DISACERBARE v.

0.1 disacerba.

0.2 Da acerbare.

0.3 Petrarca, Canzoniere, a. 1374: 1.

0.4 In testi tosc.: Petrarca, Canzoniere, a. 1374.

N Att. solo fior.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Rendere meno acerbo (uno stato d'animo, l'animo stesso).

0.8 Roberta Maschi 16.11.2004.

1 Rendere meno acerbo (uno stato d'animo, l'animo stesso).

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 23.4, pag. 26: Nel dolce tempo de la prima etade, / che nascer vide et anchor quasi in herba / la fera voglia che per mio mal crebbe, / perché cantando il duol si disacerba, / canterò com'io vissi in libertade, / mentre Amor nel mio albergo a sdegno s'ebbe.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 190.8, pag. 246: era sua vista sì dolce superba, / ch'i' lasciai per seguirla ogni lavoro: / come l'avaro che 'n cercar tesoro / con diletto l'affanno disacerba.

[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 12.5, pag. 80: quell'occhio, ch'al voltar suo disacerba / Ogni crudezza...

[4] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 42.1, pag. 42: se zefiro omai non disacerba / il cor aspro e feroce di costei, / più mai non spero, per cridar omei, / trovar riposo alla mia pena acerba.