DISGRAZIATO agg.

0.1 desgraciada, desgraciadi, desgraciado, desgraçiado, desgratiada, desgratiado, desgratiato, disgratiato, disgraziato.

0.2 Da disgrazia.

0.3 Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.).

In testi sett.: Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.); Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Detto di una persona:] che si trova in una situazione sfavorevole o dolorosa. 1.1 [Detto di un evento o uno stato di cose:] funesto, sfortunato. 2 Che è privo di grazia, tristo.

0.8 Elisa Guadagnini 23.09.2005.

1 [Detto di una persona:] che si trova in una situazione sfavorevole o dolorosa.

[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. II, pag. 505.27: Ello caçé e caçando dise: - O pare, o pare, io fio tolto! - Le verde acque serrà le boche de quello parlando; ma lo pare desgraçiado, e ça non pare, chiama: - O Ycaro! -

[2] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, 4, pag. 14.14: «O Vergene pietosa, perchè son eo solo descaçado e desgraciado? Ah, misero mi, qual peccado m'à fato erar?

[3] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 69.12: Io desgraciada te portiè in corpo, io te parturì, io te involsi in quel palio che tu à', e sì cognosso la vergogna del mio parto, e quando io penso al mio fallo quaxi io muoro da dolor.

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 22, pag. 347.22: E poi V. fa una domanda costui disgratiato chi era. E lui risponde: Io fui del regno etc.

[5] Tristano Veneto, XIV, cap. 599, pag. 550.32: Hai tristi nui et desgraciadi per la morte de questo nobel Tristan!

1.1 [Detto di un evento o uno stato di cose:] funesto, sfortunato.

[1] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 69, pag. 21: Deo t'aiude, ch[e] mester te face! / Ora m'entendi, che virò al facto, / o gente de la terra tribulata, / quant'è desgratiato lo to fato!

[2] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 96, pag. 728.15: Fatto l'accordo colle compagnie, come detto è, parendo a Fiorentini non ne fare bene, né in forma da potere fornire loro intenzione sanza capitano italiano, cercandone messer Galeotto Malatesti lo procaccio, e' ottenne e, secondo che in voce uscì, per ispegnere il dì [dis]graziato, col quale messer Pandolfo suo nipote s'era partito di Firenze...

2 Che è privo di grazia, tristo.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 16, cap. 2, par. 5, pag. 277.25: Disgraziato è quello beneficio, lo quale alcuno con tristizia dando, pare che così 'l dia come gli fosse tolto.