0.1 cacciatrice.
0.2 Da cacciare.
0.3 Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.): 1 [7].
0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).
0.7 1 [Rif. soprattutto a figure mitiche:] colei che pratica l'arte della caccia. 2 [Rif. ad astratti con valore neg.:] (colei) che annienta e vanifica. Anche agg.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 24.01.2006.
1 [Rif. soprattutto a figure mitiche:] colei che pratica l'arte della caccia.
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 1, pag. 168.30: E la cacciatrice avea isparte le sue treccie al vento e mostrava le ginocchia; li lunghi panni avea alzati infino al nodo del ginocchio.
[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 78.3: e andava errando dinanzi alla casa, e per li campi ch'erano stati suoi, e cacciatrice, spaventata per la voce de' cacciatori, fuggio!
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 38, pag. 315.2: sopra un' alta montagna in forma di cacciatrice si pose ad aspettare il re Felice...
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 14.21: Ed essa Venus, come cacciatrice, aveva appeso alle spalle secondo l'usanza uno arrendevole arco...
[5] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 353, pag. 753.8: Ella era cacciatrice; tutto dì rete, spiedi, arco, saette e altre cose a cciò per suo comandamento al bosco portava per aumiliare...
[6] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 51, pag. 94.26: per avere quell'oro del quale s'invaghì (e solo in questo fu femmina), lasciò stare tutti gli altri, e diessi, cieca cacciatrice, per lui cacciare.
- Fig. Anche agg.
[7] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 218.12: «Morte è sonno eternale, paura de' ricchi, desiderio de' poveri, avenimento da non cessare, ladrone delli uomini, cacciatrice de vita, resolvimento di tutti».
[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 33, pag. 407.6: pensando che la povertà sia una delle moleste cose del mondo a sostenere, con ciò sia cosa ch'ella sia cacciatrice d'allegrezza e di riposo, fugatrice d'onori, occupatrice di virtù, adducitrice d'amare sollecitudini, ciascuno naturalmente quella s'ingegna di fuggire con ardente disio.
2 [Rif. ad astratti con valore neg.:] (colei) che annienta e vanifica. Anche agg.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 58, pag. 336.28: Venga la vostra grazia, d'ogni noioso accidente cacciatrice...
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 35, pag. 412.9: ma sarà delle mie noie cacciatrice».
[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 21, pag. 208.29: Dunque se tu te in somma miseria porre disideri, non cercare la morte per quella, però che essa è ultima cacciatrice di quella; fuga questo furore della tua mente, per lo quale ad un'ora d'avere e di perdere mi pare che cerchi l' amante.
[u.r. 14.01.2009]