DISGIÙNGERE v.

0.1 deçonçe, deçunçe, deçunto, degiunta, degiunto, desgiunto, deszunze, dezunse, dezunte, digionta, digiunse, digiunt', digiunta, digiunti, digiunto, digiunto, digiunto, disçungo, disgiognere, disgionge, disgionti, disgiugne, disgiugnere, disgiugnersi, disgiunge, disgiunge, disgiungendosi, disgiùngensi, disgiungere, disgiungersi, disgiungnere, disgiungniere, disgiungon, disgiunse, disgiunsero, disgiunta, disgiunta, disgiunte, disgiunte, disgiunti, disgiunto, disgiunto, disiugne, disiuncta, disiuncti, disiunti, disiunto, dizunti, dizunto.

0.2 DELI 2 s.v. disgiungere (lat. disiungere).

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).

In testi sett.: Salimbene, Framm. volg., 1282-88 (emil.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.7 1 Rompere, disfare ciò che è integro riducendo in pezzi, scomponendo, dividendo in più parti; smembrare. Anche pron. e fig. 1.1 Separare, staccare interrompendo un vincolo o un rapporto materiale o ideale. Estens. Tenere, porre lontano. Anche pron.

0.8 Milena Piermaria 29.11.2005.

1 Rompere, disfare ciò che è integro riducendo in pezzi, scomponendo, dividendo in più parti; smembrare. Anche pron. e fig.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2470, pag. 261: Or prendi un animale / più forte e che più vale: / dico che 'n poco punto / è disfatto e digiunto.

[2] Salimbene, Framm. volg., 1282-88 (emil.), 10.4, pag. 426: Boni sun li sparici e li funci / e meio sun le pecor'a ki le munçe. / Ki punçe troppo ad alto e no li çunçe, / kadhe in terra e tutto se deçunçe.

[3] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 32.66, pag. 85: Legno quasi digiunto / è nostro core in mar d'ogne tempesta, / ove pur fugge porto e chere scoglia, / e di correr ver morte ora non resta.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 7, pag. 83.27: Noi veggiamo in del corpo morto che, stando per dimoransa di tempo, sì ssi dissolve et disgiùngensi le membra tutte, però che li panniculi et li nervi che lo tenevano, et cotali correggie picciule che lo teneano, si dissolveno.

[5] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 111.5, vol. 2, pag. 216: Averto il fior leggiermente s'attrita, / subito vento abassa / tostanamente e passa, / et ogni cosa che leve sorgiunge / facile si disgiunge; / dunqu' a fondato hedificio ruina, / se troppo corri, la cima gli china.

[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 127-142, pag. 682, col. 1.7: Or perché 'l dicto Beltrame dezunse dui cussí unidi insemme, come padre e figliolo, sí 'l punisse l'A. dizunto in li principai membri, come 'l co' dal busto, e portando la testa in mane per li cavigli...

[7] Pianto della Vergine, XIV pm. (tosc.), cap. 1, pag. 13.4: Vedetelo porre a rrivescio in su la Croce. Vedete conficcare la man diritta con un duro aguto. Vedete tanto trarre l'altra, che tutto si snodava. Vedete conficcare l'altra mano. Vedete poi pigliare i piedi, e tanto trarre in giuso, che tutto si digiunse.

[8] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 8, par. 9, pag. 205.10: Per lo quale ciertamente ischifare e' conviene confessare secondo verità giuridizione ne' vescovi e preti e cherichi tutti de' fattori della leggie auttorità principante avere, e no· altressì per pluralità disordinata de' principanti elli avengnia disciolgliere la policia o disgiungnere, siccom'elli è diterminato ne 17 p.e...

[9] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 95, pag. 210.14: Et advene alcuna fiata ch(e) l'ossa della iuntura se disiug(n)e i(n) tal modu, ch(e) appena pò retornare a lo loco dove deve...

- Sgretolarsi.

[10] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 4.14, pag. 60: Gli eccelsi monti schifi, dove i venti / Son poderosi, e in secca rena / Non si fatichi ficcar fondamenti. / Chè Ostro contra que' non si raffrena, / Anzi con ogni forza gli dicrolla, / Infin ch'a basso lor superbia mena. / E queste, se onda corrente le 'nmolla, / O secche si disgiungon, il lor peso / Gittano a terra di lor seggia solla.

1.1 Separare, staccare interrompendo un vincolo o un rapporto materiale o ideale. Estens. Tenere, porre lontano. Anche pron.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 8.19: 'l principale dono del Santo Spirito, cioè il dono di sapienzia che ferma e conferma il cuore in Dio, e congiugnelo sì con lui; ch'elli non può essere disgiunto nè sceverato.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 12, pag. 176.8: onde la charità à a chongiungniere inn amore e lla discordia ' disgiungniere per odio...

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 62, pag. 308.24: E come l'amore de' santi di vita eterna mai non si può disgiugnere o dissolvere da l'amore di Dio, e come ogne amore di questo mondo si può dissolvere e dipartire...

[4] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 10.159, pag. 103: o dolce amor, chi m'à da te disgiunta, / che ggià, 'l morir con teco, e' pur vorre'lo?

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 13.141, vol. 1, pag. 223: Ed elli a noi: «O anime che giunte / siete a veder lo strazio disonesto / c' ha le mie fronde sì da me disgiunte, / raccoglietele al piè del tristo cesto.

[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 28, 127-142, pag. 682, col. 1.6: Or perché 'l dicto Beltrame dezunse dui cussí unidi insemme, come padre e figliolo, sí 'l punisse l'A. dizunto in li principai membri, come 'l co' dal busto, e portando la testa in mane per li cavigli...

[7] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 3, pag. 188.8: Di necessità sarà la generazione umana, come poco dinanzi cantavi, dal suo fonte partita e disgiunta, mancare.

[8] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 457.12: O misere madri, quanti dolori serrerete nel chiostro del vostro cuore, quando delle parti vostre vedrete divellere le interiora del corpo e le membra disgiungere l'uno dall'altro!

[9] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 15, pag. 126.20: così stolti sono quelli, che vogliono anzi sempre tenere il cuore stravolto, e disgiunto da Dio...

[10] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), Como se intende santificetur, vol. 1, pag. 140.17: Noy doma(n)demo lo primer dom de Sp(irit)u S(an)c(t)o, zoè lo dom de sapientia, chi ferma et co(n)ferma lo cor a Deo e sì lo zonze p(er) modo che ello no pò deszunze nì despartire sappientia.

[11] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), 20, pag. 315.33: Onde per questa bella e sancta ragione il malvagio e pessimo inimico si partì confuso; e allora quella santa anima si disgiunse dal corpo con grande gaudio e trionfo...

[12] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 10, 4.5, pag. 125: Und'io son vivo, che sarei defunto, / e veggio che non puossi contastare / la verità, da la qual mai digiunto, / mentre ch'io vivo, non mi vo' trovare...

[13] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 2, par. 60, comp. 35b.10, pag. 109: alor amor novello / l'alma mia tanto impronta, / che may da luy non puote esser digionta.

- Privare, estromettere.

[14] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 10.93, pag. 108: per la qual son digiunto / da tuto ben, per ch'io tanto dolor ò!

[15] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 8.26, pag. 57: Or d'allegressa m'à tutto digiunto. / Fermato a perfessione a suo volere, / di me non fors'avendo, / inn- ardente mi mize coral foco...

[16] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 9.19, pag. 62: e conservando ciò com'or conservo, / d'ogni penser digiunto, / sono 'n ciò servo, entera vogl[i]a avendo / ed attendendo-ne in parte diletto, / il qual per lo piacere imaginai...

[17] Tomaso da Faenza (ed. Zaccagnini 1935), XIII sm. (tosc./faent.), 4.75, pag. 100: Omo non saggio contra ragion tira, / piange, forte sospira, / doglioso dole da gioir digiunto.

1.2 Distendere, allentare.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 249, pag. 283.26: Elli portava uno archo in sua mano, non niente di legno, ma elli era di cuoio cotto sodato e lavorato con veschovo, ch'era sì tenente che nulla cosa lo poteva disgiognere né distendere.

[u.r. 18.09.2008]