CONVERTITO agg./s.m.

0.1 convertita, convertite, convertiti, convertito, cunvertiti, cunvertuti, cunvirtitu.

0.2 V. convertire.

0.3 Doc. fior., 1279: 1.2.

0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1279; Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 [Relig.] Che ha abbandonato il peccato o l'errore religioso per rivolgersi, attraverso la penitenza e l'esercizio della virtù, a una vita pia. 1.1 [Relig.] Che è passato da una religione a un'altra. 1.2 [Relig.] Che, abbandonato il mondo, si è chiuso in un monastero. 2 [Relig.] Sost. Chi ha abbandonato il peccato o l'errore religioso, attraverso la penitenza e l'esercizio della virtù, per rivolgersi a una vita pia. 2.1 [Relig.] Chi è passato da una religione a un'altra.

0.8 Zeno Verlato 05.09.2005.

1 [Relig.] Che ha abbandonato il peccato o l'errore religioso per rivolgersi, attraverso la penitenza e l'esercizio della virtù, a una vita pia.

[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 1, pag. 75.9: Istette la convertita peccatrice tre anni continovi così rinchiusa. In capo di tre anni, Iddio rivelò al santo abate che l'avea perdonati i peccati suoi...

[2] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 37.15: Siccome quel grande Re celestiale gode sopra un peccatore convertito più che sopra novantanove giusti...

1.1 [Relig.] Che è passato da una religione a un'altra.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 11, pag. 31.8: com'è a Dio magior guadagno d'un peccatore convertito, che di .lxxxxviiij. iusti megliorati, così è al mondo che se alcuno men che buono diventa buono, che se 'l savio diventi migliore.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 3, pag. 357.5: Subitamente tolto da li sacrificii de la perfida mensa, e divelto dalli altari delli scomunicati idii de l'albergo, non temeo Sestilio darlo a occidere al crudele vincitore. Per fortuna publica figura [che] il suo accusatore in nome di pregante convertito quello ajuto così pieno di pianto ginocchione pregasse...

[3] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 15, pag. 85.9: E tornando poscia s. Piero in Gerusalem, incominciarono a mormorare contro a lui li Giudei convertiti...

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 20, vol. 1, pag. 57.27: si vui iustissimu aviti a premiari a mi, et non aviti a premiari la mia persuna, premiati a la mia progenie, a li mei parenti, perdunati li loru peccata a li mei ffratri cunvertiti a la vostra fidilitati, per mi.

[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 6, 4.1, pag. 73: E Barlaàm che convertito 'l vede / incontra andogli e stretto abbracciollo; / da poi ch'egli è de la cristiana fede, / di buono amor cento volte baciollo / e ben conosce che di fermo crede / ciò che conviensi...

1.2 [Relig.] Che, abbandonato il mondo, si è chiuso in un monastero.

[1] Doc. fior., 1279, pag. 236.27: Item ale donne rinchiuse dala Crocie a Montesoni, libre X. Item ale donne convertite rinkiuse a Pinti, libre XX.

2 [Relig.] Sost. Chi ha abbandonato il peccato o l'errore religioso, attraverso la penitenza e l'esercizio della virtù, per rivolgersi a una vita pia.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 23, cap. 4, par. 10, pag. 375.20: Il Creatore nostro per maravigliosa dispensazione di consiglio e mira le colpe e dà tempo di vivere, acciocché i più lunghi spazj della vita, o al convertito sieno aiutorio di merito, o al non convertito accrescimento di dannazione.

2.1 [Relig.] Chi è passato da una religione a un'altra.

[1] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 8, pag. 47.8: Crescendo il numero de' Discepoli per le predicazioni degli Apostoli, avendo ogni cosa e vivendo in comune, come già è detto, quegli convertiti delle contrade di Grecia incominciarono a mormorare contro a' Giudei Cristiani.

[2] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 401.10: Or insegnate giudicare a' vostri convertiti, i frati e preti, e dite loro che sono tutti eretici e semoniaci; e non vi pare, tanto sete ciechi, che questo sia giudicare delle cose oculte!

[3] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), cap. 38, pag. 168.23: Onde diligentemente domandai e invenni da' cristiani e da' saracini e dalli idolatri e da' nostri convertiti, che sono grandi baroni guardando solo alla persona del signore.

[u.r. 02.05.2010]