ENFIATURA s.f.

0.1 enffiatura, enfiatura, enfiature, enxaura, infiatura, inflatura, inflature, inflaturi, inflladura, 'nffiature.

0.2 Da enfiare. || Cfr. anche Du Cange, inflatura.

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; F Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).

0.5 Per enxaura cfr. Parodi, Studj liguri (p. 7).

0.7 1 [Med.] Anormale aumento di volume (di una parte del corpo o di un organo) per cause patologiche o traumatiche. 1.1 [Med.] Ingrossamento (spec. rotondeggiante) di una zona cutanea per cause patologiche. 1.2 Fig. [Con rif. agli effetti della superbia, che porta a dilatare abnormemente la propria stima di sé]. 2 Entità dotata apparentemente di un volume ingente ma priva di consistenza reale; fig. bene inconsistente ed effimero (con valore moralmente negativo).

0.8 Elisa Guadagnini 08.02.2006.

1 [Med.] Anormale aumento di volume (di una parte del corpo o di un organo) per cause patologiche o traumatiche.

[1] F Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.): Empiastro apostolicon [[...]] al'enfiature e alla dureçça dela milça solve... || Fontanella, Antidotarium Nicolai, p. 23.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 29, pag. 236.9: Un altro serpente trafisse Nosside, uno romano, ed incontanente li diventò la faccia vermiglia, e poi enfiò sì forte, che diventò tutto ritondo: per la grande arsura beveva l'acqua salata: l'osbergo se li spezzò in dosso per la infiatura.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 6.64, pag. 113: l'isopo [[...]] / a soperbia contrastà don / con'enxaura de polmon.

[4] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 70, pag. 167.20: E tegna-lo davanti gli suoi ogli e la boca e tolle via onne infirmitate d'ogli, cioè maculata, sangue, inflature, doglie e lacrime.

[5] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 8, col. 1.18: Alle percosse degli occhi. Item alle percosse e colpi d'occhi et alla enfiatura di fuori dello occhio fatta per le dette percosse: R(ecipe) polvere di chomino...

[6] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 6, pag. 580.36: Aveni ancora [duluri] dintru da lu corpu di lu cavallu pir vintusitati, la quali intra pir li pori di lu corpu in ventri di lu cavallu, et, a la staxuni chi intra lu ventu pir li pori di lu corpu sudatu e tropu riscaldatu, porta grandi inflatura di corpu e di flanki...

1.1 [Med.] Ingrossamento (spec. rotondeggiante) di una zona cutanea per cause patologiche.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 3, pag. 191.36: La sesta cosa che l'uomo die guardare si è, la disposizione di coloro che usano di tale acqua. [[...]] E die l'uomo mirare se [[...]] ànno alcuno male o alcuna infiatura, ché tutti questi mali, od alcuno d'essi, vengono molto spesso dalla malvagità dell'acque.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 167.30: Pretosemoli sono chaldi e sechi nel terzo grado. E di lloro natura nodrisschono poco, ma elli fano bene orinare, e distrugono le 'nffiature e la ventositade...

[3] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 96.24: Item tuo' la foia de lo rosmarin e fa'-lla bollir cum aqua e quando ella sé teveda, lavate li piè e puo' tuo' J drapo et invollçate le ga(n)be, ello te anderà via ogna inflladura de gota e d'alltro malle e varirà.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 74, pag. 193.23: levese dalla inflatura li pili et la plaga infra tre iorni p(er) ll'actractio dello sangue aprase et tengase ap(er)ta colla stoppa; se ène state lavese la inflatura colla acq(u)a calda.

1.2 Fig. [Con rif. agli effetti della superbia, che porta a dilatare abnormemente la propria stima di sé].

[1] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 214.2: Questa grande infermità dell'anime trasse di cielo lo onnipotente medico, [[...]] e in sul legno della croce confitto e passionato lo condusse, acciò che per lo rimedio di tale medicina sanasse l'enfiature della superbia.

2 Entità dotata apparentemente di un volume ingente ma priva di consistenza reale; fig. bene inconsistente ed effimero (con valore moralmente negativo).

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 20, pag. 158.24: In del secondo modo è decto vano, cioè infiato. [[...]] Unde et le torri et tutte le sue possessioni sono nulla, ma sono cotali enfiature, però ch'elli n'àe superbia. Et però quando questa sua enfiatura si rompe, cioè venendo la morte, allora si trova nulla, però che in verità nulla avea ma era infiato.

[u.r. 05.07.2021]