0.1 elefantino; f: elefantina, elefantine.
0.2 DEI s.v. elefante (lat. elephantinus).
0.3 Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.): 2.
0.4 Att. nel corpus solo in Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).
0.8 Emiliano Picchiorri 24.02.2006.
[1] Gl f Pistole di S. Girolamo volg., XIV: Dalle case elefantine, cioè, d'avorio, per le quali si rallegrorno le figliuole del re nel tuo onore. || TB s.v. dissimulante.
2 [Med.] Locuz. nom. Lebbra elefantina, morbo elefantino: lo stesso che elefantia.
[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 29, pag. 106.11: uno suo fratello picciolo incorse nella infermitade del morbo elefantino in tanto, che, cadendo li peli, la cotenna si enfiava, e cresciuta la puzza non si poteva celare.
[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 15, pag. 156.30: quelli quattro discepoli di Eutichio che aveano morto l' orso furono percossi di morbo elefantino, cioè di lebra, sì che, infracidando e computrescendo tutte le membra, miseramente morirono...
[3] F Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Levati), a. 1342 (pis.), S. Eulogio: E stando così, avvenne che, passando un giorno per Alessandra, trovò nella piazza giacere un lebroso sì pieno di lebbra elefantina, che avea già quasi perdute le mani e i piedi, e non gli era rimaso sano altro che la lingua... || Levati, Cavalca. Vite, vol. I, p. 294.
[4] F Cavalca, Pungilingua, a. 1342 (pis.), cap. 14: Le quali parole parve che Dio l'esaudisse; perocchè percosse quegli monaci di piaga di lebbra elefantina, della quale miserabilmente morirono. || Bottari, Pungilingua, p. 138.
[u.r. 22.03.2010]