ELOCUZIONE s.f.

0.1 elocutio, elocuzione, elucuzione.

0.2 DELI 2 s.v. elocuzione (lat. elocutionem).

0.3 Fiore di rett., red. delta1, a. 1292 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiore di rett., red. delta1, a. 1292 (tosc.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

0.6 N Compare anche nella forma latina (elocutio) in Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.).

Doc. esaustiva.

0.7 1 [Ret.] Parte della retorica (lat. elocutio) che ha come oggetto lo stile del discorso da pronunciarsi. 2 Modo (o specif. abbondanza) di parlare.

0.8 Elisa Guadagnini 27.02.2006.

1 [Ret.] Parte della retorica (lat. elocutio) che ha come oggetto lo stile del discorso da pronunciarsi.

[1] Fiore di rett., red. delta1, a. 1292 (tosc.), cap. 5, pag. 151.17: L'arte de la rettorica amaestra di ben sapere favellare, e fa di sé cinque parti, cioè: invenzione, disposizione, elucuzione, memoria, pronuziazione.

[2] Gl <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 3, vol. 4, pag. 22.7: Tullio dice, che in questa scienza ha cinque parti, cioè trovamento, ordine, elocuzione, memoria, e parlare. [[...]] Elocuzione è lo adornamento del parlare, e di sentenze avvenevoli, a ciò ch'egli trovò: che trovare e pensare poco varrebbero, senza accordare le parole a sua materia.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 64.7: le parti di Rettorica sono V: invenzione, disposizione, elocuzione, memoria, pronu[n]ziazione...

- [Nominata col termine latino].

[4] Gl Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 75.17: Elocutio è aconciamento di parole e di sentenzie avenanti alla invenzione.

2 Modo (o specif. abbondanza) di parlare.

[1] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 13, 1-21, pag. 390.40: Et àe introdutto l'autore a parlare santo Tomaso prima, e poi maestro Bonaventura da Bagnoreo, et àe fatto continuare molto lo parlare: imperò che 'l detto pianeto àe a dare influenzia de l'elocuzione, sicchè conveniente e verisimile fizione è stata fatta da l'autore...

[2] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Prol. Dan, vol. 8, pag. 5.9: Ovver per che il parlar sì è caldaico, e in alcune proprietà delle lettere discrepa dalla nostra ebraica elocuzione, non volsero i settanta interpretatori servare quelle medesime linee in la translazione...