma sarà alla terra accecata delli uomini, e chi farà i sagrifici alli diei, o s'egli s'apparecchia di dare le terre a disertare alle fiere salvatiche.

[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1081, pag. 251: La granne compagnia misero nello regame intanno, / Capitanata et Pullia andaro desertando...

- Rifl.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 22, vol. 3, pag. 66.8: In Fiandra e in Olanda e Silanda in questo tempo fuoro tante soperchie piove, e gonfiamento del fiotto del mare, che tutte case e terre di quelle marine si disertaro.

1.1 Ridurre (una persona, un popolo) in condizioni tali da compromettere la sua esistenza futura.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 490, pag. 617: Oi corpo maladheto, con' tu m'ài enganaa! / Tu no as mal né ben, pena no t'è livraa. / L'asio qe te faseve m'à molto desertaa...

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 153.6, pag. 308: Di nessun mai pietà no· mi'n prendesse, / Ché ciaschedun vorrè' aver disertato...

[3] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 74.13: sette re pagani ci ànno assediati quì dentro, e vogliono distruggiere questa città e noi disertare.

[4] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 22, pag. 18: Volçiti in vu' le man, po' che ve mancha / barbari Goti per vu' desertare, / e de cotal labor non sie stancha / ma die e nocte trova questione / che libertà zà non te facia francha.

[5] Ingiurie lucch., 1330-84, 161 [1358], pag. 51.1: - Sosso ladro traditore ch(e) m'ài diserto me (e) figlioli miei [...] E' co(n)viene ch(e) io diserti te.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 250.32: Dunque intenneva de desertare casa della Colonna e farli peio che quello che prima li fece aitra voita.

1.2 Mandare in malora. || (Minetti).

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 8.72, pag. 90: Divisi quanto vò·, l'om, e proveggia: / chi di bontà racolglie maggior greggia, / e sia di ricor fuor, tut', a[h], e' diserta!

2 Espellere il feto dall'utero prima che sia in grado di sopravvivere; abortire.

[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 50.8, pag. 23: E non poria nessuna 'ngravidare, / e gravida faria ben disertare / chi la portasse a lo collo appiccato.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 258 rubr., vol. 2, pag. 342.23: De la pena di chi desse erba a la femina, perchè si disertasse.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 6, vol. 1, pag. 180.12: Iulia, filya di Gayu Cesar [[...]], cadiu strangussata et, di grandi duluri que issa appi, issa desertau con grandi detrimentu di tuttu lu mundu.

[4] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 4, pag. 377.18: Altre sono, che peggio è, che poichè hanno coperto la mal opera, procurano per ogni mal modo di disertarsi; onde sono micidiali de' proprj figliuoli...

2.1 Mettere (una donna incinta) in condizioni di espellere il feto dall'utero prima che sia in grado di sopravvivere; far abortire.

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 15.4, pag. 51: Quando egli apre la bocca de la tomba / per dir parole, messer Casentino, / sì nel gozzo la boce gli rimbomba / che diserta le donne e guasta 'l vino.

3 Lasciare solo, abbandonare qno.

[1] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la oratione devota, vol. 1, pag. 201.25: E c(er)to q(ue)lle chi le cercham, e se forzam de trovarle, e' des(er)tam lor marì; chi monte som chi no àm pam a mangiar e fam far a lor marì layronici e traytorie p(er) le lor bubanze.

4 Imporre a qno la propria superiorità in campo militare; sconfiggere.

[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 108, pag. 42: E lo nemico k'è tanto avantato, / ne lo Too furori sia deiettato, / da canto en canto desertato.

5 Pron. Cessare di esistere; scomparire.

[1] Laude cortonesi, XIV (tosc.), 57.301, vol. 1, pag. 429: La tua biancheçça de te s'è deserta / e perdi el tuo colore, o frescho gilglio...

6 Ignorare colpevolmente (un valore morale).

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 147.1: colui che diserta la probità, manca d'essere uomo; con ciò sia che passar non possa in condizione divina, sia in bestia convertito.