CARBONAIO (1) s.m.

0.1 carbonaio, carboner.

0.2 Lat. carbonarius (DELI 2 s.v. carbone).

0.3 Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.): 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1348-50.

In testi sett.: Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Lavoratore addetto alla trasformazione della legna in carbone e alla commercializzazione del prodotto finito.

0.8 Roberta Cella 27.09.2005.

1 Lavoratore addetto alla trasformazione della legna in carbone e alla commercializzazione del prodotto finito. || Cfr. carbonaiuolo.

[1] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 2, pag. 22.1: Nicolò carboner, che fo scaravaita, çurà li coma(n)dame(n)ti de mis(er) la pot(està) (e) de dir verità de la briga ch'el ave cu(m) Çan d'Autin, lo qual dis...

[2] Doc. fior., 1348-50, pag. 149.9: E dè dare, adì I di febraio MCCCXLVIIII, lbr. otto s. sette piccoli, per lui a Giovanni carbonaio, ebe contanti in sua mano, anoverò Chafaggino di Gherardo.

[3] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 2, pag. 46.29: Leggesi iscritto da Elinando, che nel contado di Niversa fu uno povero uomo, il quale era buono e temente Iddio, ch'era carbonaio, e di quella arte si vivea. E avendo egli accesa la fossa de' carboni una volta, e sendo la notte in una sua capannetta a guardia della incesa fossa, sentì in su l'ora della mezza notte grandi strida.

[4] Esopo tosc., p. 1388, cap. 15, pag. 108.24: La volpe non fu lenta, ma prestamente prese il cacio e voltossi al corbo e disse con grande schernimento: «Deh, sta cheto per l'amore di Dio, che 'l tuo doloroso canto m'ha tolto sì il capo ch'io non posso più. E priegoti che tu ti parti acciò che mangiando questo cacio io non vegga innanzi a me tanta bruttura, ché veramente il colore del tuo abito non so a cui me l'aguagli o carbonaio o a coiaio o a pannatore di guado o maestro d'inchiostro».

[u.r. 15.10.2020]