0.1 demerita, demeritare, demeritassemo, demeritata, demeritato, demeritau.
0.2 DEI s.v. demeritare (fr. ant. demeriter).
0.3 Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.): 2.
0.4 In testi tosc.: Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).
In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.8 Valentina Gritti 20.07.2004.
[1] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 6, pag. 134.34: e per tanto n'acquista gloria, però che sanza fatica tutti i beni e ' mali stati nel mondo vi si vedranno, toccando a ciascuno quella parte che avrà meritata o demeritata.
[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 18, 49-66, pag. 425.12: E però, benchè l'anima possa meritare alcuna cosa o demeritare per le pure naturali potenzie, non può soffìcentemente meritare per esse vita eterna...
2 Lo stesso che meritare. || Se non è un errore del copista.
[1] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 10, vol. 1, pag. 38.32: Comu l'angilu santu adorando debitamenti a Deu per gracia di Deu meritau paradisu perpetuu infinitu, cussì l'angilu perversu, non adorando debitamenti a Deu, demeritau perdiri lu regnu di paradisu...