EBRIEZZA s.f.

0.1 ebrieza, ebriezza.

0.2 Da ebrio.

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>; Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.7 1 Condizione causata dall'eccessivo consumo di sostanze alcoliche. 1.1 Fig. Stato di confusione o turbamento provocato da un acceso sentimento.

0.8 Mara Marzullo 15.02.2006.

1 Condizione causata dall'eccessivo consumo di sostanze alcoliche.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 12, pag. 22.20: Il sezaio bere è quello, che più diletta a' bevitori, e che dà perfezione all'ebriezza.

1.1 Fig. Stato di confusione o turbamento provocato da un acceso sentimento.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 73.12, pag. 305: O ebrieza d'amore, como volesti venire? / Per salvar me peccatore site messo a lo morire.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 104.36: Di quella ebriezza parla David nel salterio quando elli disse, della gloria di paradiso: tutti saranno innebriati della grazia, e della grande abbondanza ch'è in vostra magione, e abbeverati del fiume di vostro dolzore, e di vostro diletto, che alquanto noi è la fontana divietata, cioè la fontana di vita eterna, che tutto giorno corre...

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 27, 1-15, pag. 711.29: la creatura facesse, rallegrandosi al suo Creatore, per che; cioè per la qual cosa, mia ebriezza; cioè la cagione del mio escimento di me, M'intrava; cioè entrava a me Dante...