DOAGIO s.m.

0.1 doagio, doasi, doassi, doaxi, duagio; x: duaso.

0.2 DEI s.v. doagio (da Douai topon.). || Cfr. GDT, p. 91.

0.3 x Doc. venez., c. 1280: 1; Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.): 1.

0.4 In testi tosc.: Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); x Doc. fior., 1310-60 (2); x Doc. pist., 1339 (2).

In testi sett.: x Doc. venez., c. 1280; Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Tess.] Stoffa pregiata fabbricata nella città di Douais (da cui il nome), nelle Fiandre francesi.

0.8 Paola Picecchi 27.10.2005.

1 [Tess.] Stoffa pregiata fabbricata nella città di Douais (da cui il nome), nelle Fiandre francesi.

[1] x Doc. venez., c. 1280, pag. 371: Item abemus de ser Orsaçi braça de duaso .XVIII. per perperi. XXVII.

[2] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 2.6, pag. 406: I' doto voi, del mese di gennaio, / corte con fuochi ed in salette accese, / camer' e letta d'ogni bello arnese, / lenzuol' di seta e copertoi di vaio, / treggea confetta e mescere a razzaio, / vestiti di doagio e di racese, / e 'n questo modo stare alle difese, / muova scirocco, gherbino e rovaio...

[3] x Doc. fior., 1310-60 (2), pag. 281: i quali li si tenghono, i due fiorini d'oro per uno morsello di panno di doagio che Bartolo Ghucci gli mandò di Francia, che 'l fecie fare per lui a nostro debitore e no glie 'l fecie costare oltre la metà che valea...

[4] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 15, 112-126, pag. 352, col. 1.7: Quisti simele èno gintili e contentavanse d'aver per manto solo una pelle e non li fin çaluni e doasi come ancò se usa.

[5] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 39.12: Doassi de' esser peçe VJ per balla.

[6] x Doc. pist., 1339 (2), pag. 103: Diedi questo dì a Piero di Bencivenni per braccia 2 di bianco di doagio per le coverte lb. due s. otto a ff.: vagliono di piccoli F. 1 d'oro lb. 2. d. 4...

- [Con gioco paraetimologico su duagio 'di due'].

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 2, pag. 512.16: La Belcolore levò alto il viso e disse: «Sì, cotesto tabarro, o che vale egli?» Disse il prete: «Come, che vale? Io voglio che tu sappi ch'egli è di duagio infino in treagio, e hacci di quegli nel popolo nostro che il tengon di quattragio...

[u.r. 21.12.2011]