0.1 carbonaio, carbonar, carbonaro, carvonara, carvonaro.
0.2 Lat. carbonarius (DEI s.v. carbonaio).
0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.
0.4 In testi sett.: <Doc. venez., 1367>.
In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.).
0.6 N Nonostante la trasparenza etimologica della voce, non sono doc. ess. che ne indichino in modo indubitabile il valore di 'fossato adibito a fornace per la trasformazione della legna in carbone'.
0.7 1 Fossato con valore difensivo sito fuori da un centro abitato, da un luogo fortificato o da un accampamento militare.
0.8 Roberta Cella 27.09.2005.
1 Fossato con valore difensivo sito fuori da un centro abitato, da un luogo fortificato o da un accampamento militare. || Cfr. carbonaia.
[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 85.18: Pensao poi Romulus in que modo potessi brigare de occidere lo frate, fece fare uno carbonaro intorno a la citade ke aveano ordinata e puseve in guardia uno suo cavalieri...
[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 194.11: et Scipio fece fare uno fossato intorno ad Numantia et lo carbonaro, ke fece fare Scipio, era cupo xxx piedi et lato era x piedi in fonno. Et in fonno fece ficcare ferri pezuti et da una parte de lo carvonaro fece fare torri de leno, ke per nullo modo quelli ke stavano dentro non potessero gessire fore.
[3] <Doc. venez., 1367>, pag. 341.47: fina lo cholcho a una † fin a ço che tien la vigna taliada de Marin; de pelago con Nicho de sorgo e con la vigna de Marin de Mençe, mediante lo patago, con lo carbonar; de monte con lo patago che core soto lo ripe de Gredeç, e con le ripe de piculo Gredeç.
[4] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 194.33: Et Scipio ordinò e fece fare uno fossato itorno ad Numantia e la carbonaia, che fece fare Scipio, era cupa xxx piedi e era lato x piedi in fondo e fece ficcare nel fondo ferri acuti e da una parte del carbonaio fece fare torri di legname, sì che per nullo modo quelli dentro poteano uscire di fuori.
[u.r. 15.10.2020]