EGREGIO agg./s.m.

0.1 eggregio, egregi, egregia, egregie, egregii, egregio, egregiu.

0.2 Lat. egregius (DELI 2 s.v. egregio).

0.3 Laude tosc., XIII ex.: 1.

0.4 In testi tosc.: Laude tosc., XIII ex.; Poes. an. pis., XIV in. (?) (3); Lancia, Chiose Par., 1341/43 (fior.); Cicerchia, Passione, 1364 (sen.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Elogio Buzzacarini, 1392/97 (padov.).

In testi mediani e merid.: Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.).

N Le att. di Jacopo della Lana e di Lancia sono cit. dantesche.

0.7 1 [Rif. a una persona (anche sovrannaturale):] che eccelle e si distingue (per rango, per doti, per fama). 1.1 [Generic. come titolo onorifico]. 1.2 Sost. Persona di rango sociale superiore. 1.3 [Rif. a un popolo, a una città o a un organismo politico, a un gruppo scelto di persone]. 1.4 [Con referente astratto:] straordinario per merito, per importanza. 2 Eccellente per la capacità e l'efficacia nel compiere il proprio operato. 2.1 [Con rif. alla capacità oratoria, poetica o gen. intellettuale]. 2.2 [Rif. a un oggetto:] che assolve eccellentemente al suo scopo. 3 Straordinario rispetto all'uso o alle aspettative (anche con sfumatura neg.). 4 [Rif. a un oggetto a un insieme di oggetti:] di straordinaria dignità e prestigio.

0.8 Zeno Verlato 10.11.2021.

1 [Rif. a una persona (anche sovrannaturale):] che eccelle e si distingue (per rango, per doti, per fama).

[1] Laude tosc., XIII ex., 1.11, pag. 44: O nobile egregia creatura, / conscidera et vede lo tuo stato, / a la 'magine de Dio cum gran cura / da llui fosti facto et plasmato.

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 195.35: El fo imperador egregio, dexevole in volto, de sotil inzigno, de parola eloquentissimo...

[3] Poes. an. pis., XIV in. (?) (3), 6, pag. 89: se manchamento è stato over div[or]sio / in far lauda di questo santo egregio, / certo che non è stato per dispregio, / ma per non esser valorosio e fortio.

[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 2.3, pag. 444: Stette Teseo con li venuti regi / labdacii nel teatro eminente, / co' quali insieme li baroni egregi / furono alquanto più umilemente...

[5] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 102, vol. 1, pag. 226.2: E in quello luogo fu seppellito il dottore egregio messer santo Ieronimo...

[6] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 7, cap. 34, pag. 252.4: E riguardando i Padri d' intorno quali consoli facessero, di gran lunga soprastava davanti agli altri C. Claudio Nerone. A costui si cercava compagno il quale uomo egregio estimavano...

[7] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 10.2, pag. 311: Ohimmè Giuda, com'ha' tu venduto / el tuo maestro e signor egregio?

[8] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 6, 43-54, pag. 180.14: egregio è colui, che passa lo modo degli altri [[...]]; ma egregio [[cavaliere]] si dicea, cioè fuor della grece delli altri, colui che per alcuna prodezza e gagliardia era onorato, secondo la sua opera, d'alcuno adornamento di milizia oltra agli altri...

[9] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 159.10: In questo tempo fo la Samia Sivilla, egregia dompna et grande profetessa.

- [Rif. all'attività interiore, all'animo].

[10] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 38, pag. 816.24: gli animi egregii disposero ad alte cose...

1.1 [Generic. come titolo onorifico].

[1] Doc. fior., 1311-50, 82 [1350], pag. 675.22: per lo nostro dilectissimo figliuolo, egregio cavaliere messer Dego Thalommei, di Siena.

[2] Rebellamentu di Sichilia, c. 1337/50 (sic.), cap. 14, pag. 12.9: «A lu magnificu et egregiu et potenti signuri re di Aragona et conti di Barsilona...

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 92, pag. 222.6: a onore e esaltazione del santissimo padre e pastore egregio santo Papa Urbano e di tutta la santa Chiesa di Dio...

[4] Iscr. venez., 1368, pag. 164.32: fo fato questo lavoriero i(n) tenpo d(e)la egregia e nobele e religiliosa madona Beta Dolphin reverenda badesa de questo logo...

[5] Lett. ven., 1371 (3), pag. 331.28: allo egregio (et) savio miss(er) Andrea de Gondola, regal cavalier(e), n(ost)ro honorado cittadino di Rag(u)s(a), salut(e) cu(m) sinciero amor(e).

[6] F Lett. comm., [1393] (tosc.): Per lo vostro GUIDO di messer Tomaso Egregio viro Francesco di Marco, in Prato, onorevole amico e fratello carissimo. || Cfr. Guasti, Lapo Mazzei, vol. 2, p. 338.

[7] Elogio Buzzacarini, 1392/97 (padov.), Epilogo, pag. 115.28: la domenica de la Trinità che fo a V de maço intrò in religion questa egregia e frutuosa dona.

- [Rif. a una carica].

[8] Bart. Cast. Pieve, Benché, 1370 (tosc./umbr.), 79, pag. 12: Canzon, se puoi ritrova il padre santo / e 'l priorato eggregio perugino / che col favor divino / sentirà tosto ben tra quella vita.

1.2 Sost. Persona di rango sociale superiore.

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 9.283, pag. 65: "Vade, che è' sopra tutti gli altri egregi, / ché per il creder che te fae contento / sanato et lieto troverai il tuo fante".

[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 173.112, pag. 182: Piangean li Persi e così li Tebani, / Agamenon, Achille e gli altri egregi / del greco stuolo...

1.3 [Rif. a un popolo, a una città o a un organismo politico, a un gruppo scelto di persone].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 19.137, vol. 3, pag. 324: E parranno a ciascun l'opere sozze / del barba e del fratel, che tanto egregia / nazione e due corone han fatte bozze.

[2] Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 19, v. 137, pag. 2258.20: che tanta egregia. Çoè de don Piero che fo sì vertuoso.

[3] Lancia, Chiose Par., 1341/43 (fior.), c. 6, vv. 43-48, pag. 928.1: Sai quel ch'el fé portato dalli egregi Romani contra Brenno [[...]]. Qui connumera le vittorie de' Romani contra Brenno duca di Senso...

[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 3.23: Mossi adunque più così egregii come antichi popoli da questa laudevole sentenzia e apertissimamente vera...

[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 9.25: quando nella egregia città di Fiorenza, oltre a ogn'altra italica bellissima, pervenne la mortifera pestilenza...

[6] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 213.127, pag. 273: Che gran cittad'egregia / È la bella Vinegia!

[7] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 90, terz. 1, vol. 4, pag. 166: A voler seguitar quel ch' è narrato / nell'altro Canto, della lega egregia, / mi convien dir, come stette il mercato.

[8] Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 6, 43-54, pag. 180.20: ben si può dire de' Romani che fussono egregi: imperò che nell'opere virtuose e dell'armi avanzorno tutti gli altri...

[9] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 202.5, pag. 229: Priam [[...]] / con Antenor fuggendo la lor noia / e con alquanta compagnia egregia / venon in Talia per far nuova gioia, / e lì fondoron Padova e Vinegia...

1.4 [Con referente astratto:] straordinario per merito, per importanza.

[1] f Deca quarta di Tito Livio, a. 1346 (fior.), [VI.39], vol. 6, pag. 71.15: E ora li cavalieri menati a fare grande il trionfo i quali potevano opera egregia porgere alla repubblica... || Corpus OVI. Cfr. Liv. VI, 39, 8: «egregiam... operam».

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 41, pag. 358.22: Tu domandi questa egregia palma d' avere finita la guerra Cartaginese?

2 Eccellente per la capacità e l'efficacia nel compiere il proprio operato.

[1] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Es 38, vol. 1, pag. 445.15: Ooliab, figliuolo di Achisamec della schiatta di Dan; il quale degli artefici de' legni egregio fue...

2.1 [Con rif. alla capacità oratoria, poetica o gen. intellettuale].

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 3, pag. 44.2: Et micte unu exemplu de sanctu Paulu lu apostulu: lu quale fo cussì egregiu pridicaturj e cussì pirfectu, ky disiyava de moriri et esseri cum Xristo...

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 2, cap. 3, pag. 70.15: Onde quello egregio predicatore Paolo, il quale dice: Io desidero di esser sciolto dal corpo ed esser con Cristo...

[3] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 3, pag. 118.16: Unde quelo egregio pricaor Paulo, lo quar dixe: «E' dexiro de esser desligao da lo corpo e esser cum Criste»...

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 52, terz. 21, vol. 3, pag. 80: e poichè raunato fu il Collegio / de' Cardinali, con molti altri savj, / ed e', che del parlar fu molto egregio, / disse...

[5] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 87.12: Similemente questo egregio auttore nella venuta d' Arrigo VII imperadore fece uno libro in latina prosa, il cui titolo è Monarcia...

[6] f Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 2, Prologo], pag. 258.13: per insino a quello che io ò ricevuto dallo egregio doctore in com(m)une et in privato, et ò potuto avere et ritrare delle suoi scripture, ò ordinato reducere in scriptura... || Corpus OVI.

[7] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 149.1: Et in questo tempo se extima che foxe Homero nel regiame de Grecia egregio poeta.

2.2 [Rif. a un oggetto:] che assolve eccellentemente al suo scopo.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 6, pag. 294.2: Due rocche ha la città l' una soprastante al mare, e l' altra nel mezzo della città: di quindi al mare mena una occulta via, la quale chiudeva dal mare una torre con cinque tavolati, egregio propugnacolo. || Cfr. Liv., VIII, 6, 2: «egregium propugnaculum».

3 Straordinario rispetto all'uso o alle aspettative (anche con sfumatura neg.).

[1] f Deca quarta di Tito Livio, a. 1346 (fior.), [VII.24], vol. 6, pag. 128.30: Eudamo riguardando le navi de' nemici claude ed ismozzicate essere tirate dalle navi aperte per forza di remi [[...]], disse: "O compagni levate suso, e ragguardate egregio aspettacolo!". || Corpus OVI. Cfr. Liv., XXXVII, 24, 6: «egregium spectaculum».

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 351-60, pag. 102.17: In queste così fatte cose porgendo a ciascuno mano, donando a ruffiane e spendendo in cose ghiotte e in lisci, usava la tua nuova donna la magnificenzia egregia, dal tuo amico datati a divedere.

[3] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), cap. 10.111, pag. 124: non voglio in capo adornamenti egregi, / né nelli deta voglio anel che pieni / sien de candide perle o margarite / che dà l'indico mar ne' suoi areni... || Corpus OVI. Cfr. Sen., Phaedra, 391: «cervix monili vacua».

[4] Epist. a Quinto volg., XIV (tosc.), Prosa, pag. 30.10: Perocché se noi o le nostre cose fossimo in un mezzano stato di parlare e di lode delle genti, io né altri non richiederemmo da te niuna cosa egregia e rilevata, né sopra l'usanza degli altri... || Cfr. Cicero, Ad Quintum, 41: «nihil abs te eximium».

- [Rif. a un evento].

[5] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 10, cap. 17, pag. 473.18: Quivi udendo gli uomini gli eserciti cartaginesi essere rotti e cacciati, e vinto e preso il re di così gran nome, Numidia tutta con egregia vittoria discorsa, non potevano contenere tacita l' allegrezza...

4 [Rif. a un oggetto a un insieme di oggetti:] di straordinaria dignità e prestigio.

[1] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 7.6: quello che essa dovea verso lui magnificamente fare, non avendolo fatto, m' ingegnerò di far io; non con istatua o con egregia sepoltura, delle quali è oggi appo noi spenta l' usanza...

[2] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 9.8, pag. 369: Ma qual vedi di lucciole ti fregi / lodando, qual nemico debbi odiare, / però che cerca volerti furare / l' acquesito tesoro e' beni egregi.

[u.r. 10.11.2021]