CONVENENTE agg./s.m.

0.1 chonvenente, chonvenenti, chonvenentri, chovenente, chovenenti, comenente, commenente, convenent, convenente, convenenti, convenento, convenentre, convenentri, conveniente, convenienti, convinente, convinento, covenentri, covignente, covinente, covinento, cunvinenti.

0.2 Fr. ant. covenant, accostato a convenire.

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 3.2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Lett. sen., 1260; Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Pucciandone Martelli (ed. Avalle), XIII sm. (pis.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Caducità , XIII (ver.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Leone di Corciano, c. 1350 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. essere di convenente 5; in convenente 5; tenere convenente 5.

0.7 1 [Rif. a un evento, a un fatto:] che ha svolgimento, che accade. 2 Sost. Modo appropriato, in quanto conforme a una norma. 3 Sost. Somma degli eventi accaduti e delle cause che li hanno provocati, stato dei fatti, modo in cui stanno le cose; affare, faccenda. 3.1 L'intento o la causa che muove qno ad agire. 3.2 Condizione di esistenza, det. dall'ambiente circostante o da altra causa esterna. 3.3 Condizione interiore (che determina lo stato d'animo, gli affetti e il comportamento). 4 Sost. Ciò che si addice, che è appropriato e lecito (secondo le leggi divine, umane, di natura o secondo la morale, in relazione al raggiungimento di un fine); adatto, conforme, giusto. 4.1 Gli elementi che caratterizzano e qualificano la condizione di vita e il comportamento di qno. 4.2 Ciò che, riguardando strettamente l'identità di qno, ne denuncia l'appartenenza familiare e l'estrazione sociale. 4.3 [Rif. a un discorso o a una narrazione:] materia da trattare, argomento principale. 5 Sost. Accordo che vincola le parti contraenti, patto. 5.1 Convenzione stabilita unilateralmente, d'autorità.

0.8 Zeno Verlato 24.10.2005.

1 [Rif. a un evento, a un fatto:] che ha svolgimento, che accade.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 113, pag. 23: Poy che fo sera ad tardo lo re Carlo prudente / Pensao infra sou core: «Gran male me è comenente!...

2 Sost. Modo appropriato, in quanto conforme a una norma.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 357, pag. 188: ad ogne crëatura / dispuose per misura / secondo il convenente / suo corso e sua semente...

3 Sost. Somma degli eventi accaduti e delle cause che li hanno provocati, stato dei fatti, modo in cui stanno le cose; affare, faccenda.

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1639, pag. 79: Tu ei cotal com è l'onbria / Qe te vien dreu per me' la via: / Si co 'l fumo qe se desfas / Cossì nïent retorneras. / E se no sas lo covinento, / Va' a vëer lo molimento / Qe per li morti fi averto, / E sì veras como reverto.

[2] Lett. sen., 1260, pag. 269.21: D' altra parte ti volemo fare asapere di chonvenentri di Toscana...

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 460, pag. 228: E tut g'an recuintao com era 'l convenente.

[4] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 20.2, pag. 60: E poi lo meo penser fu sì fermato, / certo li feci tutto el convenente: / sì com'e' disleale erali stato / e como mi promise esserme gente...

[5] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 34.56, pag. 541: E non mi brigheragio / di tale convenente: / no starò fra la gente, / diventerò salvagio, / non mi ralegreragio / mai a l[o] mi' vivente.

[6] Caducità , XIII (ver.), 76, pag. 657: Tu ei [co]tal com'è lo monumento, / ke fora è bel, e puçolento dentro: / for de la boca e del naso sì t'enso / consa ke ben demonstra el convenento.

[7] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 163.33: Quando gli 'nbasciadori di Troia furon tornati di Grecia, sì ddissero al re Priamo lo convenente dell'opera...

[8] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 69, pag. 82.24: Quando l'abbate e gli altri de la casa li vidde venire, recevetteli dolcemente e dimandoli de tutto lo convenente...

[9] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1696, pag. 395, col. 2: Quando vede la gente / cotale commenente, / multi laudaro Deo / collu figlolu seu.

[10] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 1, vol. 2, pag. 137.14: Et da lu terremotu et per la presencia di l' angilu santu, li guardii stramorteru; et comu rivinniru, fugeru, et vinniru in la chitati, et recitaru lu cunvinenti a li pontifichi...

[11] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 42, terz. 86, vol. 2, pag. 207: E cavalcando forte, il convenente / de' Bolognesi, come si ragiona, / aveva già sentito l' altra gente.

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 59.18: Eo doveto che fuorze per la ventura voy non sapite tutto lo convenente...

[13] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 90, pag. 207.1: Essendo il detto messer Ridolfo nella detta terra, e saputo che ebbe il convenente del fatto...

- Accadimento o circostanza particolari, frangente.

[14] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 308, pag. 302: Coi soi serv va inanze Eufimïan valente / Azò k'el se preveza in quest grand convenente.

[15] Schiatta Pallavillani, XIII sm. (fior.), 41a.1, pag. 171:D'un convenente ti volglio domandare, / e vò' che mi ci debie dar consilglio...

[16] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 19, terz. 70, vol. 1, pag. 221: Poi fecion fare onorevolemente / sopra 'l Ponte di Londra un colonnello, / come si richiedeva il convenente...

3.1 L'intento o la causa che muove qno ad agire.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 18, pag. 58.15: Et è statu tuttora, et ènne so [[scil. del Signore]] convenente de voler, ke 'l grande non suiuge quel k'à men possança de lui...

[2] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 603, pag. 870: Alora cavalcòno tostamente, / fino a Sam Progolo no demoròn niente: / ché neguno savea lor convenente / per che i se andasseno.

[3] Leone di Corciano, c. 1350 (perug.), pag. 146.9: E per tale convenente lo padre se parte uno giorno da casa sua...

3.2 Condizione di esistenza, det. dall'ambiente circostante o da altra causa esterna.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 79, pag. 603: Quig qe là dentro alberga molt à reo covignente.

[2] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1205, pag. 67: Lo Dives, q'era rico molto, / Entro l'inferno fo sepolto: / En quel pesimo grand calor / Creço qe fo et è ancor. / Molt à cercà lo covinente / Del grand fogo d'infern ardente...

3.3 Condizione interiore (che determina lo stato d'animo, gli affetti e il comportamento).

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 16.27, pag. 207: Presente mi contava, / e non mi si celava, / tut[t]o suo convenente...

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 2.24, pag. 70: O iubel, dolce gaudio / ched entri ne la mente, / lo cor deventa savio / celar suo convenente: / non pò esser soffrente / che non faccia clamore.

4 Sost. Ciò che si addice, che è appropriato e lecito (secondo le leggi divine, umane, di natura o secondo la morale, in relazione al raggiungimento di un fine); adatto, conforme, giusto.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2110, pag. 249: E tu sia bene apreso: / che se ti fosse ofeso / di parole o di detto, / non rizzar lo tu' petto, / né non sie più corrente / che porti 'l convenente.

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 826, pag. 48: Digando a nu li bon exempli, / Li eser e li convenente / A quili ke volen in cel montare, / Per avere vita eternale.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 90.166, pag. 373: O Cristo, che lo cor sì m'hai furato, / dice che ad amor ordini la mente: / como, da poi che 'n te sì so mutato, / de me remasto fusse convenente?

[4] Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.), 8d.6, pag. 80: Amor, sì come credo, à segnoria / e forza e potestate inver' la gente, / e non cura ricor né gentilia, / né vassallaggio né segnor potente, / e ogn'om ten con paraggio in sua balìa: / quest'è d'Amor lo propio convenente...

[5] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 3, 3.10, vol. 2, pag. 326: S' egli è di senno e di gente possente / più che 'l tuo convenente, / accosta con chi puoi, / perdona agli altri tuoi / nemici ch'ài o fa triegua in presente.

- [Rif. a un oggetto, con idea di adeguatezza a uno scopo concreto:] strumento, utensile.

[6] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 68 bis.49, pag. 313: Isvestita l'à molto divotamente, / per gran tesoro la serba caramente, / ma non à marra né alcun convenente / con che possa far la sancta soppellita.

4.1 Gli elementi che caratterizzano e qualificano la condizione di vita e il comportamento di qno.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 13, pag. 255.18: e perciò il re die avere molte spie per sapere ei fatti e i convenenti delli uomini del suo paese, e per sapere quello donde gli uomini vivono...

[2] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), II, st. 20.3, pag. 158: Perçò, compagno, di'me interamente / l' afare de le done che vano sì leçadre, / de le donçele di'me lo convinente, / e de le vedove e le maritate...

[3] Braccio Bracci (ed. Medin), a. 1385 (tosc.), Soldan de Banbilonia, 8, pag. 575: nessun gran dono a noi sarà più caro, / come farci sapere il convenente / del gran signor possente / meser Barnabò di Milan singnore, / chè sempre il nostro cuore / è stato ardente di saper di lui...

[4] A. Pucci, Reina, a. 1388 (fior.), IV, ott. 32.5, pag. 281: Perché sappiate di suo convenente, / i' vi dirò com' egli era adobbato...

4.1.1 L'insieme delle doti interiori ed esteriori di qno.

[1] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), II, ott. 41.4, pag. 32: Qual petto stimerá la gran bellezza / di questa donna, donna veramente? / Non sofficente a renderne chiarezza / sarebbe 'l mondo di suo convenente, / però ch'ell' è di tanto grande altezza / che Giove solo a ciò saría possente...

4.1.2 Comportamento individuale, modo di agire (rispecchiante l'educazione ricevuta o l'indole naturale).

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 25.21, pag. 92: Come fosti ordinata primamente / da' sei baron' che più avean d'altura, / e ciascun puose cura / ver' sua parte, com' fosse più piacente; / da San Giovanni avesti sua figura, / i be' costumi dal fior de la gente, / da' savi il convenente...

[2] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), III.39, pag. 382: di costei l' affare / già mai non si mutò assai né poco / che quando v' avea posto in alto loco, / giovene ricco e onorato molto, / e con benigno volto / voi lusingando allegrava sovente, / tal qual era lo suo convenente.

[3] Esopo tosc., p. 1388, cap. 31, pag. 158.12: A Dio e al mondo assomiglia il serpente che perdona l'offesa e partesi da te e da' tuoi iniqui convenenti.

4.1.2.1 Usanza, costume (di una comunità, di un popolo).

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 126, pag. 199.24: Di capo de le IIIJ giornate si truova Cacafu, ch'è de la provincia del Catai. E dirovi sua usanza e suoi covenentri, come potrete udire.

4.2 Ciò che, riguardando strettamente l'identità di qno, ne denuncia l'appartenenza familiare e l'estrazione sociale.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 10, pag. 26.15: E T. disse: «No- mmi darete voi conmiato s'io non vi dico mio convenentre?» E lo ree disse di noe. Ed egli disse: «I' ò nome T., e lo ree Meliadus sì fue mio padre».

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 15, pag. 55.14: E l'Amoroldo [[...]] domandò lo re chi era quello donzello; e lo re disse: - Per mia fè, che io no 'l soe, e non soe suo convenente nè di quale gente egli si sia.

4.2.1 L'insieme degli elementi caratterizzanti che è necessario conoscere per identificare qsa.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2235, pag. 253: E io, ch' ognora atendo / di saper veritate / de le cose trovate, / pregai per cortesia / che sostasser la via / per dirmi il convenente / de· luogo e de la gente.

[2] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 441.5, pag. 340: e sapere déi tutto 'l convenente / di questi luoghi, qual è buono e rio...

4.3 [Rif. a un discorso o a una narrazione:] materia da trattare, argomento principale.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 159.21: Et perciò ne conviene connoscere la qualitade del convenente sopra 'l quale noi dovemo dire o dittare.

[2] A. Pucci, Novello serm., p. 1333 (fior.), 49, pag. 18: Non parliàn più di questo convenente, / torniamo a dir di quel fiume corrente...

[3] Bel Gherardino, a. 1375 (tosc.), I, st. 3.5, pag. 111: sicché, tornando brieve a convenente, / d'un franco cavaliere contar vi voglio...

4.3.1 L'oggetto o la materia su cui ha competenza una precisa disciplina o scienza.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 9, pag. 314.20: In andare ai periculi è da seguitare l'usanza di medici, li quali convenenti sono infermi [sic] et alle gravi infermità danno grave cure e dubiose.

5 Sost. Accordo che vincola le parti contraenti, patto.

[1] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 46.7, pag. 138: Or non voi' dire ch'eo sia saggia nente, / ma, quale son, tu non me pòi 'ngegnare, / ché né fu, né serà tal convenente / in mio piacer giamai, per null'affare.

[2] Passione lombarda, XIII sm., 68, pag. 112: Quand el pensò quel tradimento / a li Zudei fé 'l convenent, / per li trenta denari d'arzento / Iesu Cristo sì vendea.

[3] Novellino, XIII u.v. (fior.), 21, pag. 180.5: «Prestami tuo bariglione, et io berrò per convento che mia bocca non vi apresserà». E 'l poltrone lile porse. Que' beve, e tenneli lo convenente...

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 49, pag. 122.30: Bel sire Anthenor, andar vi conviene in Grecia per mia suoro Esiona dimandare da mia parte a colui che la tiene, per tal convenente che, s'egli me la rende, io li quitto tutti torti...

[5] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 13, pag. 411.8: «Io vi crederò, disse il Soldano, uno anno sopra la vostra leggie per tale convenente; che se voi gli cientomila bisanti non mi date infra un anno, che voi tornerete a me in altrettale punto, come voi siete al presente».

[6] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 1.9: ne lo quale libro saranno iscritti tutti fatti nostri sagreti d'una chopangnia che abiamo fatta intra noi tre, sì chome si figura iscritto ongni ordine e chovenenti e chorpo che avemo fatto intra noi...

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 67, pag. 641.30: Certo io mi pento già d' essere qui venuta per tale conveniente, che io non conosca né sia da alcuno conosciuta...

[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 2, pag. 278.38: E io ti perdono per tal convenente, che tu a lei vadi come tu prima potrai e facciti perdonare...

[9] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 127.27: et alora el sovene al bon Tristan del convenente, ch'ello haveva allo re Atuxe, e perciò se sforça oltra podere de menar l'altra parte a desconfitura.

- Condizione necessaria.

[10] Pucciandone Martelli (ed. Avalle), XIII sm. (pis.), 9, pag. 148: e rengna in me sì vertudiosamente / Amore, ke 'n tale loco o' lo coragio / mi fa stare, ke certo non-sagio / seria, se stesse sença força niente. / Tal è lo convenente. || Avalle, Ai luoghi, p. 148: «forse "faccenda", "questione", "affare"».

- Locuz. verb. Essere di convenente: essere pattuito.

[11] Doc. fior., 1325, pag. 96.22: ed è di convenenti intra loro che 'l detto messer Niccholò ne le dette castellanerie e rendite con ogni loro apartenenza vi possa mettere e fare istare per lui quegli uficiali e prochuratori ch' a lui piacerà...

- Locuz. avv. In convenente: a disposizione di tutti, in comune.

[12] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), III, st. 25.3, pag. 168: A questa pena e a questo tormento / se sta li bevedore e li goldedore, / che tuto lo so meteno in convinento / per stare in compagnia con li mançadori: / non curano de fare sagramento, / ma pure de mançare e bevere a compimento...

- Fras. Tenere convenente: rispettare i termini di un accordo.

[13] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 87.2: « [[...]] ma puo che vuj li avidi ciò inpromeso, ello è mestiero ch'el ie sia tegnu convenente, puo che li aviti ciò prometudo».

5.1 Convenzione stabilita unilateralmente, d'autorità.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 15, par. 10, pag. 298.12: quanto a cciò per aventura non fano niente, ma così sono dinanzi messi d'alquno convenente o ordinanza divina.

[u.r. 07.04.2014]