MALINCONÌA s.f.

0.1 malancolia, malanconia, malanconìa, malanconie, malancunii, malenconia, malenconìa, malinchonia, malinconia, malinconie, malonconia, manenconia, maninchonía, maninconia, melancolia, melanconia, melanconía, melanculia, melencolia, melenconia, melenconie, melinconia, mellancolia, mellanconia, mellenconia, melonconia, menconia, meninconia, mmalinconia.

0.2 Lat. tardo melancholia, dal gr. melancholía 'bile nera' (DEI s.v. malinconia).

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Tristano Forteguerr., XIII sm. (pis.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Lett. napol., 1356; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. avere malinconia di 2.1, 2.2.1; darsi malinconia 2.1; darsi malinconia di 2.2.1; prendere malinconia 2.1.

0.6 N La struttura semantica della voce non rende pienamente ragione della concezione medievale della malinconia, secondo la quale l'insieme degli stati d'animo descritti nei signif. 2 e 3 rimane sempre implicitamente collegato con il senso fisiologico e umorale del termine (signif. 1 della voce). La necessità di dare ragione delle sfumature semantiche ha inoltre reso impossibile evidenziare il nesso tra malinconia e passione amorosa intesa come vera e propria 'malattia d'amore'.

0.7 1 [Med.] Uno dei quattro umori che secondo la dottrina ippocratica costituivano la complessione umana. Detto anche collera nera, era considerato il residuo del sangue e la causa di alcuni disturbi fisici (come febbre quartana e alienazione mentale) ed emotivi (come accidioso malumore, paura, ira). 2 Stato umorale negativo, che comporta afflizione e tristezza d'animo e che può indurre profonda prostrazione. 2.1 Locuz. verb. Darsi malinconia, avere malinconia di qno o qsa: rattristarsi, provare dolore (per qno o qsa); commiserare (qno). 2.2 Inquietudine dettata da ansia e preoccupazione. 2.3 Sensazione di tedio. 2.4 Plur. Estens. Triste e doloroso pensiero; dispiacere. 3 [Nella lirica amorosa, rif. al poeta amante:] doloroso e stizzoso tormento (spesso associato ad ira) determinato dall'impossibilità di appagare il proprio desiderio. 3.1 Estens. Lo stesso che rabbia; ira.

0.8 Elena Artale 31.12.2005.

1 [Med.] Uno dei quattro umori che secondo la dottrina ippocratica costituivano la complessione umana. Detto anche collera nera, era considerato il residuo del sangue e la causa di alcuni disturbi fisici (come febbre quartana e alienazione mentale) ed emotivi (come accidioso malumore, paura, ira).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 784, pag. 203: Ancor son quattro omori / di diversi colori, / che per la lor cagione / fanno la compressione / d'ogne cosa formare / e sovente mutare, / sì come l'una avanza / le altre in sua possanza: / ché l'una è 'n segnoria / de la malinconia, / la quale è freda e secca...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 26, pag. 117.16: Malanconia ène humore c'àne qualità conveniente a la terra, k'è elemento, a l'autunno, k'è tempo, a la iuventute, k'è etate. Ciascuna de queste quatro è frigida (et) secca.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 32, vol. 1, pag. 303.18: Malinconia è un umore che molti chiamano colera nera, ed è fredda e sicca, e ha il suo sedio nello spino; ed è di natura di terra e d'autunno.

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 73, pag. 357.12: Il sangue è il più puro omore e 'l più generale e necessario: collera è sangue troppo cotto, flemma è sangue mal cotto, meninconia è feccia del sangue.

[5] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 165.19: Capitol de la melanconia. Melanconia fi dita day fisich esser colara nigra, ché 'l so color declina a negreza. Et è melanconia humor spesso e grosso, inçenerà da la feza e da la torbanza del sangue. Melanconia altra è natural e altra no natural.

[6] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 95.30: lo quarto [[scil.umore del corpo]] sì è collera nera, ciò è a dire malinconia, la quale è fredda e seccha.

[7] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 17, ch., pag. 259.10: Di queste cose elli asegna cotale ragione e dice che de l'acque adiviene come adiviene delli omori, i quali certi tempi muovono il corpo de l'uomo, come la malinconia muove il quarto die a la quartana, e la podagra muove a certe ore.

[8] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 87, pag. 345.33: Lepore sì ène uno animale molto temoroso et pauroso, et sua carne sì ène seccha; et più di niuna altra carne che sia, sì genera malanconia.

[9] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 329.1: Quando quello omore che si chiama malinconia soprastà agli altri, il qual è freddo e secco come la terra, allora si sognano cose paurose e triste, oscure e tenebrose; di cadere, d'essere preso e legato, e cotali cose terribili.

[10] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 94, col. 1.4: Pillole della malinconia. Pillole che mandano fuori la malinconia: R(ecipe) epitimo d'orto d. XX, polipodio, agarico an. d. X, elebro nero et sale indo an. d. V, isticados d. VII, polvere de pigam d. XV et prendane d. III.

[11] Gl Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 12, pag. 16.31: La chassia à vertù de purgare la colera adhusta, çoè brusà, ove(r) la melancolia.

[12] Lucidario ver., XIV, II, pag. 128.12: unde de questi quatro elementi enso quatro humori, colera, fleuma, sanguo, melancolia; e [quando] questi quatro humori non sono temperati insemo come debiano, sì è mestero che l'omo sia destemperato e fa diverse malitìe...

[13] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 35, Quattro tempora, vol. 1, pag. 304.2: digiuniamo l'autorno acciò che sia indebolita in noi la malinconia de la cupidezza e de la tristizia, però che i malinconici sono naturalmente tristi ed avari... || Cfr. Legenda aurea, XXV, 22: «in autumpno, ut debilitetur melancolia cupiditatis et tristitie».

- Malinconia statica.

[14] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 68, pag. 248.20: E pensava fra sè stesso: - Sarò io gioioso o no? - D'onde che al core gli venne malinconiastatica; e sì lo condusse a tale, ch'egli perdeva il conforto della natura.

- Malinconia naturale.

[15] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 44, col. 1.9: Alla dureçça degli occhi. Alla dureçça d'occhi che perviene per maninconia naturale, colla virtù ispulsiva non può cacciare la maninconia dalli occhi...

- [Rif. ad animali].

[16] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 30, vol. 1, pag. 294.2: Altresì ne sono complessionati i corpi degli uomini e delle bestie e di tutti gli altri animali, chè in loro sono quattro umori: colera, che è calda e secca: flegma, che è fredda e umida: sangue che è caldo e umido: malinconia, che è fredda e secca.

[17] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 72, pag. 190.12: se abunda fleuma salsa, mecto m(u)lta humiditate, et alcuna fiata sciama secca; se la melanconia vie(n)ce, fane la scaia secca.

2 Stato umorale negativo, che comporta afflizione e tristezza d'animo e che può indurre profonda prostrazione.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 23 (84), pag. 246.26: Le toe vare e grise scì è cenere, sacchi e cilici, li toi cibi sono legome bistiale; da te descende ira, divisione, mellenconia, i(n)fi(r)mità, pallore...

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 16, pag. 211.3: Manente Frate intra i Predicatori, G., intra i Cavalieri di Beata Maria, pensero, malanconìa e noia.

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 55.12, pag. 112: Ell'enterrà in sì gran malinconia / Che no· lle dimorrà sopr'osso carne; / Sì ssi ripentirà di sua follia».

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.388, pag. 140: L'emperaor, con menconia, / tuta quella conpagnia / in cospecto de la gente / fé bruxar incontenente, / amaistrai da [la] fantina / en la santa fe divina.

[5] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 21, pag. 297.31: [25] D'un rei troviamo che non potea avere filioli, e aviane molto grande pensieri in suo cuore. [26] E quando elli stava in tale malanconia, nacqueli uno filiolo, del quale elli ebbe molto grande gaugio...

[6] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 48.9, pag. 51: Or che meravegla s'i' ò menconia, / ch'i' so' povro, vinto, folle, no forte, / e no nobele? nel core ò dolia...

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 2, vol. 1, pag. 18.27: Ca se dici que, da poy que issu fici chò, illu impachiu e, per grandi melanculia c'appi, muriu, però ca de duy soy fillgi, que issu avia in Rumania in factu d'armi, audivi que l'unu era statu mortu et l'altru era gravusu malatu. || Cfr. Val. Max., I, 1, 20: «per summam aegritudinem animi expiravit».

[8] Lett. volt., 1348-53, pag. 190.29: A questi dì aviamo inteso, [[...]] che certe novità indebitamente vi sono state volute fare per alcuno malivolo disposto al nostro parere ad ogni mal fare sença consideratione o tremore alcuno del nostro Signore Idio: le quali novità verso di voi attentate a noi ànno assai di malonconia e d'afflictione nel'animo per molte cagioni.

[9] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 447, pag. 104: Con gran malanconìa fecero la raccolta; / Verso Santo Vettorino fecero la revolta; / La sera loco posarose certe con pena molta...

[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 95.19: E facto fine a li suoy rimuri, andaosende a lo patre con gran malanconia e con gran planto sì lo pregao che se devesse romanire da questa impresa, commo a chella che avea proveduto e sentuto per lo maysterio de la scientia soa cha devea vedere tutto questo male.

- [Personificazione del malumore].

[11] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 47.4, pag. 50: Perché no mi vene a la vita mia / un pocco pocco di ço ch'i' volesse, / ch'un'ora sola lo mondo plançesse, / e che 'l regnasse monna Menconia?

[12] Buccio d'Aldobr., XIV ui.di. (tosc./orviet.), 40, pag. 438: Da canto madre si è missere Scosso, / il Doloroso, il Trafitto e 'l Percosso, / mon[n]a Tristizia e mon[n]a Menconia / con donna Sciaurata...

2.1 Locuz. verb. Darsi malinconia, avere malinconia di qno o qsa: rattristarsi, provare dolore (per qno o qsa); commiserare (qno).

[1] Tristano Forteguerr., XIII sm. (pis.), pag. 10.6: E quando Governale vede che non puote trovare madonna Y., venne a T. e disse: «Or vo prego quanto posso e so che voi non vo debbiate dare nulla malanconia né nulla ira per che a noi est molto male incontrato, per che c'è tolta madonna Y. e menata via.

[2] Poes. an. pis., XIII ex. (3), 168, pag. 1352: Così la donna fue adormentata / per lo dolor che di questo sentia, / in visïon li apparve la beata, / io dico della Vergine Maria; / questa sì li dicea: / «Vo' che ritorni indel tuo primo honore, / col tuo inperadore, / che à di te sì gran malanconia!».

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 17, pag. 147.15: E poi vedendo Antonio che questo errore in brieve dovea avere fine, e allentarsi la persecuzione, consolò li suoi discepoli contristati, e disse: «Figliuoli miei, non vi date troppa malinconia, perocché come Iddio turbato ha permesso questa tribulazione alla Ecclesia, così tosto averà misericordia...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 105, vol. 1, pag. 570.21: Lo re Filippo di Francia veggendosi la fortuna così mutata e contraria, e preso e arso il suo navilio che gli portava la vittuaglia a l'oste, sì si diede molta maninconia e dolore, per la quale amalò forte di febbre e di flusso...

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 6, pag. 24.15: Carissime, voi potete avere assai malanconiadi me e della miseria mia, chè so senza virtù; e so che m'avete compassione, ma intanto vi voglio meticare e confortare...

- Locuz. verb. Prendere malinconia: intristirsi.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 7, pag. 56.12: Bergamino dopo alquanti dì, non veggendosi né chiamare né richiedere a cosa che a suo mestier partenesse e oltre a ciò consumarsi nello albergo co' suoi cavalli e co' suoi fanti, incominciò a prender malinconia...

2.2 Inquietudine dettata da ansia e preoccupazione.

[1] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 71.4, pag. 237: Cosí, sanz'aver punto il dí mangiato, / verso la casa sua prese la via, / ove quel giorno dal padre aspettato / era stato con gran malinconia, / paura avendo che non fosse stato / da qualche bestia morto ove che sia...

[2] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 43.26: 'l nostro abate spesse volte si suole partire e andare [in] alcuna parte solo, e non sappiamo dov'egli si vada né quanto a lungi; e ben suole talvolta istare un mese o due per volta e talvolta due settimane e tal fiata una, e poi torna sano e salvo. E voi siete tanto stati di soperchio che nonn- è da maravigliare se noi siamo stati con grande maninconia".

2.2.1 Locuz. verb. Avere, darsi malinconia di qno o qsa: preoccuparsi (di qsa o per qno); agitarsi, temere (per qno o qsa).

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 2, pag. 3.3: Per quello che tu mi scrivi, e per quello ch'io odo, io comincio ad avere di te buona speranza, che non ti muti d'un luogo in un altro, senza averne di ciò malinconia, o pena. || Cfr. Sen., Ep., I, 2, 1: «nec locorum mutationibus inquietaris ».

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 20, 61-69, pag. 405, col. 2.10: Or partisse fra' Tommaxe per andare a Lione; [e] lo Re, considerando a la parola de fra' Tommaxe, temette, imperçò ch'el savea ben s'el vero se savesse ch'el despiaserave a tutti: [e] davasene molta melanconía.

[3] Lett. napol., 1356, 5, pag. 129.16: Avimo intise certe novelle no troppo grate ad nuy. P(re)gamo la frat(er)nitate vostra che no(n) ve 'nde deti mala(n)conia, cha nuy (et) voy potirimo acco(n)czare (et) dare bono fine ad maiore fatti d(e) chiste.

[4] A. Pucci, Gismirante, a. 1388 (fior.), II, ott. 17.4, pag. 187: Ed ebegli contato a motto a motto / de l'uom selvaggio come detto avea, / e poi gli disse: - Pártiti di botto, / e non ti dar di me malinconia.

[5] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 125.4: "Come possiamo noi cuocere sanza acqua, ché non ci à niuna fontana in questo luogo?". E l'abate disse: "Non vi date maninconia di niuna cosa, credete voi che ssia maggior briga a Dio a darci da bbere che da mangiare?

2.3 Sensazione di tedio.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 6, pag. 111.27: Il quale, per passare malinconia, insieme con la sua donna e con alcun suoi famigliari e con suoi cani un dì a andare fra l'isola si mise...

2.4 Plur. Estens. Triste e doloroso pensiero; dispiacere.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 11, pag. 372.14: Io non sacrilego, io non invido de' loro onori, io non assalitore de' loro regni, né tentatore della loro potenza, ma fedelissimo e divoto servidore di tutti: adunque che mi nuoce? -. Egli dopo le lunghe malinconie andava alcuna volta a' marini liti...

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 22, pag. 81.24: E appresso, egli si partì tanto celato, che niuno non potèe sapere di suo convenente: e questo si è uno degli grandi dolori e grandi malinconie che noi abbiamo, a non potere invenire nè sapere chie sia lo cavaliere che tanta nobilità di prodezza à fatta - .

[3] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 38, pag. 159.6: Et hae cotesta vertute, che in oro sì valle a far caçer gli dentti. E descaça gli spiriti e gli demonii e no lassa vegnir le fantasie. E caça via le melenconie e megiora sotilmenti l'entendemento.

[4] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 83, pag. 186.8: Per le simplicità di molti si muovono spesso de' savi a fare cose da trastulli, per passar tempo; ché benché gli uomini siano signori, perché spesso hanno malinconie, pare che non si disdica fare simili cose, per sollazzare la mente.

3 [Nella lirica amorosa, rif. al poeta amante:] doloroso e stizzoso tormento (spesso associato ad ira) determinato dall'impossibilità di appagare il proprio desiderio.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 20.3, pag. 75: Greve cosa è l'atendere / quello c'omo ha 'n disia: / ira, e danno, e maninconia / ave chi ha speranza d'ess'aprendere: / ché llunga atesa obrïa disïanza / e mette in disperanza / ciò c'om crede aquistare...

[2] Monte Andrea (ed. Contini), XIII sm. (fior.), tenz. 1, canz. 1.23, pag. 450: Maninconia, ira con tutti guai, / tempesta, pena un'ora non mi lascia: / di cotai gioie Amor tutto mi fascia, / sì che mi fa parer la vita morte...

[3] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 51.11, pag. 566: Or, s'ella fosse vestita d'un'uzza / con cappellin' e di vel soggolata / ed apparisse di dìe accompagnata / d'alcuna bella donna gentiluzza, / tu non avresti niquità sì forte / né saresti angoscioso sì d'amore / né sì involto di malinconia, / che tu non fossi a rischio de la morte / di tanto rider che farebbe 'l core...

[4] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 7.1, pag. 125: La mia malinconia è tanta e tale, / ch'i' non discredo che s'egli 'l sapesse / un che mi fosse nemico mortale, / che di me di pietade non piangesse.

[5] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 11, 2.10, pag. 791: Ed hammi d'allegrezza sì 'l cor raso, / ch' ira e melenconia i' porto in gozzo / quand' io non veggio el monte de Parnaso.

- [Personificazione del tormento amoroso].

[6] Dante, Rime, a. 1321, 25.1, pag. 79: Un dí si venne a me Malinconia / e disse: «Io voglio un poco stare teco»; / e parve a me ch'ella menasse seco / Dolore e Ira per sua compagnia.

3.1 Estens. Lo stesso che rabbia; ira.

[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 7.10: ti pregu, o musa Calyopeya, ki ti plaza riduchiri in la menti mia [[...]] qual fu la causa perkì dea Iuno, [[...]] permisi et volzi ki killu homu nobili et piatusu incurrissi tanti fortuni et intrassi in tanti travagli in quanti intrau. Do, trovanusi tanti iri et malancunii in li animi celestiali? || Cfr. Aen, I, 11: «Tantaene animis caelestibus irae?».

[2] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 7, pag. 43.18: Le quali parole udendo gli Principi, e gli Sacerdoti tutti si rodeano di malinconia, e pensavano come uccidere gli potessero, sanza loro pericolo.

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 13, pag. 253.26: Questa è Fiorenza, la qual Mutò lo primo patrone, idest Marte, in san Ioanne Babtista, e per questo la farà sempre trista con la arte, però che Marte è dio de le bataglie, idest che esso la farà avere tante bataglie, che sempre starà in melanconia, però che mutò lui per san Ioanne.

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 44, terz. 93, vol. 2, pag. 230: E 'l Papa pregno di malinconia / al Cardinal da Prato diè di piglio, / che 'l consigliò, come si convenia.

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 78, pag. 173.2: non potea dormire per la malenconia delle lire cinquantadue e mezzo che avea pagate...

[u.r. 10.03.2022; doc. parzialm. aggiorn.]