CONTENTO (2) s.m.

0.1 contenti, contento.

0.2 Da contentare.

0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 Soddisfacimento di una esigenza materiale o morale. 2 Condizione lieta e gioiosa; ragione di letizia.

0.8 Vinicio Pacca 26.02.2005.

1 Soddisfacimento di una esigenza materiale o morale.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 8, 85-96, pag. 194, col. 1.13: Or immagina ello quando le anime beate volno saver alcuna cosa guardano a quel specchio, e lí hanno so contento.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 8, pag. 42.7: molti sono in questo mondo e quali vivono a modo di re, e ànno grande stato, e non si churano di fare pietà o misericordia o limosina, ma solamente vivono a contento di loro appetito e di loro carne...

[3] Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.), D. 25.60, pag. 111: Se merzé chieder deggio, / rendime a me, ch'a me stesso m'ha' tolto; / ch'io sia felice e sciolto / del nodo della tua dolce catena, / per tuo contento e per mia menor pena.

[4] Doc. sen., 1294-1375, [1360], pag. 249.28: se essi non volesson pagare, che messer lo Giudice dell'Appellagioni che per li tempi saranno, per saramento sia tenuto essi denari far pagare; e questo è di contento di tucti vicini sì veramente che 'l Comune di Siena non vi mecta uno denaio...

[5] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 14.126, pag. 95: Ma simigliante il regno sancto sento / quale se l'uom gettase il seme giuso, / et giorno et nocte dorma al suo co(n)te(n)to; / et quella germinando se 'n vien suso...

2 Condizione lieta e gioiosa; ragione di letizia.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 49, pag. 256.15: Credo che se dimandassi molti figliuoli di Dio: 'Quale vuoli tu o essere come tu ti se', o acambiare la vita e 'l riposo tuo a quella del re?' credo, e sono certo, che direbbe che non vorrebbe essere re per acambiare la vita sua a quella del re, ché troppo ha più pace e più riposo e più contento.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 1.9, pag. 337: Ed era il sol poco più giù che 'l mento / del Montone e la luna vedea / sì viva, che ciò m'era un gran contento.

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 50, pag. 150.10: se noi veggiamo che uno sia molto ricchissimo di molte grandi e belle possessioni e di molti donsegli e di bella famiglia, e in ciò averà molti diletti e contenti, se esso incontanente tutti per sua colpa e difetto gli perderà, [[...]] imaginate quanta pena e quanto dolore costui patirà.

[4] Via della salute, a. 1375 (fior.), pag. 264.24: Questa croce ti fa disprezzare lo mondo, mortificare la carne, vincere le demonia e guadagnare Iddio, non solamente nell'altra vita, ma eziandio in questa, per lo contento ch'egli ti dá.

[5] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 20.198, pag. 142: et vitel grasso se aduca et presenti / presto al macello, ch'eo voglio far noççe, / perché ò ora più che mai gli mei contenti.

[u.r. 28.05.2009]