DISTINTO (1) agg./avv.

0.1 destenta, destente, destincte, destinta, destinto, distincta, distincte, distincti, distincto, distinta, distinte, distinti, distinto.

0.2 V. distinguere.

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Dante, Convivio, 1304-7; Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Dom. Scolari, c. 1360 (perug.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. a distinta 3.

0.7 1 Separato in modo individuabile dall'insieme o entro l'insieme di cui fa parte. 1.1 Diviso internamente in parti. 1.2 Che si differenzia per proprie caratteristiche (ed è perciò facilmente riconoscibile). 1.3 [Reso speciale:] adorno. 1.4 [Per fraintendimento dell'originale:] che è tenuto separato, nascosto (?). 2 Chiaramente percepibile dai sensi; limpido, chiaro. 3 Avv. Punto per punto, partitamente. 3.1 [Rif. all'eloquio:] in modo facilmente intelligibile; in modo chiaro e perspicuo.

0.8 Zeno Verlato 01.09.2005.

1 Separato in modo individuabile dall'insieme o entro l'insieme di cui fa parte.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 1, pag. 150.17: emperciò che se la virtude e la intelligenzia del cielo se cessasse, li animali se cessariano e desfareanose tutti [[...]]. E trovamo ciascheduno distinto e divisato, sì che se pono conósciare, e a ciascheduno è posto lo suo nome...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 80.74, pag. 331: Tutta sta quieta la mascione, / l'officia destente per rascione: / si nulla ce nascesse questione, / ston al iudizio.

[3] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 12, pag. 228.10: Ché, avegna che Dio, esso medesimo mirando, veggia insiememente tutto, in quanto la distinzione delle cose è in lui per [lo] modo che lo effetto è nella cagione, vede quelle distinte.

[4] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 60, pag. 12: Profetia nè miracol fa contenta / la mente dei mortali se manifesta / cosa non vede algli ochie suoi destenta.

1.1 Diviso internamente in parti.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 29.76, vol. 2, pag. 504: e vidi le fiammelle andar davante, / lasciando dietro a sé l'aere dipinto, / e di tratti pennelli avean sembiante; / sì che lì sopra rimanea distinto / di sette liste, tutte in quei colori / onde fa l'arco il Sole e Delia il cinto.

- [Rif al linguaggio:] ben diviso secondo gli elementi di cui si compone.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 27, 121-138, pag. 613, col. 1.9: Tale, balbuziendo, çoè li fandisini che non hano ancora locutione destinta né articolada, desunano, çoè non ofendeno a Deo né al prossimo [[...]]. Che con loquela intera, çoè 'distinta'.

1.2 Che si differenzia per proprie caratteristiche (ed è perciò facilmente riconoscibile).

[1] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 4, pag. 6, col. 22.21: Infra tutti e corporali virtuosi acti la vocale oratione è nobilissimo e è a' nuovi operatori necessario con queste circunstantie. Le parole rade e distincte: et lo intellecto della parola.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 577.1: Adam assegna qui la ragione, o vero cagione perchè si mutarono le loquele, cioè che'l parlare distinto seguita il piacere umano [[...]]. E dice, che da natura viene il parlare, ma dal piacere viene che uomo dica così, o così...

[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 31, pag. 144.3: acciocchè l'Angelo il quale dovea fare questo giudizio, non percotesse li figliuoli d'Israel, li quali abitavano in Egitto, comandò Iddio, che avessero alcun segno distinto dagli altri, e questo fusse del sangue di un agnello immacolato...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XVI, par. 5, pag. 688.20: E puossi in queste parole comprendere, in quanto dicono: «ch'all'abito ne sembri», che quasi ciascuna città aveva un suo singular modo di vestire distinto e variato da quello delle circunvicine...

[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 281, pag. 300.28: Alguni crede che ameos sea comino ethyopico. Ma la natura del comino ethyopico sì è distincta da quella de lo ameos.

[6] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 167.1: Et da omne soa parte erano le colompne indorate tucte destente, intanto che nel dicto palazo la nocte ce pareva chiarissimo iorno, et multe altre cose mirabile che a le menti humane paro quasi incredibili. || 'Tutte diverse le une dalle altre'?

1.3 [Reso speciale:] adorno.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 44.4: Et, intra li altri manifesti indicij di zò, grandi argume[n]tu fu una cappellina oy elmu distincta con duy cristi, di la quali lu celestialu capu di Marti era statu cuvertu.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), Prologo, par. 2, vol. 1, pag. 105.4: pensò soggiugnere alle dette Fiorentine storie le peregrine novità, e di strani paesi sì, che d'un fiore non fosse ornato il cappello, ma distinto di più colori all'occhio piacesse.

1.4 [Per fraintendimento dell'originale:] che è tenuto separato, nascosto (?).

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 128.14: Essa Dido sacrificò co le pure mani intorno agli altari, spogliata l'uno de' piedi, e nella veste distinto, come che doveva morire, parla agli Dei, ed alle stelle che sapevano il fine suo... || Cfr. Aen., IV, 517-19: «...manibusque piis altaria iuxta / unum exuta pedem vinclis, in veste recincta ['la veste disciolta, senza cintura'], / testatur moritura...».

2 Chiaramente percepibile dai sensi; limpido, chiaro.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 82.8, pag. 104: questo m'induce, dea, tanto a lodarmi / del tuo lucente e virtuoso raggio, / per lo qual benedico ch'alcune armi / non mi difeser dal chiaro visaggio, / nel qual la tua virtù vidi dipinta, / e la potenza lucida e distinta.

3 Avv. Punto per punto, partitamente.

[1] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), VII, ott. 2.5, pag. 256: Signor, s'i' vi turbai nel Cantar quinto, / nel sesto, al mie parer, vi ristorai, / quando vi dissi, che sconfitto, e vinto / fu sì 'l Pisan, che sempre trarrà guai: / or mi convien seguir tutto distinto, / e ripigliar colà, dov'io lasciai...

- Locuz. avv. A distinta: 'partitamente'.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 87.4, pag. 346: La Mesura se lamenta de lo como esmesurato: / sua rascion vole a destenta, parli l'Amor tribulato; / la Smesuranza s'ha levato, messo ha el freno a la Mesura, / non faccia sommergetura, ca non serìa più comportato.

3.1 [Rif. all'eloquio:] in modo facilmente intelligibile; in modo chiaro e perspicuo.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 6, pag. 235.33: e no sia le so' parole argoiose né tropo plene de voxe, ma sì dé parlare apertamente e destinto e dé adornare le so' parole cum beli acenti.