CACCIATO agg./s.m.

0.1 caçadi, cacçatu, cacciata, cacciati, cacciato, cachiatu, cachiatus, caciato, ccacciata.

0.2 V. cacciare.

0.3 Stat. fior., a. 1284: 2.1.

0.4 In testi tosc.: Stat. fior., a. 1284; Stat. sen., 1295; Stat. cort., a. 1345; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Stat. venez., 1344; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.).

In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Stat. assis., 1329; Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Stat. palerm., 1343.

0.6 A Doc. sen., 1231-32: Bie(n)cive(n)ne Cacciati; Doc. sang., 1236 (2): Ristoro d(e)l Caciato.

N Come antrop. Cacciato è att. già in un doc. latino di Coltibuono del 1194, v. GDT, p. 127.

0.7 1 Nelle condizioni di un fuggiasco braccato. 1.1 Respinto a seguito di un contrasto bellico. 2 Allontanato dal territorio o dall'istituzione di appartenenza. 2.1 Sost.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 23.01.2006.

1 Nelle condizioni di un fuggiasco braccato.

[1] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), canto 13, pag. 140.1: per non tornare nel disagio in che già corso era, tra nemici aretini a farsi uccidere percotendo si mise. Onde chiaramente qui si significa il diverso cacciato correre di loro.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 36.8, pag. 511: sangue e tristi pianti / ad una ora nel sen del suo Acone, / alla morte vicin, tra tutti quanti, / gittava; e quivi l'anima rendeo, / perché cacciata star più non poteo.

- Sost.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 1, pag. 130.17: In prima quelli di Teba, avuto l'aiuto da quelli d' Atena, i fediti e cacciati di quelli di Lacedemonia e spaventati assalirono...

1.1 Respinto a seguito di un contrasto bellico.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 50, vol. 2, pag. 518.10: partironsi dalla compagna de' Tedeschi, e promissono di dare vinta o ccacciata la compagna de Regno per XXXVI.m di fiorini d'oro...

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 13, pag. 216.13: In verità e' non mi pare parlare al mio esercito nè con romani militi: i corpi solamente e quelle medesime armi sono. E se voi quegli medesimi animi avuti aveste, avrebbe il vostro nemico vedute le vostre spalle? avrebbe egli i segni ad alcuno manipolo o coorte tolti? Gloriavasi egli ancora delle tagliate e uccise legioni. Voi questo dì prima gli deste l'onore del cacciato esercito».

- Sost.

[3] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), V, ott. 39.8, pag. 241: molte 'nsegne a Firenze mandaro, / e coll'arme di Pisa alquante rosse, / e più di cento ne menár legati, / e cinquecento, o più furo i cacciati.

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 14, pag. 309.33: La battaglia de' cavalieri era già lungamente dubbiosa, nè ella per sè non si poteva discernere, perciò che a' cacciati, facendosi quello che insieme facevano presso era nella schiera de' pedoni sicuro ricetto. || Cfr. Liv., XXVIII, 14, 12: «pulsis, quod prope in vicem fiebat, in aciem peditum tutus receptus erat».

2 Allontanato dal territorio o dall'istituzione di appartenenza.

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 97, pag. 327: Cha con volge argoliose / volse senioreiare, / perçò 'l fece caschare / Deo in aier turbulentu. / Poy che cacçatu viddese de la summa cictade / quillu serpente anticu, / una cictade ordena de mura et de anple strade...

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 30, pag. 179.17: però che i cittadini cacciati, volendo tornare in casa loro, non debbono esser a morte dannati...

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 85.23: il quale aveva riceuta la schiatta del superbo cacciato Tarquino...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 233.32: Deh, concedesi che Lavina ne sia menata dalli sbanditi e cacciati Trojani...

[5] Stat. cort., a. 1345, cap. 12, pag. 136.5: sia raso e cacciato de la nostra conpagnia piubicamente, e scripto per nome ello libro come cacciato.

[6] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 138, pag. 24: De l'Avese l'à sentù ancho Veronna, / e quel da San Bonefazo ne fa senza / conte caciato, sì che là non sonna.

[7] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 95v, pag. 37.28: Espulsus a um, idest remotus, cachiatu.

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 51.5: Uno cacciato da Milano - missore Lodrisi Visconte avea nome - penzao de tornare in Milano, avenno questa compagnia e aitro sio esfuorzo.

2.1 Sost.

[1] Stat. fior., a. 1284, I, par. 3, pag. 35.1: Ke' cacciati d'altra Compangnia non siano ricevuti.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 17, pag. 114.9: E negato a' cacciati in tutta Grecia rifugio...

[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 6, pag. 90.14: e molte volte i cacciati, e gli usciticcj sono traditori...

[4] Stat. sen., 1295, cap. 13, pag. 16.17: tutti quegli che cacciati saranno d'essa, providero che si faccia una tavola ingessata, ne la quale si scrivano tutti e' cacciati de la Compagnia...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 9.91, vol. 1, pag. 153: «O cacciati del ciel, gente dispetta»...

[6] Stat. assis., 1329, cap. 1, pag. 164.17: se sonno de etade exitone per sé medesmo, maximamente della fraterneta de Sancto Grigorio, di quagle niuno, cacciato, overo escito, ella nostra fraterneta se receva...

[7] Stat. palerm., 1343, cap. 7, pag. 17.5: sia rasu e cachatu di la nostra cumpagna plupicamenti e scriptu per nomu a lu libru di li cachati.

[8] Stat. venez., 1344, cap. 33 rubr., pag. 374.28: De aver un quaderno su lo qual sia scriti tuti li caçadi de la scuola.

[9] Stat. fior., XIV, cap. 8 rubr., pag. 37.7: Come si guardino de le male usanze; e come siano rasi, e come si ricevano i cacciati.

[u.r. 14.01.2009]