DISSIPITO agg./s.m.

0.1 dissipite, dissipiti.

0.2 GDLI s.v. dissipito (lat. tardo dissipidus, con spostamento d'accento per analogia con scipito).

0.3 Boccaccio, Decameron, c. 1370: 1.

0.4 Att. solo in Boccaccio.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Privo di ragionevolezza e d'interesse, insulso. 1.1 Sost. Persona di scarso raziocinio, sciocco.

0.8 Elisa Guadagnini 10.11.2005.

1 Privo di ragionevolezza e d'interesse, insulso.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 9, pag. 560.21: Bruno, udendo il medico e parendogli la dimanda dell'altre sue sciocche e dissipite, comincị a ridere e penṣ di rispondergli secondo che alla sua pecoraggine si convenia...

1.1 Sost. Persona di scarso raziocinio, sciocco.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 51, pag. 337.7: Appresso questo, non s'accorgono i dissipiti, dove incitar credono le femine, le quali alla lor libidine disiderano di tirare, quello che essi nelle sorelle, nelle cognate e nelle altre congiunte adoperino; le quali, quantunque spesse volte caggiano ne' lacciuoli scioccamente tesi da loro, rade volte avviene che, da questo sospinte, non saltino negli abracciamenti d'uomini non pensati da coloro che a cị con li loro disonesti portamenti le sospingono.