0.1 disparuta, disparuto.
0.2 V. disparire 1.
0.3 Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?): 2.1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?).
N Att. solo fior.
0.7 1 Non più esistente ('non più leggibile' nell'unico es.). 2 Molto magro, di debole costituzione. 2.1 Meschino nell'aspetto o nel vestire, sciatto o dimesso. 2.2 Sgradevole all'udito.
0.8 Fabio Romanini 06.10.2005.
1 Non più esistente ('non più leggibile' nell'unico es.).
[1] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. III, pag. 541.7: Né non è segura cosa rescriver, se non desparude le cere, né una tavoletta non tegna do mane... || Cfr. il testo lat.: «Nec nisi deletis tutum rescribere ceris».
2 Molto magro, di debole costituzione.
[1] f Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342: Questo Costanzo, molto picciolino, e disparuto di persona. || Crusca (3) s.v. disparuto (cfr. Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 5, pag. 31.4: «Costanzio [[...]] era molto piccino e despetto di persona»).
2.1 Meschino nell'aspetto o nel vestire, sciatto o dimesso.
[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 8, ott. 4.8, pag. 217: Ed el similemente ebbe in pensiero / ancor più volte di volervi andare, / di pellegrino in abito leggero, / ma sì non si sapeva contraffare / che gli paresse assai coprire il vero, / né scusa degna sapeva trovare / da dir, se fosse stato conosciuto / in abito cotanto disparuto.
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 5, pag. 418.24: Ora, essendo essi alquanto andati e tutti molli veggendosi e per gli schizzi che i ronzini fanno co' piedi in quantità zaccherosi [[...]], cominciarono a ragionare. E messer Forese [[...]] cominciò a considerarlo [[Giotto]] e da lato e da capo e per tutto, e veggendo ogni cosa così disorrevole e così disparuto, [[...]] cominciò a ridere...
[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 196.40: tutte le cose che sono di Mars non ànno la vocie aguta né molto alta, né chiara né amorosa, ma sozza e disparuta e discordante e temorosa a udire.
[u.r. 18.07.2022]