DOTTA (1) s.f.

0.1 docta, dotta, dotto.

0.2 DEI s.v. dotta 1 (da ad otta).

0.3 Doc. prat., 1275: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. prat., 1275; Stat. sen., 1280-97; Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?).

0.5 Locuz. e fras. pagare per dotta 1.

0.7 1 Porzione di tempo; ora.

0.8 Francesca Faleri 12.12.2005.

1 Porzione di tempo; ora.

[1] Doc. prat., 1275, pag. 529.2: stette a llavorare al portello della Paglaçça terço d'u(n) die (e) più una dotta...

[2] Doc. prat., 1296-1305, pag. 290.30: Ite(m) al maestro Puccio p(er) VJ dì meno una dotto, s. XXIIJ d. VJ.

[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 41.7, pag. 93: saziarsi l'un dell'altro non potieno / quantunque molto fosse il fare e 'l dire / ciò ch'a quell'atto appartener credieno, / e sanza invan lasciar correr le dotte, / tutte s'adoperaron quella notte.

[4] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 2, pag. 6.10: E quando è sofritto una grande dotta, mettivi uno bicchiere d'acqua che si cuoca con essa a conpimento.

[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 11, 42.3, pag. 147: E poi tornossi senza star più dotta / al suo palagio...

- Fras. Pagare per dotta.

[6] Stat. sen., 1280-97, par. 148, pag. 43.21: E per loro salario, debbiano avere e' decti massari, per ciascheduno di loro e per ciaschieduno dì, IIIJ soldi; e se el dì non si desse tucto in ciò, abbiano per rata di tempo, e paghisi per docta.

[u.r. 16.01.2020]