DIRITTANZA s.f.

0.1 drittanza, dirittanza.

0.2 Da diritto.

0.3 Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.5 Locuz. e fras. per dirittanza 1.1.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Conformità ai più alti valori morali, l'essere retto e giusto. 1.1 Locuz. avv. Per dirittanza: secondo ragione o diritto, legittimamente.

0.8 Elisa Guadagnini 18.11.2005.

1 Conformità ai più alti valori morali, l'essere retto e giusto.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 27.14, pag. 101: l'alma dolente a peccar se 'nchina; / dev'esser serina, or ha 'l volto scurato: / perché en lei non luce la chiara luce, / la quale adduce la tua dirittanza.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 66.5, pag. 275: O Deo de dirittanza, como m'èi sì endurato? / Veio che iustamente haime de te punito: / mustrato m'hai el defetto perch'èi da me fugito; / iustizia m'ha ferito e hame de te privato.

1.1 Locuz. avv. Per dirittanza: secondo ragione o diritto, legittimamente.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 29.54, pag. 529: cento volte il die spasmo / pensando condizione / che mi conven partire: / ca son fuor di speranza, / ché madonna [in]sperare / mi fa, sanza fallare, / di zo, ca per drittanza / [per lo mio amore] dovria conquistare.