0.1 emesso, emettere, emissa, 'mette.
0.2 Lat. emittere (DELI 2 s.v. emettere).
0.3 Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.): 1.
0.4 In testi tosc.: Comm. Arte Am. (A), XIV pm. (pis.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Far fuoriuscire (dal corpo). 1.1 [Detto della donna:] raggiungere l'orgasmo. 1.2 [Rif. alla voce umana:] far uscire con forza, gridare. 2 [Dir.] Presentare dinanzi al giudice (un atto giudiziario).
0.8 Zeno Verlato 17.02.2006.
1 Far fuoriuscire (dal corpo).
[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 25, 121-132, pag. 536, col. 2.16: Diana fo casta e no Elige perché avea sentí lo tosigo de Venus, çoè lo sperma mascolino emesso per luxuria...
1.1 [Rif. alla donna:] raggiungere l'orgasmo.
[1] Comm. Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 530, pag. 609.18: Cioè quando perviene a emettere. || Cfr. Lippi Bigazzi, Volgarizzamenti, vol. I, p. 136: «La resoluta senta la Venus de le profonde merolle, e quella cosa diletta parimente li due» (e cfr. Ov., Ars am., III, 793-94: «sentiat ex imis Venerem resoluta medullis / femina, et ex aequo res iuvet illa duos»).
1.2 [Rif. alla voce umana:] far uscire con forza, gridare.
[1] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 59.7, pag. 323: Iesù allor se l'acostò apresso: / - Cu' domandate? - a alta voce 'mette. / Levarsi su: - Iesù di Nazarette. -
2 [Dir.] Presentare dinanzi al giudice (un atto giudiziario).
[1] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. VI, cap. 22, pag. 717.29: altri, procedendo più oltre della questione doppo l'appellacione emissa o alla execucione della sentencia, doppo l'appellacione o innançi, infra 'l tempo in lo quale è licito d'appellarse de ragione...
[u.r. 23.04.2019]