0.1 despectusi, despectusu, despetoso, despettoso, despettuoso, dispectosa, dispectosi, dispectoxo, dispetosa, dispettosa, dispettose, dispettosi, dispettoso, dispettoxa, dispittose, dispittoso, dispittuosa.
0.2 Da dispetto s.m.
0.3 Ritmo cass., XIII in.: 1.1.
0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.); Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Ritmo cass., XIII in.; Destr. de Troya, XIV (napol.).
0.5 Per le forme in -itt- si può ipotizzare un'influenza galloromanza (cfr. Cella, I gallicismi, pp. 87-88).
0.7 1 Che procura fastidio e disagio, difficile da tollerare, molesto e scomodo. 1.1 Sost. 1.2 Di misero aspetto, soggetto a commiserazione. 1.3 Degno di disprezzo e di disapprovazione, abietto, spregevole, ignobile. 2 Che prova ed esprime amarezza, sdegno o offesa, risentito, indispettito, contrariato, indignato. 2.1 Che procura ed esprime dolore. 2.2 Che desta paura ed orrore. 2.3 Mosso da ostilità, adirato, iracondo. 3 Che mostra (nell'aspetto, negli atti e nelle parole) disprezzo, ira o crudeltà. 3.1 Che dimostra alterigia, risentimento e scarsa considerazione per il prossimo; sprezzante e malevolo.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 21.11.2005.
1 Che procura fastidio e disagio, difficile da tollerare, molesto e scomodo.
[1] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 12, pag. 279.14: lo fedele amico del rei disse alo rei: "Rei, che vi simillia dela vita di culoro?". [14] "Certo - ciò disse lo rei - molto mi sembra aspra e gaptiva e dispectosa".
[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 7.6, pag. 256: lasciando lor di mortal gielo / tututti freddi, in modi dispettosi...
[3] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 13.4, pag. 408: A Iosèp era assà' dolce e soave / dir riprendendo quella gente croia, / e a lor era doloroso e grave, / sì lo' parie dispittuosa noia; / e con gran furia quelle genti prave / sopra lu' gir, gridando: - Muoia, muoia!
[1] Ritmo cass., XIII in., 45, pag. 11: «Frate, sedi joso, / non te paira despectusu, / ca multu fora colejusu / tïa fabellare ad usu.
1.2 Di misero aspetto, soggetto a commiserazione.
[1] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 12, pag. 279.20: Tucto altresì come questi che tu vedi sono a nnoi dispectosi, noi siamo pió dispectosi a lloro, però che credeno avere abbondantia di ciò ched este in questa falsa gloria in dela quale noi siamo".
[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 11, 85-93, pag. 263, col. 2.4: Qui tocca l'abito di fra' minuri, lo quale è despettuoso e cença vanagloria mundana quando proprie se somigliano a quelle del ditto santo.
[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 2, ott. 27.2, pag. 305: Signor, non ammirar l'abito tristo / che 'nnanzi a tutti ci fa dispettose, / né creder pianger noi del tuo acquisto, / né d'alcun tuo onore esser crucciose...
[4] f S. Girolamo volg., XIV: Intanto, quanto a te medesimo pare essere più vile e più dispettoso, intanto sei più prezioso davanti Dio. || Crusca (5), s.v. dispettoso.
1.3 Degno di disprezzo e di disapprovazione, abietto, spregevole, ignobile.
[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 7-12, pag. 235, col. 1.6: volseno altri subiugare indebita ed inraxonevolmente, cosí sono subiugati e puniti da dispettoxa e fetida cosa com'è 'l fango ...
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 63, pag. 444.7: E riguardato più giorni per cui più cautamente tale bisogna significare le potesse, vide un dì una vecchia povera, vizza, ranca e dispettosa tanto, quanto alcuna trovare se ne potesse...
[3] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 271.18: Vero amore due persone di tanto desiderio congiugne in dilezione, che li abbracciamenti d'altrui non possono disiderare, ma come cosa dispettosa ischifano tutti li altri sollazzi, e tra loro insieme riservano le volte.
- Dispettoso e vile.
[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 63, vol. 2, pag. 379.3: tra lla gente che lli attendea di nimici erano pochi buoni uomini, e cche li altri erano gente vile e dispettosa, male armata e novizza, e dell'onore de re per sua crudeltà poco disiderosi...
[5] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 98, pag. 736.24: il perché ricevuta speranza d'averla da cquelli savi cittadini che co lloro ne parlarono, diedono liberamente i prigioni, i quali ricevuti co· despettoso e vile aspettaculo, col capitano, colle 'nsegne, e colla gente dell'arme furono messi in città...
[7] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 28.20, pag. 415: Ed io, che 'n sì lontana parte sono / e tra gente sì dispettosae vile, / ricovero a Lui per grazia e perdono...
[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 39, terz. 4, vol. 2, pag. 166: è 'l fior del sangue di Francia gentile, / e di gran fama più, ch'altra pregiata, / e que' son gente dispettosa, e vile...
2 Che prova ed esprime amarezza, sdegno o offesa, risentito, indispettito, contrariato, indignato.
[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 8.45, pag. 36: Lo mio greve follore, / lassa me dolorosa, / fu quand'io dispetosa / credea ch'egli altra amasse, / o che 'nver' me fallasse / lo suo verace amore...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 10.69, vol. 2, pag. 163: Di contra, effigïata ad una vista / d'un gran palazzo, Micòl ammirava / sì come donna dispettosa e trista.
[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 5, ott. 6.4, pag. 157: sopra il caval montò, e dispettosa / con seco stessa cominciò a dire: / - Ahi, crudel Giove, e Fortuna noiosa, / dove me ne portate contra voglia?
[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 55, vol. 1, pag. 209.23: e lanciossi nel mezzo della pressa de' suoi, là ove egli vide che maggiore gridata facevano coloro ch'erano indegnati di questo fatto e dispettosi...
[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 11, vol. 1, pag. 727.15: e forse per dolore che messer Pietro n'ebbe s'avacciò la sua dispettosa e non contenta morte, lasciando nuova guerra tra' suoi Tarlati e li Ubertini per questo furto.
2.1 Che procura ed esprime dolore.
[1] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 35.10, pag. 303: Udite il mio languire / e 'l dispettoso viver che 'n me giace, / ch'appena vel so dir, sì mi tormenta!
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 22, pag. 198.31: De le quale la fragiletate de la lloro natura le provocava a mayuri doluri et a ffare plu dollorusi e despectusi lamienti con habundantia de lagrime e de sospiri.
2.2 Che desta paura ed orrore.
[1] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 10.41, pag. 455: Qui non ti conto com la terra aperse, / né quanto dal ciel piovve foco e solfo, / né tutte le città ch'al fondo amerse. / Ma se di là andremo, vedrai il golfo / dispettoso a mirar, che manifesta / se 'l miracolo fu più che qui nol fo. / O bestial gente, matta e disonesta, / vaga del vizio, stringi il freno al male, / fuggi qui il biasmo e di Dio la tempesta.
2.3 Mosso da ostilità, adirato, iracondo.
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, proemio, pag. 133.15: l'Autore finge essere puniti di questa arroganzia e ' dispettosi in luogo pieno di melma, a denotare per essa l'abito, e volere iracundioso e accidioso, procedenti da dispettoso volere...
[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 32, 142-160, pag. 802.16: Poi di dispetto pieno; cioè lo ditto gigante, e d'ira crudo; cioè dispettoso e crudele...
- [Rif. al contenuto di un discorso:] volto al rimprovero.
[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 29, 13-30, pag. 610, col. 2.15: Questo modo de parlare è despetoso che fa l'A. contra quella, a dire: ve' quanto ardimento fo in lei, essere femena, che naturalmente è defetuosa; ed essere sola e cença compagnía a presumer de volere ascender a sí grande salto!
3 Che mostra (nell'aspetto, negli atti e nelle parole) disprezzo, ira o crudeltà.
[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 21.10, pag. 174: ma ben cognosco ch'io dispiaccio / dov'io solia piacer, sì dispettosi / torcer li vedo dond'io sia veduto.
[2] Poes. an. fior., a. 1347, Fattor celestial, 7, pag. 169: Gridando: ghodi, posa, fuggi guerra, / ringrazia que' ch'assai ti dà del pocho: / no' aspettare il dispettoso e fiocho / chorno che crudeltà sciogle e diserra.
[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 19.231, pag. 135: Per che Iexù alora con minaççe, / correndo tutti cui l'avea seguido, / disse a quello: "Essi, altrove te procaççe, / spirito inmondo, laido, mutto et sordo; / eo te comando che adesso çiò faççe / et de qui più tornar ma' non sii ingordo"; / il qual cridando diede amare botte / et fuor se 'n venne dispectoxo et lordo.
3.1 Che dimostra alterigia, risentimento e scarsa considerazione per il prossimo; sprezzante e malevolo.
[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 95.6, pag. 192: Né non lasciâr perciò già di santire; / Ma elle non fur anche dispittose, / Anz'eran caritevoli e pietose / E sofferian per Dio d'esser martìre.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14.47, vol. 1, pag. 230: chi è quel grande che non par che curi / lo 'ncendio e giace dispettoso e torto, / sì che la pioggia non par che 'l marturi?».
[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 8, ott. 31.6, pag. 225: E molte ancor perché d'alto lignaggio / discese sono, e sanno annoverare / gli avoli lor, si credon che vantaggio / deggiano aver dall'altre nell'amare, / e pensan che costume sia oltraggio, / torcere il naso, e dispettose andare...
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 62, vol. 2, pag. 113.23: Onde papa Bonifazio, il quale era superbo e dispettoso, e ardito di fare ogni gran cosa, come magnanimo e possente ch'egli era e si tenea, veggendosi fare quegli oltraggi al re, mescolò lo sdegno co la mala volontà, e fecesi al tutto nimico del re di Francia.