ANFRISIO agg.

0.1 anfissi, anfrisia.

0.2 Lat. amphrysius.

0.3 Simintendi, a. 1333 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Simintendi, a. 1333 (tosc.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

0.6 N Si rinvia per via dell'etimo sotto questo lemma la forma anfissi, benché non sia possibile accertare se i sassi anfissi siano riconducibili ad una località ove sorgesse un tempio di Apollo oppure alla città di Cuma (sede della Sibilla) o ancora se si tratti più prob. di un omonimo.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Di Apollo. Profetessa anfrisia: la Sibilla, profetessa di Apollo che era stato custode dei buoi del re Admeto in Tessaglia lungo le rive del fiume Anfriso. 2 Signif. non accertato.

0.8 Rossella Mosti 04.04.2006.

1 Di Apollo. Profetessa anfrisia: la Sibilla, profetessa di Apollo che era stato custode dei buoi del re Admeto in Tessaglia lungo le rive del fiume Anfriso.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 195.19: Contra li quali detti parloe brevemente la profetessa Anfrisia: Nulle cotali insidie so qui: non ti muovere ad ira... || Cfr. Aen., VI, 398: «Quae contra breviter fata est Amphrysia vates...».

2 Signif. non accertato.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 241.4: e con piccoli zeffiri per lo mare Ionio, nel nascimento della sesta aurora, venne in Italia, e fu portato a lato a' gioiosi templi nobili per la iddea Iunone, e a' liti di Silla. E lasciò Iapigia; e fuggìe gli sassi Anfissi con lievi remi... || Cfr. Ov., Met., XV, 703: «Linquit Iapygiam laevisque Amphrisia remis / saxa fugit...».

[u.r. 13.09.2007]