DISCENTE s.m./agg.

0.1 descente, descentre, descentri, discente, discenti.

0.2 DEI s.v. discente (lat. discens).

0.3 Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.); Dante, Convivio, 1304-7; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

0.7 1 Chi riceve l'insegnamento di un maestro; chi apprende (un'arte). 1.1 [Rif. ai primi seguaci di Cristo o a chi professa la sua dottrina]. 2 Agg. Che impara, che è allievo.

0.8 Milena Piermaria 18.10.2005.

1 Chi riceve l'insegnamento di un maestro; chi apprende (un'arte).

[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 9.2, pag. 48: Bernardo, quel dell'arco del Diamasco / potrebbe ben aver miglior discenti / che quei che sogna e fa spirti dolenti, / ché non si può trar buon vin di reo fiasco.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 9, pag. 316.18: Per questa ragione, in ciascuna arte e in ciascuno mestiere li artefici e li discenti sono, ed essere deono, subietti al prencipe e al maestro [...] di quelle, in quello mestieri ed in quella arte...

[3] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 156, pag. 262: ma e' no so scolaro né descente né maistro, / ki de scritura sapia né de phylosophya / per arte ni per experimento né per gramantia, / ki ve savese ensignare ço ke vu domandae...

[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 17, pag. 376.10: A ciò si può brevemente rispondere che in ciascuna dottrina si dee avere rispetto alla facultà del discente, e per quella via menarlo che più a lui sia lieve.

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 103.36: pensserave far sacrificio e gran servixio a De' "e como gli han fachio a mì hi faran a vu ché lo servo non è maior cha lo so' segnor né lo descentre è maior cha lo so' maestre...

[6] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 11, 97-111, pag. 312.26: come il Maestro fa il discente; qui fa una similitudine, che come lo discepolo seguita il maestro; così l'arte, la natura...

1.1 [Rif. ai primi seguaci di Cristo o a chi professa la sua dottrina].

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 978, pag. 50: Com el segnore omnipoente / A si clamó li soi descentre, / In li qué el ave fidança, / Sí li faxe la predicança / E 'l ge dixe: «Ora m'ascoltáe! / In Jerusalem mego tornáe!

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2078, pag. 67: Quisti regi et imperatori, / Conti e markixi e grangi segnor / Si fon irati contra li descentre / De Jhesu Christe omnipoente...

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 104.14: A questo cognosserà ogno homo che vu sî me' descentri se vu harî santo amor insemo.

2 Agg. Che impara, che è allievo.

[1] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 27.11, pag. 105: Ma però che la vostra cantinella / Valor per sè di somma lode acquista, / Seguirò lei come discente artista...