DISPIÙ avv.

0.1 dispiò, dispiù.

0.2 Da più.

0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); Stat. pis., a. 1327.

0.7 1 In modo o misura maggiore.

0.8 Pär Larson 28.05.2015.

1 In modo o misura maggiore.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 9, pag. 85.12: [52] Ma più dispiù disse un altro filosofo ke disse ke li no(n) co(n)ti sono da schifare come nemici (e) no(n)n è da fidare i(n) loro ançi ke l'uomo li co(n)gnosca.

[2] f Poes. an. (ed. Spampinato Beretta), XIII (tosc.), canz. 7.40: Assai donne marito ànno / che da lor son forte odiati; / de' be' sembianti lod'ànno, / però non son dispiù amati. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Stat. pis., a. 1327, L. 1, cap. 54, pag. 68.44: Et che si possa dare borsi a l'incanti de li diritti de la Università di Villa predicta, della peccunia del Signore Re, sì come è usato, sensa alcuno bando, perchè li decti incanti si vendano dispiò; non obstante alcuno Capitulo che di ciò contradicesse. || Il prob. timbro corretto «dispió» risulta da Ravani, Breve, p. 70.

[u.r. 28.05.2015]