ENFIAMENTO s.m.

0.1 enffiamento, enfiamenti, enfiamento, infiamento, inflamento, 'nfiamento; f: infiamenti.

0.2 Da enfiare.

0.3 Orazione ven., XIII: 3.

0.4 In testi tosc.: F Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>.

In testi sett.: Orazione ven., XIII.

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.7 1 Ingrossamento (spec. di forma rotondeggiante) derivante dalla tensione e dalla conseguente dilatazione di una superificie (specif. in seguito all'immissione d'aria). 1.1 [Med.] Ingrossamento (di una parte del corpo o di un organo interno) per cause patologiche o traumatiche. 1.2 [Con rif. ad un corso d'acqua:] aumento del volume apparente. 1.3 Fig. L'essere preda di un violento moto d'animo (reso manifesto dall'aspetto congestionato), passibile di tradursi in un atteggiamento ostile o in un comportamento aggressivo. 1.4 [Con rif. ad un oggetto di forma rotondeggiante:] atto di sporgere (da una det. superficie), rilievo. 2 Il credersi maggiore (migliore) di quanto si è (e il farsene vanto). 3 Effetto del riempire completamente (anche fig.). 3.1 [Con rif. all'ingestione di alimenti:] il risultare colmo fino all'eccesso (tanto da provare una fastidiosa sensazione fisica).

0.8 Elisa Guadagnini 02.02.2006.

1 Ingrossamento (spec. di forma rotondeggiante) derivante dalla tensione e dalla conseguente dilatazione di una superificie (specif. in seguito all'immissione d'aria).

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 220.20: la crudele forza de' venti, rinchiusa nelle cieche caverne, disiderando d'uscire fuori da alcuna parte, [[...]] fece diventare enfiata la distesa terra [[...]]. Quello enfiamento del luogo stette fermo; e ha maniera d'alto colle; ed è indurato per lo lungo tempo.

1.1 [Med.] Ingrossamento (di una parte del corpo o di un organo interno) per cause patologiche o traumatiche.

[1] F Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.): Diaprassio [[...]] vale agl'infiamenti e alle tortioni... || Fontanella, Antidotarium Nicolai, p. 12.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 1, pag. 137.14: l'orzo nodriscie meno che lla seghale e che-l grano, ma elli rafredda più. E però quelli che sarano usati d'avere ventositade e dollore di fianco e enfiamento ala forciella nol debono usare...

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 82, col. 1.22: Et lo septimo colore si è il nero, et se questo cotale colore apparirà nella orina dopo il citrino o dopo il rosso significa intra grande enfiamento et arsura la quale è ancora peggiore di tutte l'altre orine nelle febri acute...

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), Indice dei capp., pag. 133.10: Contra om(n)e dolore et enfiam(en)to de nervo.

1.2 [Con rif. ad un corso d'acqua:] aumento del volume apparente.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 244.25: Poi ch'ebe così detto, bagnò lo sangue di stelladia che rendea olore: lo quale, toccato da quella, ingrossò; sì come lo chiaro enfiamento dell'acqua si suole levare, quando il cielo è acconcio a piovere... || Cfr. Ov., Met., X, 734: «ut fulvo perlucida caeno / surgere bulla solet».

- [Con rif. specif. alle nuvole:] addensamento, cumulo.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 65, vol. 1, pag. 404.4: A dì VII del mese di maggio del detto anno, turbato il tempo con ravolto enfiamento di nuvoli, ristretta la materia umida da' venti d'ogni parte, con disordinato empito sopra la città e parte del contado di Cremona ruppe, mandando sopra quella pietre sformate di grandine...

1.2.1 Fig. Aumento di volume o di intensità (nel tempo).

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 177, pag. 439.12: E con tutto questo di grappolo in grappolo molti acini assaggioe, tanto che facendo una assaggiatura di quasi tutti i grappoli, ebbe fatto sì grande corpacciata che quasi per lo 'nfiamento del dolore e per lo mangiare degli acini non potea ritornare a casa.

1.3 Fig. L'essere preda di un violento moto d'animo (reso manifesto dall'aspetto congestionato), passibile di tradursi in un atteggiamento ostile o in un comportamento aggressivo.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 92, pag. 669.19: Quello rettore che l'userà [[scil. la lussuria]], darà a' suoi uomini materia d'enfiare, de' quali enfiamenti niuna altra cosa resulterà se non o tradimento o insidie: però schifala.

1.4 [Con rif. ad un oggetto di forma rotondeggiante:] atto di sporgere (da una det. superficie), rilievo.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 167.2: La magrezza avea logori gli articoli; e la ritondità delle ginocchia era enfiata; e' talloni uscivano fuori con poco enfiamento.

2 Il credersi maggiore (migliore) di quanto si è (e il farsene vanto).

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 199.24: Le membra sparte delli amatori della terra, e di coloro che dicono nelle potenzie mondane essere somma beatitudine, diduce in essemplo l'Autore, in confusione d'ogni enfiamento d'animo, dicendo: vedi come Dio abatte li superbi.

[2] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 4, pag. 35.27: Medicina del nostro tumore è l'umiltà di Cristo. Il qual tumore (onde sono detti tumidi i superbi, e gli altieri) non è altro, che un certo tumore, ed enfiamento della mente verso le persone, e mal pensar d'altrui.

[3] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 12, pag. 249.10: I quali, tutti insieme e ciascuno per sé, se savi fossimo, sempre dovremo avere dinanzi alli occhi della mente e di quello trarre il timore di Dio; e, posto giù ogni enfiamentodi superbia, sì disporci a' suoi comandamenti ubidire...

3 Effetto del riempire completamente (anche fig.).

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 6, pag. 97.10: La gloria in migliaia d'uomini nulla esser altro, che grande enfiamento d'orecchi. Perciò che molti da false oppinioni del vulgo spesse volte hanno tolto grande nome...

- Fig. L'essere interamente occupato (da un pensiero o una percezione).

[2] Orazione ven., XIII, pag. 128.31: Ma vu m'a[vì] dà da ber una tal bevanda, ke adesso l'anima tuta se n'enfla: mo en quelo inflamento el'àve cognosimento de Dio pare onipotente...

3.1 [Con rif. all'ingestione di alimenti:] il risultare colmo fino all'eccesso (tanto da provare una fastidiosa sensazione fisica).

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 6, cap. 2, par. 5, pag. 135.12: D'erbe, di pomi, e di legumi leggiere apparecchiamento è, e arte e spese di cuochi non vi bisogna [[...]]. Ma per diversità di carne e diletto di savori s'ingenera lo enfiamento, e molte infermitadi sono concitate per la grande sazietade.

[u.r. 05.07.2021]