DISTINZIONE s.f.

0.1 destenzion, destenzione, destintione, destinzione, di., distenzione, distinciom, distincione, distincioni, distinciuni, distinctione, distinctioni, distinctiuni, distinsioni, distintion, distintione, distintioni, distinzion, distinzione, distinzïone, distinzioni, distizzione.

0.2 DELI 2 s.v. distinguere (lat. distinctionem).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 3.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1298; Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. assis., 1329; Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. senza alcuna distinzione 1; senza distinzione 1.

0.7 1 Separazione tra elementi di un insieme in base alle loro caratteristiche; differenziazione, discriminazione. 2 Chiara percezione visiva di un oggetto nella sua individualità e specificità. 2.1 Ciò che permette di riconoscere un oggetto da un altro, contrassegno. 3 Ragionamento con cui si separano due o più concetti, sulla base delle caratteristiche di ciascuno, al fine di individuarli (secondo il procedimento dialettico scolastico della distinctio); (anche in senso non tecnico). 3.1 Partizione concettuale individuata mediante la tecnica dialettica della distinctio. 3.2 Partizione interna ad un testo. 4 [Filos.] Varietà di modi formali, modalità particolare. 5 [Rif. all'eloquio:] chiarezza di dizione, dovuta a correttezza nella scansione delle parole e nella pronuncia dei suoni.

0.8 Zeno Verlato 15.09.2005.

1 Separazione tra elementi di un insieme in base alle loro caratteristiche; differenziazione, discriminazione.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 34, pag. 274.9: li homigni de quelo nostro, ch'è vostro, comune de Fiorença no àvene unqua cosa chi turbase tanto loro animo quanto fece e fa questa vixenda, perçò che nula distinciom fam da loro a vue.

[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 20, 16-30, pag. 448, col. 1.11: come lo sono prende forma e destintione de' suni di tono e semitono aguto o grave, al collo de quello strumento che cum dide se sona, come cedera, o ver chitarra, o ver leuto o viola, etc.

[3] Stat. assis., 1329, cap. 8, pag. 171.17: tucte gl'uomene della nostra fraterneta l'adomane, per tempo, ella festa del dicto Santo, ello luoco della nostra devotione se degano adunare alla pena de xij denare, della qual pena per niuno modo se dispensi e lì la devotione e l'oratiune fare, secondo la destintione di tempi...

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 5, vol. 1, pag. 175.32: lu locu da vidiri li ioki era missitatu et non era distinctiuni di locu di lu Senatu et di l'altru populu...

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 44, vol. 2, pag. 73.29: Nel quarto dì fece Dio li luminari nel Firmamento, cioè Sole, Luna, e stelle, e fecele di fuoco, come si crede, perchè illuminassero il dì, e la notte; e disse, che fossero in segni, e tempi, e dì, e anni; ciò vuol dire, che fossero in segni, e distinzioni del dì, e della notte, e delle ore, e delli tempi, cioè della tempesta, o della serenità dell'aere, e del mare.

[6] Stat. perug., 1342, III.74., vol. 2, pag. 126.6: La distintione de la piacça e de le strade regaglie.

[7] Jacopo Passavanti, Tratt. vanagl., c. 1355 (fior.), Incipit, pag. 260.17: Onde i maestri e dottori, parlando e scrivendo della madre e della figliuola, spesso iscambiando l'una nell'altra, ora della madre per la figliuola, ora della figliuola per la madre ragionano, avvegna che sia tra loro formale differenza e reale distinzione.

[8] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 3, par. 5, pag. 20.30: allotta altressì fu stabolito e ordinato perfetta comunaltà che uomo chiama città, colla distinzione delle sue parti.

[9] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 129.17: Nella qual pertinacia assai manifestamente si dimostrò i Fiorentini tanto essere dal cognoscimento della scienzia rimoti, che fra loro niuna distinzion fosse da un vilissimo calzolaio ad un solenne poeta.

- Locuz. avv. Senza (alcuna) distinzione.

[10] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 11, pag. 455.10: e con ciò sia cosa che sanza distinzione avesse comandato che i cristiani trovati fossero constretti a sacrificare l'idole, e chi fare nol volesse fosse morto...

[11] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 13.116, vol. 3, pag. 218: ché quelli è tra li stolti bene a basso, / che sanza distinzione afferma e nega / ne l'un così come ne l'altro passo...

[12] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 334.21: e 'l Comune di Firenze promisse in detto caso pagare ogn'anno per nome di censo danari XXVI per focolare: li altri Comuni s'obrigarono sanza distinzione di pagare ogn'anno quello ch'era consueto per antico allo 'mperadore.

[13] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 1, 2, pag. 37, col. 2.3: acciocchè siccome tutti li creò, e tutti li ricomperò, così tutti senza distinzione degni d'avere misericordia, seguitando colui che tutti li creò e tutti li ricomperò...

[14] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 16, pag. 221.33: Gli altri il rimanente per tutto senza alcuna distinzione, gli armati, e disarmati, Cartaginesi, e Tarentini, parimente uccisono.

2 Chiara percezione visiva di un oggetto nella sua individualità e specificità.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 12, pag. 228.8: avegna che Dio, esso medesimo mirando, veggia insiememente tutto, in quanto la distinzione delle cose è in lui per [lo] modo che lo effetto è nella cagione, vede quelle distinte.

2.1 Ciò che permette di riconoscere un oggetto da un altro, contrassegno.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (ii), par. 26, pag. 270.9: a distinzione de' suoi discendenti dagli altri popoli, gli comandò la circuncisione, la qual sempre perseverò e persevera in quegli che de' suoi discendenti si dicono...

3 Ragionamento con cui si separano due o più concetti, sulla base delle caratteristiche di ciascuno, al fine di individuarli (secondo il procedimento dialettico scolastico della distinctio); (anche in senso non tecnico).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 1 rubr., pag. 174.4: Capitolo primo. De le tre toneche de l'aere, e de la distinzione loro e de la loro qualità.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 13, pag. 113.25: E fassi cotale distinzione che se de' tuoi pedoni avere vuoli vittoria, e contra i cavalieri de' nemici avere speranza, luoghi aspri, e pieni di monti, e non iguali dei eleggere...

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 16, pag. 85.11: I santi fanno distinzione da la cosa morta a la mortificata.

[4] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 15, pag. 358.6: E sanza dubio forte riderebbe Aristotile udendo fare spezie due dell'umana generazione, sì come delli cavalli e delli asini [[...]]. Che appo la nostra Fede, la quale del tutto è da conservare, sia falsissimo, per Salomone si manifesta, che là dove distinzione fa di tutti li uomini alli animali bruti, chiama quelli tutti figli d'Adamo...

[5] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 3, cap. 1.8, pag. 79:. Questa Parte che seguita, / è la terza del libro: / contiene in somma, e brievi parole, / como si dee portare / quella che passa il tenpo / del maritaggio poi. / E non intendo partire questa terza, / né fare distintione / di grado in grado...

[6] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 9, pag. 16.41: I' ti vo dire la distinzione d'un savio, ch'ebbe nome Crisippo, e disse, che il savio non ha mestiere d'alcuna cosa, con tutto che più cose gli falliscano.

[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 67-72, pag. 757, col. 1.3: Infino a qui incidenter ha tochà l'A. quella mainera de prodizione che cage secondo la distinzione facta per lo primo modo...

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 70, vol. 2, pag. 604.9: faccendo contro al santo Vangelio, ove dice che Cristo, vogliendo fare distinzione dello spirituale dal temporale, disse: «Id quod est Cesaris Cesari, et quod est Dei Deo».

[9] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 6, pag. 111.15: così lei poppavano come la madre avrebber fatto; e d'allora innanzi dalla madre a lei niuna distinzion fecero.

3.1 Partizione concettuale individuata mediante la tecnica dialettica della distinctio.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.132, pag. 355: La seconna ierarchia, co a me pare, / che en tre destenzione è ordenata...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 21, pag. 166.22: noi facciamo de' peccati tre distinsioni, cioè peccato veniale, mortale e originale.

[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 12, pag. 56.8: E nota, lectore, che advegnia che l'autore abbia trattato de le forçe e fraude, nientemeno nel presente capitolo e nei seguenti intende tractare ispetialmente d'alcuni inganni e violençe, secondo e gradi e distinctioni...

3.2 Partizione interna ad un testo.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1 rubr., pag. 49.4: Distinzione overo particula prima, de le casioni de l'èssare del mondo....

[2] Stat. sen., 1298, dist. 2, cap. 27, pag. 219.19: per facto di due capitoli che vanno innanti in octava Distinzione...

[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 3, cap. 1, par. 10, pag. 65.27: E di questa materia si conta qua di sotto nel prossimo Capitolo, e anche nella Distinzione XXII, Capitolo VI.

[4] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, Aggiunta marg. 21, pag. 348.22: conciosiacosachè in questo Statuto de la detta Arte sieno molti capitoli e' quali parlano d'una medesima materia, scripti per diverse Distinzioni (la qual cosa non sta bene); statuto et ordinato è, che, per qualunque tempo avvenisse che s'amendasse lo detto Statuto, el notaio el quale scrivaràe e' capitoli nuovi, debbiali scrivere e segnare in questo modo: l'uno capitolo presso a quello capitolo che li è simile e di quella materia.

[5] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 81, pag. 701.4: Il tempo disusato e sconcio a cavalcare gente d'arme, e massimamente di notte, ne presta materia di scrivere de' modi e reggimenti de' detti Inghilesi nel presente capitolo sanza farne altra distinzione...

4 [Filos.] Varietà di modi formali, modalità particolare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 2.119, vol. 3, pag. 33: Lo ciel seguente, c'ha tante vedute, / quell' esser parte per diverse essenze, / da lui distratte e da lui contenute. / Li altri giron per varie differenze / le distinzion che dentro da sé hanno / dispongono a lor fini e lor semenze.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 25.11: Ma per diversi modi dice, tanto più e tanto meno, quanto più sono di loro natura prossimane o lontane a Dio, sì come li Angeli, e delli Angeli li Cherubini e dalli Sarafini hanno distinzione, li Troni dalli Principati, li Angeli dalli uomini, li uccelli dalle bestie...

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 10, vol. 2, pag. 188.22: Addunca la summa unitati infinita naturali non unifica la distincioni infinita personali, nè la infinita distincioni personali non dividi nè separa la infinita unitati naturali, et imperzò sunu dui quis, dui persuni; unum quid, una natura.

5 [Rif. all'eloquio:] chiarezza di dizione, dovuta a correttezza nella scansione delle parole e nella pronuncia dei suoni.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 6, pag. 236.8: Quando dixe grande cose, parle apertamente e ben distinto e puntato, cum voxe polita et aperta. Quando el dixe meçane cose, profera lo so dito temperadamente cum ponti e clara disti[n]tion. Quando dixe piçole cose, diga cum voxe sitile, me sì ch'el sia inteso claramente.

[u.r. 17.06.2009]