CONVERTIRE v.

0.1 chonvertano, chonverte, chonvertendosi, chonvertì, chonvertire, chonvertiree, chonvertita, chonvertito, commertuto, conversa, converse, conversi, converso, conversolla, converson, conversu, convert', converta, convertami, convertamo, convertando, convertano, convertansi, convertarà , convèrtare, convertarò, convèrtasene, convertasi, converte, converteano, convertela, converteli, convertelo, convertemo, convertendo, convertendola, convertendole, convertendoli, convertendolo, convertendosi, convertendovene, convertendovi, converteno, convertensi, convertente, convertenu, convertera, converterà , converteragio, converterano, converteransi, converterasi, converterave, convertere, convèrtere, converteremo, convertero, converterone, converteru, convertescono, convertese, convertesi, convèrtete, convertette, convertetteno, converti, convertì, convertì', convertí, convertia, convertìa, convertiallo, convertiamo, convertian, convertïan, convertiano, convertiate, convertiatevi, convertici, convertid, convertida, convertidhi, convertidi, convertido, convertie, convertìe, convertiei, convertiendo, convertieno, convertiense, convertiero, convertievisi, convertigli, convertii, convertila, convertìla, convertilla, convertille, convertilli, convertillo, convertì-me, convertimi, convertimo, convertimoli, convertìn, convertín, convertine, convertinne, convertino, convertìn-sse, convertio, convertìo, convertiolo, convertir, convertîr, convertirà , convertirae, convertirai, convertiralle, convertiràm, convertiràne, convertiranno, convertirannole, convertirannosi, convertirano, convertiransi, convertirasse, convertirassi, convertirattisi, convertirave, convertirci, convertire, convertirea, convertirebbe, convertirebbero, convertiremo, convertiremoci, convertirete, convertiretevi, convertirgli, convertiri, convertirila, convertirimi, convertirla, convertirle, convertirli, convertirllo, convertirlo, convertirmi, convertiro, convertirò, convertirolla, convertirolli, convertiròmi, convertirommi, convertiron, convertirono, convertironsi, convertirse, convertirsi, convertîrsi, convertirti, convertirvi, convertirvo, convertisan, convertisca, convertiscano, convertisce, convertisceno, convertiscesi, convertischa, convertischasi, convertisci, convertiscie, convertiscono, convertise, convertisi, convertiss, convertissci, convertisscie, convertisse, convertisseli, convertissem, convertissene, convertisseno, convertissero, convertissesi, convertissi, convertissino, convertissono, convertissoro, convertiste, convertisti, convertita, convertite, convertitevi, convertiti, convèrtiti, convertitigli, convertitili, convertitine, convertitisi, convertitivene, convertitj, convertito, convertitola, convertitte, convertiu, convertìu, convertiva, convertivan, convertivano, convertivasi, convertivvi, converto, convertonlo, convertono, convertonsi, convertrebbe, convertu, convertui, convertuta, convertute, convertuti, convertuto, convertutu, convirtanu, convirtirannu, convirtiri, convirtissi, convirtiu, covertisce, cunversu, cunverta, cunvertendulu, cunverteru, cunverti, cunvertirà , cunvertirannu, cunvertirannusi, cunvertiri, cunvertiria, cunvertirianu, cunvertissi, cunvertiti, cunvertiu, cunvertuti, cunvertutu, cunvirteru, cunvirtirimi, cunvirtitu, cunvirtiu, cunvirtuti, cunvirtutu.

0.2 Lat. convertere (DELI 2 s.v. convertire).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 3.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. sen., 1263; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Doc. prat., 1296-1305; Stat. sang., 1334.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Amore di Gesù, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Stat. venez., 1366; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Ranieri volg., XIII pm. (viterb.); St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. tod., 1305 (?); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. convertire in fumo 1.

0.7 1 Mutare o far mutare forma e aspetto a qsa; passare o far passare qsa da uno stato fisico a un altro, mutare o far mutare di natura (anche pron.). 1.1 [Rif. a un sentimento, a un atteggiamento dell'animo, a un'azione, a una condizione sociale o esistenziale:] provocare o subire una trasformazione (anche pron.). 1.2 Giungere a un esito (pos. o neg.), risolvere (anche pron.). 1.3 [Rif. al denaro:] spendere con un fine preciso, investire. 2 Rivolgere, indirizzare qno o qsa verso un luogo, una direzione (anche pron.). 2.1 Condurre il pensiero o l'animo verso un'idea, un sentimento, un'azione (anche pron.). 2.2 Indurre qno a mutare di pensiero, di idea; attrarre a sé il consenso, cattivarsi l'animo altrui. 2.3 Ridurre qsa sotto il potere di qno; attribuire il potere a qno (anche pron.). 2.4 Concentrare i sensi o l'attenzione verso qsa; considerare con attenzione. 2.5 Indirizzare (la parola, un discorso) verso qno. 2.6 Rivolgere l'impeto (di un esercito o di altra forza) contro il nemico; attaccare (battaglia). 2.7 Volgere indietro, costringere alla fuga. 2.8 Drizzare (un'arma) verso qno. 3 [Relig.] Pron. Abbandonare il peccato o l'errore religioso per rivolgersi, attraverso la penitenza e l'esercizio della virtù, a una vita pia. 3.1 [Relig.] Indurre qno ad abbandonare il peccato e a mutar vita. 3.2 [Relig.] Passare da una religione a un'altra (anche pron.). 3.3 Mutare parte politica (anche pron.).

0.8 Zeno Verlato 06.09.2005.

1 Mutare o far mutare forma e aspetto a qsa; passare o far passare qsa da uno stato fisico a un altro, mutare o far mutare di natura (anche pron.).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 9, pag. 204.19: Et sappi che l'amor nascie ad modo del cristallo che si ghiaccia e si stringne e si cola e convertisi in massa; e [l'amore] quasi ritorna in natura per buone commisione e lunga usanza, sì che quasi e' si fa com' una [petra].

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 18, pag. 196: Le temporé figure tut han dessomentir, / la lux del sol in tenebre sí s'á tut convertir...

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 13, pag. 140.9: E en quella parte de la terra, per la virtude del loco e de quella congiunzione de stelle potenti, parrà che ogne cosa se converta in acqua, e aprirànose le vene e li meati de la terra, e l'aere se convertarà in acqua, e parrà che 'l cielo se facia tutto acqua e vegnane en terra...

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 203.3: Nel campo di Caleno repentemente una grande fiamma aperse la terra, e gittò tre dì e tre notti grandissimo fuoco; e cinque staiora del campo, consumatone ogne omore, convertio in cenere...

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 69, pag. 306.22: E al tempo de la suo' signoría, tutto el mondo fu in pace e in riposo, sì che fue adempita la profezia d'Isaia profeta che disse: che tutti i ferri da malefizio si convertirebbero in bómari.

[6] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 434, pag. 33: Alle nocze de Architeclino l'acqua en vino convertisti...

[7] Dante, Rime, a. 1321, 43.60, pag. 155: la terra fa un suol che par di smalto, / e l'acqua morta si converte in vetro / per la freddura che di fuor la serra...

[8] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 3, 16.3, pag. 332.4: Il quale Febo, sì come nel principio di questo libro è mostrato, fu ferito da Amore per una vergine chiamata Diana, che poi si convertì in alloro.

[9] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 141, pag. 279.29: et q(ue)sto se faccia fi' ch(e) la gamba stumesce et le plaghe conm(en)çe ad d(e)seccare et quello colore s(u)bniro voi giallo se conv(er)ta <en giallo> in albo.

- Trasformare mediante lavorazione una materia grezza in un prodotto finito.

[10] Stat. pis., 1304, cap. 89, pag. 738.10: Et sia licito a ciascuno lanaiuolo di potere lavorare ciascuna lana che vuole, et convertilla in cioe che vuole, sensa alcuna pena vel bando...

- Narrare la metamorfosi di un essere in un altro.

[11] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 25.99, vol. 1, pag. 428: Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio, / ché se quello in serpente e quella in fonte / converte poetando, io non lo 'nvidio...

- Fras. Convertire in fumo: non ottenere alcun esito.

[12] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 30, vol. 2, pag. 328.22: la scusa fu benignamente ricevuta, e accettata la promessa, la quale feciono, si convertìin fummo, perché no· ssi facea né procedea di diritto e buon cuore.

1.1 [Rif. a un sentimento, a un atteggiamento dell'animo, a un'azione, a una condizione sociale o esistenziale:] provocare o subire una trasformazione (anche pron.).

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 4.34, pag. 105: Però, madonna, la vostra durezza / convertasi in pietanza e si rinfreni...

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.9, vol. 1, pag. 260: non lasserag[g]io sensa / dolse cantare e dire / una cusì gran gioia trapassare; / e rallegrare - altrui così feraggio / del meo greve damaggio, / per pianto in allegressa convertire...

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 25.17: tanto era loro allegra la primiera usanza, la quale era tanto durata lungamente che parea et era in loro convertita in natura.

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 1: Ma s(e)c(on)do Dio la tristitia è patientia la quale in salute stabile s'aopera; et s(e)c(on)do Dio quella da tei p(er) nessuno modo da te no(n) dèi rimuovere; [32] ansi magiorm(en)te di dìe (et) di nocte lei istudiare dèi d'avere, però che poi si co(n)verta i(n)n allegressa...

[5] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 5, pag. 243.18: la molta usanza si converte in natura...

[6] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 31, pag. 152.27: come disse Iob: «Convertita è in pianto la cetera mia, e gli organi miei in boci di guai...

[7] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 50, pag. 146.13: se voi fustiti unqua constanti e voluntariosi de bene, ke tuta vostra intenta sia sopra çò, e ke'n fermeça tuti vostr'animi se converta.

[8] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1093, pag. 388, col. 1: Infra le femmene sancte / beata si' che tante / persone per tou amore / converteragio lu core.

[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 6, vol. 1, pag. 181.32: Ma issi li Menij converteru quistu grandi beneficiu in iniuria di li citati, qui tantu serviciu l'avia fattu...

[10] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 17, pag. 82.32: Quel che fè lo nostro Segnor per quel meravegloxo homo e vraxo so' amigo Iob fa molto cognosse' De' e como d'ogne cosa el se dé loar che a hi so' amixi le forte penne converte in gran coronne.

[11] Stat. venez., 1366, cap. 162, pag. 76.11: la qual cosa se converte in preçudisio et senestro del Comune...

[12] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 25.7, pag. 59: I' nol vo' dir, ma di pocho rimagno / ch'i' non dica che 'n tuto sei diverso / da quel che fusti già, et èi converso / in altra forma; unde molto mi lagno.

1.2 Giungere a un esito (pos. o neg.), risolvere (anche pron.).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 294.24: Ma questo male e alcuno k'avessi facto convertio in melgio...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 48: quello che ti feno p(er) cagione d'onore da(n)doti podestà sop(ra) loro [et] singnoria vuoli co(n)vertire a vitoperio (et) ad obprobio se(m)piternale.

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 61, pag. 100.4: Perché, bastando le cose del mondo pienamente a tutte le genti, tanto aviano i detti Vizî soprapreso de l'altrui (e convertiallo in mal uso), che molti ne stavano in gran mendicitate.

[4] Stat. cass., XIV, pag. 18.29: i(n)p(er)czò che isso ène pyntoso (et) exspecta czò che noy co(n)vertamo noy i(n) melio...

1.2.1 Impiegare qsa in vista di un fine; adattare.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 11.11, pag. 147: Vorria servire a piacimento / là 'v'è tutto piacere, / e convertire - lo meo parlamento / a ciò ch'eo sento...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 229, pag. 591.27: Ito il prete, il Pistoia fece tanto con messer Aldighieri, che la camera del prete convertì a suo uso...

1.3 [Rif. al denaro:] spendere con un fine preciso, investire.

[1] Ranieri volg., XIII pm. (viterb.), pag. 225.25: inp(er)çò ke voi sete minore di xxv anni, sì iurate corporalm(en)te la decta vendita e la confessio(n)e del p(re)çu (e) tucte le cose ki si contengu dela vendita tenere p(er) ferma in p(er)petuu, e no venire (con)tra nè per casone di menore etate oi di menore p(re)çu, oi di no(n) pagatu oi di no(n) legitima m(en)te pagatu, oi k'el no(n) sia conversu i(n) vostra utilitate, oi di no(n) duratu...

[2] Doc. sen., 1263, pag. 326.4: (e)d avene una letera del deto abate (e) convento, (e) una letera n'avemo del'abate (e) del chonvento di Ponte Agnì madre dela deta abadia, che tistimonia il deto abate che-l deto presto fu cho[n]vertito in utilità dela deta abadia, le q(uali) letere à tenere Ugolino Uguicione.

[3] Doc. prat., 1296-1305, pag. 326.20: Anche demo a Bernarduccio (e) a Mone f. che fuoro di mess(er) Gherardaccio, p(er) J staioro (e) VJ panora (e) VIJ pugna di terra, carta p(er) s(er) Torello a dì *** di dece(m)bre, a ragione di ve(n)ti livre lo staioro, co(n)vertievisi q(ue)lli di s(er) Guillielmo, li. XXX s. XVIIIJ d. V.

[4] Stat. tod., 1305 (?), pag. 286.26: gli dicti denari non se degano convertire se non en messe per l'anima del dicto morto...

[5] Doc. fior., 1306-25, pag. 108.12: Aven dato, dì XIIJ di gienaio CCCXIIIJ, ebersi da Iacopo Amieri p(er) conpimento di CCCCL fio. d'oro p(er) la dota dela Piera, ca(r)ta p(er) s(er) Salvi; li altri si convertiro in un vestire adogato...

[6] Stat. sang., 1334, 30, pag. 117.25: Ancho ordiniamo che niuno della detta arte debbia fare contra l'arte predetta cosa alcuna che fusse o che potesse essere danno o disnore della arte in alchuno modo. E chi contrafacesse sia e debbia essere condennato in soldi quaranta, li quali si convertano in bene de l'arte.

[7] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 49, par. 6, vol. 1, pag. 193.27: E non se possa, né degga alcuna cosa proponere, né reformare enn alcuno conselglo overo adunança che la dicta pecunia dei salarie se converta overo se spenda enn altro uso, uopra overo facto...

2 Rivolgere, indirizzare qno o qsa verso un luogo, una direzione (anche pron.).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 7, pag. 306.10: Et nasconde 'l pigro le man sue sotto le ditella sue, et se le convertirà a la bocca, più savio [gli] parà essere che sette [che] rasgionino [e] che parlino sentenzia.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 16, pag. 132.2: quine è tutto l'ordine converso per contrario, quine è perverso tutto lo bene che s'àe di fuori per contrario, et lo bene dentro dell'omo simigliantemente si pervertisce.

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 360.151, pag. 449: Alfin ambo conversi al giusto seggio, / i' con tremanti, ei con voci alte et crude, / ciascun per sé conchiude: / «Nobile donna, tua sententia attendo».

- Fig.

[4] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 183.25: Adunque, la vostra pietà a me si converta, e al mio sollecito pensiero accrescimento dea...

[5] Amore di Gesù, XIV in. (ver.), 224, pag. 53: Oi bon Jesù, ke per nui morto fusi, / converti a ti li penser nostri tuti...

2.1 Condurre il pensiero o l'animo verso un'idea, un sentimento, un'azione (anche pron.).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 39, pag. 506.24: La primaia via di salute fue il conte appellato Arbitrio, ch'era dalla parte de' nemici, che veggendo lo imperadore che non sapea gli aguati, ch'erano messi di lui, convertito a reverenzia del presente imperadore non solamente del pericolo il liberò, ma ancora gli diede aiuto.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 47.68, pag. 188: Si tu, frate, non parlasse, sirìa edificazione: / molta gente convertera ne la tua ammirazione.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 1.5, pag. 539: A tale planto se convertio / ke planser l'angnal' de paradiso, / quando ella disse: «Fillolo mio, / àte la morte da me diviso».

[4] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 1, pag. 4.10: e se non possono gli altri predare, incontenente si convertono a pigliare i topi...

[5] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), 203, pag. 92: Ancor preg'eo te, Par omnipotento, / [[...]] / ke tu converte a la via de dritura / ognunca rationabel creatura...

[6] Ugo Panziera, Epist., 1312 (tosc.occ.), pag. 68, col. 22.31: Molti sono li segni per li quali si manifesta infra li amanti l'amore: ma nullo el manifesta perfectamente si la mente si converte contra voglia dello amato di sé medesimo sua volontade adempiere...

[7] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 242.11: Egli, no racordandosi di me, no mi fece grazie e no mi diede oncensi. Io mi convertii in subita ira; e dolendomi d'essere auta a schifo, e acciò ch'io non sia dispregiata da coloro che verranno dipoi; inasprì contro ad amendue.

2.1.1 Rivolgere l'animo, un sentimento (pos. o neg.) verso qno o qsa; dedicare la propria persona a qno (anche pron.).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De peccatore cum Virgine, 142, pag. 53: Omïa peccaor da mal fá se partisca / e a la dolce Vergene in tut se convertisca.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, cap. 5, pag. 127.19: la femena per la inperfectione ène molto convertibile, (et) a ke se converte, secondo ke dice Aristotile, [tutta si chonverte...

[3] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 20, pag. 258.7: E non credete sia grave amar Lui e seguire, se'l talento e ll'uzo li convertite, ché quelli che savoraro dei suoi savori aveano tutto esto mondo per men che fangho.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 26, pag. 220.18: perzò commo a femena varia e senza stabeleze, secundo che èy propria natura de tutte le femene, tutto lo suo corayo e lo suo intendemiento convertiolo inde lo amore de Dyomede...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 232.22: Irata madonna Cia de questa perdenza convertìo la sia ira in li doi consiglieri amicissimi dello marito, Iuorio delli Tumberti e Scaraglino, feceli decollare.

2.2 Indurre qno a mutare di pensiero, di idea; attrarre a sé il consenso, cattivarsi l'animo altrui.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 44, pag. 125.8: ben se convene a regetore convertir a sì l'animi del popolo, ke li è subieto, cum soe bone e laudevole opere...

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.18, pag. 168.36: I procuratori di tanto male falsamente si mossono, e convertirono messer Schiatta Cancellieri e messer Lapo Salterelli...

[3] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 195.29: la detta cosa battaglia e combatte coll'animo per vincerlo e per trarlo e convertirlo a sé, et anche a ritrarlo e rimuoverlo da ogne altra cosa.

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 48, vol. 1, pag. 429.2: Quando il senato fu dipartito, li prencipi prendevano li tribuni, e confortavanli benignamente e cortesemente; e dicevano ch'elli ne farebbono a piacere a ciascun per sè, e a tutti insieme, e tanto fecero che sei di loro ne convertiro a loro volontà.

2.3 Ridurre qsa sotto il potere di qno; attribuire il potere a qno (anche pron.).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 18, pag. 118.15: Morto Ciro dalla schiera del re, e posto fine alla detta guerra, pigliò Artaserses l'apparecchiamento del fratello, e tutta la segnoria del regno in se convertio.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 17.30, pag. 50: e le città, ch'eran tanto diverse / e di me schife, a la mia signoria, / per sua vertù, sottomise e converse.

2.4 Concentrare i sensi o l'attenzione verso qsa; considerare con attenzione.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 109, vol. 3, pag. 536.22: Per le dette adunque cose la preghiera nostra è questa, reverendissima corona, che tti preghiamo che gli occhi della tua celsitudine a nnoi e agli altri devoti d'Italia benignamente converti...

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 51, pag. 95.6: Come la lancia andava per l'aere, al suono ch'ella fece, tutti li Volsci convertirono gli occhi, di paura gridando, a Cammilla...

[3] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 104.2, pag. 649: Fraterno e puro amor sol me conduce / ne lo abito vostro essere converso; / per che polito me parete e terso, / sì che vertù ciascuna in voi traluce.

2.5 Indirizzare (la parola, un discorso) verso qno.

[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 40, pag. 821.26: Posto il giuoco e la storia, l'autore, perché gli piace il giuoco, converte la sua boce a Romolo cominciatore del giuoco.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11, pag. 280.6: Ora converte santo Tomaso il suo sermone contra quelli frati, che sono oggi ne l'ordine de' predicatori, dicendo che il pecuglio di santo Domenico è fatto ghiotto di nuova vivanda, cioè di prelazioni e d'onori temporali...

2.6 Rivolgere l'impeto (di un esercito o di altra forza) contro il nemico; attaccare (battaglia).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 12, pag. 150.10: E però Filippo, veggendo che in Grecia passare non potea, perchè il passo delle Termopili era preso, e a lui contradetto, la battaglia che contra a' nemici avea apparecchiata, convertio contra i compagni...

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 308.17: Ma, o giovani, non convertite le forze nelle vostre interiora; però che, dopo molti triunfi, combatteranno intra sè, vinto Corinto e li Achivi e' Greci e que' d'Argía.

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 77.4: Quelli, gittante una grave pietra nel mezzo de' nimici, convertì la battaglia, cacciata da se, contro a loro.

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 4, pag. 106.9: O voi altri qualunque dii e dèe, e tu Amore, la cui potenza ha schernita il falso amante, come ora non mostrate le vostre forze e la dovuta ira? Come non convertite voi il cielo e la terra contra il novello sposo [[...]] ?

2.7 Volgere indietro, costringere alla fuga.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 8, pag. 371.11: Nella seconda battaglia, con grande mortalità, quelli di Brettagna vinti in futa convertio.

2.8 Drizzare (un'arma) verso qno.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 15, pag. 312.17: e però le armi che contra i nemici aviano prese, contra loro le convertiero.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 301.22: Me me uccidete, io so quelli che feci; in me convertite i ferri, o Rutoli!

3 [Relig.] Pron. Abbandonare il peccato o l'errore religioso per rivolgersi, attraverso la penitenza e l'esercizio della virtù, a una vita pia.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 95, pag. 603: E se verasiamentre no v'avì convertir, / en presente ve digo que ve n'à avegnir.

[2] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1244, pag. 68: S'ili no se vorà pentir, / per penetencia convertir, / et illi no fai confesion / de tute soi ofensïon, / tanti è li peccai crimenali, / li avolterii e li autri mali / e la pecunïa mondana, / l'ovra q'ig fa è molto vana.

[3] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2556, pag. 264: Ond' io tutto a scoverto / al frate mi converto / che m'ha penitenziato... || 'Mi converto in presenza, di fronte al frate...'.

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 3: maggiore allegressa li è sopra uno peccatore che si co[n]verte (et) faccia penetentia che sopra XCVIIII giusti, sì come in nel Va(n)gelio si dice.

[5] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 4, pag. 29.13: Pentetevi dunque, e convertitevi, acciocchè vi sieno perdonati i vostri peccati...

[6] Stat. palerm., 1343, Esordio, pag. 4.13: Considerandu la gracia e la misericordia di lu nostru singnuri Ihesu Christu, lu quali non per nostri meriti ki aiamu facti, ma per sua misericordia e benignitati chama omni homu a pinitencia, non vulendu la morti di lu piccaturi, ma voli ki si converta e viva...

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 7, pag. 121.18: A un atro tempo un gotto se convertì a penitencia e vene a star cum sam Beneito, lo quar san Beneto per caritae volentera recevé.

3.1 [Relig.] Indurre qno ad abbandonare il peccato e a mutar vita.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 785, pag. 47: el convertiva li peccatore, / traçeva fora deli errore.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 465, pag. 228: Entramb li malfactor fon convertidhi illora / per quel miracul grande k'i vidhen in quel' hora: / da mal far se partisceno entramb senza demora, / entramb devenen monesi e fon sanct homni anchora.

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 31, pag. 115.6: si lu fratre de kistu re non avissi statu mortu pir la fide de Xristu, soy fratre non averia tantu fructificatu de convertire tucta killa gente alla viraia cridencza.

3.2 [Relig.] Passare da una religione a un'altra (anche pron.).

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 766, pag. 47: Za no se fé longa demora / ke molta çente se convertín inlora, / quand'el passó per li deserti / e per li strigi e per li averti, / e mandó soi predicatore / de fin in India la maiore.

[2] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 397, pag. 116: tuta la gent quanta serà creaa / à convertire a sancta christianitae, / à se pentir de oni soi peccai / et in fé de Christo serà ben bateçae.

[3] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 26, pag. 119.7: si quista cosa vinissi in saputa, chi eu vulissi tradiri la terra, oy convertirimi a la vostra fidi, eu serria spiczatu pecii pecii di li mey et mortu...

3.2.1 [Relig.] Indurre qno a mutare di religione.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 224.14: Questo eciamdio convertando a Cristo moltetudine de Pagani, abitando circha quello medesmo luogho, beada mente morì...

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.438, pag. 142: La vergen li preise a preicà / e 'n la fe amaistrà: / fon convertui e de pagam / faiti veraxe crestiam.

[3] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 56.99, pag. 134: E Profirio e la rayna, chi era incoronata, / tu ge convertisti a la fé de Cristo, verçene biata, / e l'altra tanta çente chi per tie fon salvata.

3.3 Mutare parte politica (anche pron.).

[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 12c.3, pag. 62: perché 'l populo ha converso / de guelfo in ghibellino, e ogni om sallo / ch'i signori di cui fu già vasallo / mandò per sua difalta in loco averso...

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 24, vol. 2, pag. 163.28: Ma certi uomini grandi e popolari avedendosi dello errore del Comune, con grave e sagace malizia, a ffine reo di venire tirannelli, s'avisarono insieme, e quello che ssi dovea, e potea aconciare con ordine di buona legge e onesta al fare delli squittini, convertirono sotto il titolo della parte guelfa...

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 35, terz. 52, vol. 2, pag. 127: La parte Guelfa allor per gelosia, / che'n Ghibellina non si convertisse / la parte Bianca, fece ambasceria / al Padre Santo...

[u.r. 23.11.2020]