CROSTA s.f.

0.1 crosta, croste, crusti, crusto, grosse, grosta, groste.

0.2 Lat. crusta (DELI 2 s.v. crosta).

0.3 Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).

0.5 Anche s.m. (crusto).

Locuz. e fras. crosta della terra 1.1; in crosta 2.2.1.

0.6 N Nota grosse in Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.): «che no si spicchino d'addosso cho l'unghie le grosse della rognia», più prob. un errore che una variante del lemma.

0.7 1 Strato superficiale, duro e più o meno spesso, che ricopre un corpo (anche in contesti fig.). 1.1 Locuz. nom Crosta della terra: lo strato superficiale del globo terrestre a contatto con l'aria. 2 Strato esterno, duro, croccante e più o meno sottile, che si forma per la temperatura di cottura su alcuni cibi (anche in contesti fig.). 2.1 In partic. lo strato esterno duro del pane; il pane stesso (con allusione al fatto che sia duro o scarso). 2.2 [Gastr.] Lo stesso che crostata. 3 [Med.] Escrescenza rugosa e solida che si forma per il coagulo di sangue o siero in corrispondenza di ferite o di lesioni.

0.8 Valentina Gritti 24.08.2004.

1 Strato superficiale, duro e più o meno spesso, che ricopre un corpo (anche in contesti fig.).

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 3, pag. 6.4: E nel forbire che fece, parve che degli occhi mi si levasse una crosta di sozzura puzzolente di cose terrene, che mi teneano tutto il capo gravato.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 33.109, vol. 1, pag. 575: E un de' tristi de la fredda crosta / gridò a noi: «O anime crudeli...

[3] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 4.46, pag. 52: Poscia s'appress'a le più calde croste / del sexto cerchio, che si chiama Dite...

[4] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 16, ch., pag. 257.1: onde la parte e la crosta de la concavità disopra la state è freddissima, e imperciò l'acque che n'escono la state sono fredde.

[5] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 300.14: hec crusta, ste, la crosta.

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 25, pag. 59.10: la qual cosa si farà aprendo quello che sotto la crosta della lettera sta nascoso.

- Fig. [Rif. all'aspetto esteriore di qno, in senso spregiativo].

[7] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 201-10, pag. 72.4: esse ottimamente sappiendo, nel segreto loro hanno per bestia ciascuno uomo che l'ama, che le disidera o che le segue; e in sì fatta guisa ancora la sanno nascondere che da assai stolti, che solamente le croste di fuori raguardano, non è conosciuta né creduta...

1.1 Locuz. nom Crosta della terra: lo strato superficiale del globo terrestre a contatto con l'aria.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 36, pag. 189.22: Sì che vedi che di questa crostade la terra non hai nulla, e intra gli uomini non hai quasi nulla signoria, nulla?

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 21, 34-54, pag. 503.6: e quinde si genera lo tremuoto; e se la grosta de la terra non è resistente, apre e periculano allora le terre...

2 Strato esterno, duro, croccante e più o meno sottile, che si forma per la temperatura di cottura su alcuni cibi (anche in contesti fig.).

[1] Monte Andrea (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), son. 108a.11, pag. 337: ne lo fenire perdi nel buon punto, / ché lasci il pieno ed hai presa la crosta...

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 5, pag. 162.15: cogliete la zucha e la radete e inbiutate di pasta molle, e poi apresso la cociete in uno forno sopra una teghia, e potrete sapere quand'ella sarà cotta, ciò è quando voi vedrete la crosta di fuori cotta e colorita...

[3] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 161, pag. 120: De le Città quie ch'el fructo ne porta / parte havesser del pieno, e della crosta / or che tendiam di partir questa torta.

2.1 In partic. lo strato esterno duro del pane; il pane stesso (con allusione al fatto che sia duro o scarso).

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 11.41, pag. 98: Poi che la nona è cantata, / la mia mensa apparecchiata, / onne crosta aradunata / per empir mio stomacone, / récamese la cocina, / messa en una mia catina: / puoi c'abassa la ruina, / bevo e n' fonno 'l mio polmone.

- [Rif. al pane o focaccia usato da Enea e dai suoi compagni come piatto].

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 7, pag. 314.6: E già la fama correva per le cittadi dell'avvento d'Enea, il quale sotto l'alto albore nel campo gramigno si posava co' suoi, ove ordinò mangiari, e ivi, consumati diversi cibi, volsono i morsi nelle croste e nelle corteccie ch'erano messe di sotto da' cibi.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 223.23: Qui per aventura venendo meno le vivande, la fame li costrinse di vollere i morsi nelle povere mense del pane, e di prendere colle mani e coll'audaci maxille le rotonde mense del crusto fatale.

2.2 [Gastr.] Lo stesso che crostata.

[1] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 44, pag. 24.26: Se vuoli fare crostata d'anguille, o di cavedini o di muggini marini o di sardelle o d'altro pesce che sia da crosta, togli le spetie che sono dette qui dinançi per la lampreda, e fae in quella maniera la crosta.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 187, pag. 463.22: E giunto a casa, tolse due pippioni e otto sorgi, i quali acconciò per fare una crosta, levando i capi, e le gambe, e' piedi, e le code, arrocchiandogli per mezzo, sì che nella crosta pareano proprii stornelli...

2.2.1 [Gastr.] Locuz. agg. In crosta: cucinato in forno all'interno di una torta di pane.

[1] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 28, pag. 19.20: Se vuoli fare lampreda in crosta togli spetie...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 187, pag. 462.23: Costui fu invitato a mangiare una volta dal piovano della Tosa, il quale tenea Santo Stefano in Pane, dicendo ch'egli avea un coniglio in crosta.

- Fig.

[3] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 335.15: E' detti Sei vedeano la gente di comperatori sanza novero sotto la loggia e stavano sìe stretti che pareano in crosta...

3 [Med.] Escrescenza rugosa e solida che si forma per il coagulo di sangue o siero in corrispondenza di ferite o di lesioni.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 29, 67-84, pag. 748.20: la scabbia; cioè la crosta della lebra...

[2] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 1, pag. 4.6: Et poy cu acitu et chimi di ficu virdi et pistali beni e poi indi ungi la testa undi su li crusti e lavali cu achitu ananti et poy li ungi.

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 23, pag. 428.23: E lava alcune fiè el cavo d(e) quilli che ha paiuole, e mundifica quelle e le lentige de la façça. E cura la impetigo e la serpigo. E cura quilli che avese ulceratiom a muodo de croste sovra el cavo.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 111, pag. 236.17: pilato in p(rim)a lu loco et ung(n)ase lu loco dui fiate i(n) dì et tre dì se lave (con) la lessia et co lo sapone, ch(e) q(ue)lle croste et l'ungue(n)to se ne leve, et i(n) meçço se lave (con) lo vinu callo et poi lu assucca et, poi ch(e) n'è assucato, un'alt(r)a volta l'ungni co lo d(ic)to unguento.

[u.r. 30.11.2020]