DISONESTARE v.

0.1 deshonestado, desonestata, disonesta, disonestar, disonestare, disonestarsi, disonestate, disonestò.

0.2 Da disonesto.

0.3 Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.); Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.).

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Privare di decoro o di rispettabilità, svilire (anche pron.). 2 [Detto di una donna:] privare della castità o del pudore, corrompere (dal punto di vista morale). 3 Privare di legittimità, disconoscere (?).

0.8 Elisa Guadagnini 03.11.2005.

1 Privare di decoro o di rispettabilità, svilire (anche pron.).

[1] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 17.52, pag. 193: O non giudice già, ma gioculare, / come disonestare / ardisti sì la dignità te data?

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 630.32: E dovemo credere che non sia veruna cosa tanto mal fatta che disonestare possa lo imperio di Dio, né confondere l'ordine dello universo.

[3] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 261.2: E certamente lo prezioso dono d'amore di nessuna estimazione di pregio si può compensare, né disonestare per sustanza d'argento né d'oro.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 61, pag. 295.1: E, oltre a questa così laudabile operazione, molte altre ne fece degne di loda, le quali tutte bruttò e disonestò con la sua libidine.

[5] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 730, pag. 280.16: di che poi si guastò la città, ed a molti fu in odio il detto Bartolo, quasi ai buoni uomini, perchè troppo si disonestò in fare tanta violenza al consiglio, e molto innalzò con gli partigiani.

[6] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 25, 31-60, pag. 600.30: li vocabuli disonesti è mellio a circuscriverli che a dirli, per non disonestare la lingua...

[7] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 44, Cattedra S. Pietro, vol. 1, pag. 353.13: piccolo male disonesta molte cose.

2 [Detto di una donna:] privare della castità o del pudore, corrompere (dal punto di vista morale).

[1] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 12, pag. 248.4: Da queste procedono [[...]] altri intollerabili mali, come sono i disfacimenti delle città, de' regni e de' paesi, il disonestarsi delle femine, gl'esilii e altre cose dannose e villane.

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 81.34: Exiona, descesa de tanta gintilicia et nutricata in tanta delicanza, fonde portata con tanta vergogna e, desonestata a mudo de le meretrice, tenenola in perpetua servitute...

- Sottoporre a violenza (specif. sessuale).

[3] F S. Agostino volg., XIV, L. 2, cap. 11: Da poi dissi uno poco contra a coloro, li quali molestano protervamente e sfacciatamente li cristiani afflitti di quelle avversitadi, e principalmente la vergogna delle disonestate donne, caste però e sante. || Gigli, Della città di Dio, vol. I, p. 125.

3 Privare di legittimità, disconoscere (?).

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 232.33: Questo Henrico, imperzò che so pare lu aveva deshonestado, per iuxto iudixio de Dio ven creto senza heriedo esser descazudo, che ello morì non abiando né fyo né fya, al qual soccedé Lothario dux de Saxongnia.

[u.r. 15.07.2022]