DIECIMILA num.

0.1 decemilia, dece milia, decemille, deche milia, dechimilia, dechi milia, deici milia, dexemilia, dexe milia, dexemilïa, dexemillia, dex-milia, dex milia, diecemigla, diecemila, diece mila, diecemilia, diece milia, diece millia, diecimiglia, diecimila, dieci mila, diecimilia, dieci milia, dieci mille, dieci millia. cfr. (2) centodiecimila, centodiecimilia, diecemilaquarantotto, diecimilaottocento, diecimiliadugento.

0.2 DEI s.v. diecimila (lat. decem milia).

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Cronica fior., XIII ex.; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Ingiurie lucch., 1330-84.

In testi sett.: Doc. venez., 1309; Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Numero cardinale formato da dieci volte mille unità. 1.1 [Con valore indeterminato o iperbolico, per indicare una grande quantità]. 2 [In composizione con altri numerali].

0.8 Sara Ravani 24.02.2005.

1 Numero cardinale formato da dieci volte mille unità.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 180.17: Et Antiocho fece pace co li romani in tale modo: deoli deici milia libre de ariento e da capo li stagi e lassassili Asia et Europa.

[2] Cronica fior., XIII ex., pag. 139.12: Per cagione che' Pratesi non rimandaro il detto sbandito, da' Fiorentini fuoro condannati nelle mura o in diecemilia libre...

[3] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 10, pag. 275.9: Hor divenne che quello cavalieri che avea li tre amici dovea venire denansi al suo signore per rendre ragione d'uno debito di diecemilia bizanti...

[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 62, pag. 186.26: Cussì intraveni a nnuj: nuj simu debituri a Deu de deche milia unce, zo de multi offisi...

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 10, pag. 43.30: Che quel factor che, fachia ogne raxon con lo so' segnor, se trovò in debito de dexe milia talenti...

[4] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 64, par. 18, vol. 1, pag. 259.1: E se cotagle pregione fossero detenute per pena personale overo corporale, siano condannate ei guardiane en diecemilia livre de denare...

[7] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 9, pag. 38.17: Killu iornu sindi auchisiru dechimilia homini et appiru la vittoria.

[8] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 937, pag. 215: Decemilia barbute odemmo rascionare, / Peduni quatromilia, gente de male adfare...

[9] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 60, pag. 288.28: Unde Criste in l'Avangelio dixe, per semeglança, che lo servo chi era debitor de dex-milia talenti...

1.1 [Con valore indeterminato o iperbolico, per indicare una grande quantità].

[1] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 253, pag. 112: Oi bel mesere, no te reconturbar, / ke dex milia baroni ancora i deber n'ai / per far bataia a confalon levate.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 14, pag. 232.28: La prima cosa si fu, ch'elli disse, che la moltitudine di quelli della città dovea esser in quantità di diecimila uomini...

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 21, pag. 258.15: Publio Scipione Africano un'altra volta, e Tito Sempronio Longo consoli, a Melana fuoro tagliati diecimilia de' Galli...

[4] Novellino, XIII u.v. (fior.), 51, pag. 238.4: «Messer, a voi sono già fatti diecimilia disinori, et a me n'è fatto pur uno: priegovi che voi, che n'avete tanti sofferti, m'insegniate sofferire il mio uno».

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 17, pag. 133.1: ma lo 'mperadore abbisogna di diecemilia cavalieri!

[6] Doc. venez., 1309, pag. 61.19: ancora lasso del mio mobelle et del mio stabelle che sia facto cantar dexemillia messe in chi a un mese dapoi dela mia morte...

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 7, pag. 140.2: E essa, che con otto uomini forse diecemilia volte giaciuta era, allato a lui si coricò per pulcella e fecegliele credere che così fosse...

[8] Ingiurie lucch., 1330-84, 190 [1362], pag. 57.6: (E) a te ne nascano diecemigla de' v(er)micani, a g(rati)a D(omi)ni...

- Diecimila per uno; diecimila tanto: diecimila volte tanto.

[9] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 8.87, pag. 90: «S'a povertà ricore fa socorso, / diece milia per uno è 'n questo corso!»...

[10] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 290, pag. 266: sì cognosco ben ke seravi grande et alta / asa' plu ke no sun dexemilïa tanta...

- Dieci e diecimila: a indicare un numero elevatissimo.

[11] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 142.19: Et mediante lu aiuto de Dio abe tanta victoria contra li soi inimici che uno dece et dece milia vincia.

2 [In composizione con altri numerali].

- Diecimilaquarantotto.

[1] Doc. fior., 1348-50, pag. 140.25: E deono dare, adì XXVIIII di settembre MCCCXLVIIII, lbr. diecemilaquarantotto...

- Diecimilasessantasei.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 41, vol. 1, pag. 340.5: E sappiate che da terra infino al firmamento sono diecimila e sessantasei fiate tanti, come la terra ha di grossezza per diametro.

- Diecimiladuecento.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 5, pag. 178.1: Elli, tra l'una e l'altra, mezzo lo cerchio di tutta questa palla, ed ispazio, da qualunque lato si tira la corda, di diecemilia dugento miglia...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 6.35, pag. 18: E così dal levante a l'occidente / diece milia dugento dir si puote / di miglia: e ciò per lungo si consente.

- Diecimiladuecentonovantacinque.

[5] Doc. fior., 1334-45, pag. 142.41: Vienne dunque a Charoccio lbr. undicimilia settecento novantacinque a ffior., e a Duccio di Lapo lbr. undicimilia dugento novantacinque a ffior., e ad Alberto lbr. diecimilia dugento novantacinque a ffior.

- Diecimilaottocento.

[6] Giovanni Villani (ed. Moutier) a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 93, vol. 6, pag. 182.28: Seicento guardie, che guardavano di notte alle porte della città lire diecimilaottocento di piccioli.

- Centodiecimila.

[7] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 568, pag. 201.7: e così toltogli quello, si trovò del suo infino centodiecimila fiorini, pagarono i mallevadori l'avanzo, che furono circa cinquemila fiorini d'oro.

[8] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 1, pag. 191.8: di grano vi fu trovato duecento quarantamilia di moggia e centodiecimilia d' orzo.

[u.r. 15.12.2017]