DISMERITARE v.

0.1 desmerità , desmeritare, dismeritando, dismeritare.

0.2 DEI s.v. dismeritare (da demeritare).

0.3 Elucidario, XIV in. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.).

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Perdere merito e acquistare biasimo o condanna.

0.8 Elisa Guadagnini 02.11.2005.

1 Perdere merito e acquistare biasimo o condanna.

[1] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 150, pag. 124.12: Criste merità più per la Soa morte ke no desmerità l'omo per lo so peccado.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 7, 40-51, pag. 115, col. 2.11: le anime che sono in Purg. per propria voluntà no pono meritare né desmeritare, sí che solo ascendeno per la pena che sosteno la quale è purgazione di lor peccadi, e secondo l'ordene de la iustisia divina...

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 96.19: l'anime, che sono in tale stato, non possono nè meritare, nè dismeritare, sì che per se stesse non si possono avanzare...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 8, pag. 2.30: il suggetto secondo il senso allegorico è: come l'uomo, per lo libero arbitrio meritando e dismeritando, è alla giustizia di guiderdonare e di punire obligato.