EFFEMINARE v.

0.1 affeminata, affiminata, affiminatu, efeminata, effeminarono, effeminati, effeminato, effeminatu, effeminau; f: effeminandosi.

0.2 DELI 2 s.v. effeminare (lat. effeminare).

0.3 Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.): 1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Epist., 1361.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Rendere femmineo. 1.1 Rendere molle, indebolire. 2 Pron. Assumere fattezze femminili.

0.8 Rossella Gasparrini 11.12.2005.

1 Rendere femmineo.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 68.21: lu quali, facti que issu appi grandissimi operi, sì tostu commu issu se missitau a li custumi di Asya, effeminau la sua furtiza et non si virgugnà di essiri mollificatu per lu lur habitu.

1.1 Rendere molle, indebolire.

[1] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1127.2: E, chi ciò non crede, riguardi a' re assiri, a' re egiziaci, tra le dilicatezze e gli odori arabici effeminati.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 33, pag. 373.19: la robusta gente d'Anibale, la quale né il lungo cammino né i freddi dell'Alpi, né l' armi de' Romani non avean mai potuto vincere, da' cibi e dal vino de' Capovani furono effeminati, e poi molte volte vinti e uccisi.

2 Pron. Assumere fattezze femminili.

[1] f Giuseppe Flavio volg., XIV: Ed effeminandosi nel volto, avevano poi nondimeno le mani pronte alla uccisione. || Crusca (5) s.v. effemminare.