EDIFICIO s.m.

0.1 adificio, deficho, defìcho, defici, deficia, deficii, deficio, 'deficio, defico, defitia, defitie, defitio, defizio, difeci, difficio, difici, dificî, 'difici, dificia, dificii, 'dificij, dificio, 'dificio, dificj, difitia, difitie, difitio, difizi, difizio, 'difizio, edeffitii, edefici, edeficii, edeficio, edefitia, edifficii, edifficij, edifficio, edifichi, edifici, edificî, edificia, edificii, edificij, edificio, edificiu, edificj, edifitia, edifitie, edifitii, edifitij, edifitio, edifizia, edifizii, edifizio, edifizj, hedifficio, hediffitio, hedifice, hedifìcho, hedifici, hedificia, hedificie, hedificii, hedificij, hedificio, hedificiu, hedifitia, hedifitii, hedifitij,hedifitio, hedifizio.

0.2 LEI s.v. aedificium.

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Doc. fior., 1286-90; Cronica fior., XIII ex.; Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Doc. pist., 1339.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. bologn., 1295; Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. moden., 1353; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Anche plur. neutro (edificia, dificia).

La forma adificio è una possibile ricostruzione in aferesi.

0.7 1 Costruzione, opera edilizia. 1.1 Fig. Ciò che costituisce la struttura portante o il contenitore di qsa. 1.2 Realizzazione di un'opera edilizia, costruzione. 1.3 [Milit.] Fortificazione militare. 1.4 Cappello mobile (di un forno). 2 [Milit.] Macchina da guerra (usata in partic. per scagliare pietre o altri corpi contundenti contro il nemico). 2.1 [Il cavallo di Troia]. 2.2 [Milit.] Struttura (lignea) atta alla difesa in combattimento. 3 Strumento, arnese (anche fig.). 3.1 Macchina per il lavoro agricolo. Inganno, macchinazione. 3.2 Trappola per catturare gli uccelli. 3.3 Fig. [In senso osceno:] membro virile. 4 Inganno, macchinazione.

0.8 Emiliano Picchiorri 03.04.2006.

1 Costruzione, opera edilizia.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 320.17: Lo quale Dioclitiano in Roma hedificao molte dificia e therme, ma da Herculo Maximiano e da Galerio fo molto pregato ke devessi revenire a Rroma e recipere la sinioria...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quindecim miraculis..., 22, pag. 193: Lo di sexen tal segno devrá parir perman: / Molt cas e mult 'dificij arüinar devran.

[3] Doc. bologn., 1295, pag. 192.36: Item lo edificio de casa ch'ell'à sul casamento de miser Laçaro di Cazanimisi.

[4] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 2, cap. 1, pag. 84.9: Nel primo chapitolo s'adimanda, con ciò sie chosa che intorno da ogni parte della terra sia l'aire e lla terra sia sì grave e ponderosa e sonvi suso tante edificia, che mantiene la terra esendo di sotto, di sopra e da llato l'aire?

[5] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 8.68, pag. 513: Onnunqua cosa in terra creata / veio ke vene per me accusare, / però ke ll' aio in tal guisa usata / non me nne falla gran pena portare; / contra rasone non me vale intença, / contra potença né mur né 'difizio.

[6] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 81, vol. 2, pag. 45.10: Et queste cose farò a le spese de li uomini de li quali sono li edifici et le case et le piaze da l'una parte et da l'altra de la detta via...

[7] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 1.8, pag. 716: Ni su 'm prèa chi se balle / fasse fondamento bon? / No: che verrà [pur] saxom / che lo deficio desvale.

[8] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 20, 124-138, pag. 421, col. 1.2: Dello si è una ysola la quale è in Remania e fo molto viziosa de terramoti; e, brevemente gl'erano sí grandi, che no se li possea edificare alcuno edifitio per casamento.

[9] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 5, pag. 27.15: Alora quilli de Ferariola sì féno habitatione de làe da Poe e sì lì porno li soi hedifitii e legname de le caxi soe e lì féno la citade de Ferara.

[10] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 15, pag. 56.8: li mura foru ructi, multi casj dirrupati, multi clesj subsfundati et distructi de tempestati de l'ayru, et li edificij per antikytati sì cadianu.

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 1, vol. 2, pag. 192.15: Eciandeu issu fici fari apressu lu lacu Lucrinu bellissimi edificij et alti, ià sia zò que quilla contrata era stata deserta fin a quillu tempu, ad zò qui issu putissi aviri et usari li cozzuli di lu lacu plù friski.

[12] Doc. pist., 1339, 11, pag. 73.31: Veduto per li sopradicti questo dì medesimo la casa di Cremonese di messer Francescho avendo rispecto alle mura e al terreno della chasa sua e all'istima [ms.: altissima] facta per li sopra dicti maestri del deficho della casa e delle mura e le misure date a noi per lo maestro de l'ambacho...

[13] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 12, pag. 54.27: Ma l'altro hedifitio de legier se reversa no per violentia de le tentation, ché se a forçça çesse chusì serave guasto e butó per terra l'altro hedifitio, ma çò se devèn da re' pé de muro e da mal fondamento infermo e no ben forte.

[14] Doc. moden., 1353, par. 21, pag. 198.36: Anchora uno caxamento con la chaxa e cum l' edificio sovrestangando e con uno orto posto dre' la dita caxa...

[15] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 833, pag. 189: Or chi vedesse edefitia et case derupate! / Tuctequante le ecclesie erano atterrate, / Che fo lo majure danno che avesse la citate, / Salvo la morte delli homini, ad dire la veritate.

[16] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 193, pag. 200.5: E lo fiore sì è reóndo e traçe a aspero. E nasce in gi campi e in gi edifitij vegi de le caxe.

[17] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 258.11: ardeva quillo bello palazo riale, et ardevano li hedificii e li altri palazi, e tutti li tiempli de quella citate e tutti fummavano per le flamme che nde insivano altesseme dallo fuoco...

[18] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 19, pag. 79.30: lo settimo die, che le dexime de g' imperadori fidesseno dà in g' edificii de le giesie; e l' octavo die el venne al logo, o' è mo la giesia de san Pedro, e lianogano cum lagreme se accusò d' i so peccai, e drè çoe el designà i fundamenti de la giesia e su le soe spalle portà dodexe conche de terra da lo fundamento de la giesia.

1.1 Fig. Ciò che costituisce la struttura portante o il contenitore di qsa.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 3, pag. 76.8: Questo è lo soprano edificio del mondo, nel quale tutto lo mondo s'inchiude, e di fuori dal quale nulla è; ed esso non è in luogo ma formato fu solo nella Prima Mente, la quale li Greci dicono Protonoè.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 8, pag. 198.3: Li quali due luoghi, per bella similitudine, si possono appellare balconi della donna che nel dificio del corpo abita, cioè l'anima: però che quivi, avegna che quasi velata, spesse volte si dimostra.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 33, pag. 740.16: Per questa parola si puote comprendere la forma e il modo della edificazione e compilazione di questa Commedia: chè dice l'Autore, che per sua virtù di fantasia, alla quale qui la potenza manca, compuose il fondamento, e tutto lo edificio di questa sua opera.

[4] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 2, cap. 7, pag. 34.31: E in altro luogo: Iacientes fundamentum paenitentiae: Gittate uno fondamento di penitenzia, se volete fare edificio d' eterna salute.

[5] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 55, pag. 220.11: O carissimo padre, ècci migliore e più dilettevole cosa, che d' avere a edificare lo edifitio dell' anima nostra? Dolce cosa è, ché aviamo trovata pietra, maestro e servidore, uno manuale che bisogna a questo edifitio.

[6] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 101.8, pag. 646: onde convèn che la fin de l' indizio / quel che mal tenne e poi non vidde, tome / en loco là, dov' él porta tal some, / che giamai non vien meno el lor defizio.

1.2 Realizzazione di un'opera edilizia, costruzione.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 357.30: Le quali edificazioni sono cagione di grande rovina in tempo di guerra e in tempo di pace; imperò che prima nello edificio consumano smisuratamente facultadi; poi nello abitare sì circa la propia famiglia, sì circa li amici, in tempo quieto richeggiono molte spese...

[2] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 115, vol. 1, pag. 247.9: et ivi nella sepoltura furono seppelliti quelli nostri padri, come Adamo, Abraam, Isaac, Iacob, colle loro donne, cioè Eva, Sarra, Rebec, e Lia; et ivi crebbe l' albero della croce, che Salamone fece tagliare per edifizio del Tempio.

[3] Doc. fior., 1362-75, [1367] 170, pag. 189.15: levando le chiocciole di su le volte delle cupole, non tochando nè minuendo niente de lavorio murato, anzi amenbrando e legando i' lavorio ch'è fatto co' lavorio ch'è a ffare delle decte chupole, sì e in tal modo che l'edeficio delle cupole, o vero croci, non fosse per alchuno modo chagione di fare disfare il lavorio facto del corpo della chiesa.

1.3 [Milit.] Fortificazione militare.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 34, pag. 114.14: Et Mellibeo disse: credo ch' egli intesero, che io debbia fornir la casa mia di torri e d'altri difici, per li quali io mi possa difendere da' mie' nimici, [i quali] abbian paura di venirmi ad offendere ad casa.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 31: Melibeo rispuose: "Credo che elli inteseno che io dovesse fornire la mia casa di torre (et) d'altri dificii p(er) li quali fornime(n)ti io mi possa difendere, (et) li nimici temano p(er) cagione d'offentione là venire.

[3] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 21, pag. 25.6: Ancora, le grande spensarie el no de' far se no per gran couse e specialmente en le couse famose, o sia ch'ele pertegna a comunança, como è edificii sì ad honor de Dio co a defension de la citade o [del] castello, o sia che pertegna ala persona del retor o de chasa soa...

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 251.28: Aizava la testa e resguardava lo aito colle, lo forte castiello, e considerava per quale muodo potessi confonnere e derovinare quelle edificia.

1.4 Cappello mobile (di un forno). || (Baudi di Vesme).

[1] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 7, pag. 89.49: Et che alcuno homo non possa portare alcuna arme per alcuno forno che non cole, et che non abbia lo difficio addosso...

2 [Milit.] Macchina da guerra (usata in partic. per scagliare pietre o altri corpi contundenti contro il nemico).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 50.19: Et Agamenon con molte deficia açaccava e occidea assai de li troiani.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 16, pag. 305.29: La seconda maniera si è per difici e per màngani, e quali gittano pietre e debbono gittare di dì e di notte, acciò ched ellino non posino; ché la paura delle pietre del dificio del màngano non è piccola noia a quelli dentro.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 23, pag. 267.22: I consoli, avvegnachè una parte delle mura della cittade con dificii avessero fatto ruinare, non pertanto da quelli di Cartagine fuoro vinti, e messi in caccia; i quali difese Scipione, rincacciato dentro alle mura della cittade i nemici.

[4] Cronica fior., XIII ex., pag. 135.30: Incontanente i Fiorentini disf[e]cero Bibiena e tutte le castella d'intorno e cavalcaro inverso Areçço, e puosero il canpo al Vescovado vecchio, ed asediaro la terra e conbatterla co molti difici, gittandovi asini e pietre.

[5] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 244.21: e la istimana li Pisani andòrono assediare lo chastello d' Agniano, et per nostra paura lassònno li difici et tornònno a Pisa.

[6] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 537.9: De questa selva Cesare fece tagliare molti legni, de' quali fece trabochi e manganelle, più altri edifitij ne fece assai per gire per mare a combattere la terra.

[7] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 198.29: Fuorce fatte più traboche e defitia. Presese el borgo per battagla, e 'l castello se rendeo a patte.

- Fig.

[8] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 46.10, pag. 208: Tre son questi nemici, / che giettan co' difici / all'anima che da llor fa clausura; / sempre ànno cura di farla perire.

2.1 [Il cavallo di Troia].

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 177.24: O miseri, credete voi che li doni delli Greci sieno senza falsitade? forse che o dentro sono i Greci, o questo edificio è fabbricato contra i nostri muri.

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 13, pag. 24.8: Noi Troiani, credendo ch'eglino fossero veramente partiti, aprimmo le porte, e andando vedendo li campi e li luoghi ov' erano stati li Greci, vedemmo il dificio di quello mortal cavallo, che parea pur una montagna.

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 15, pag. 124.12: Onde credendo noi che se ne fossono iti, aprimmo le porti, e cercando i campi dov'erano stati i greci, vedemmo il dificio che si chiamò cavallo, il quale fu il mal cavallo per noi, che pareva una montagna».

2.2 [Milit.] Struttura (lignea) atta alla difesa in combattimento.

[1] Conv. papa Clemente, 1308 (?) (fior.), pag. 12.12: Questi cavagli furono dificiati per questo modo; che sei uomini portavano un dificio di fusta legerisimo, ch'era di forma d'un grandisimo cavallo, e questo era coverto infino a terra di zendado, che no si vedea che fosono uomini; e 'n su questi destrieri furono vere selle fatte tutte di nuovo, ed ivi suso veri uomini armati di tute armi.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 22.68, pag. 65: Veder bramava, per lo molto nome, / il leofante e 'l gran dificio ch'ello / portava a dosso, in cambio d'altre some; / quando fu Curio primamente quello / che, poi ch'egli ebbe Pirro in fuga messo, / me 'l presentò armato d'un castello.

3 Strumento, arnese (anche fig.).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 179.10: Dipo la dottrina ti dissi che t' era bisognio 'l parlare, el quale ti dico che procede da lo spirito, e per lo spirito viene a la bocca, e per difizio de la lingua s'adopera.

[2] Stat. venez., 1366, cap. 105, pag. 48.26: E quelli li quali vende ove o galine o altre cose de piçol valore, perda tutte quelle; et in sovra de ço questo no fia inteso quelli o quelle ke portasse alguna cosa in man per lo Riolto, ma pur quelli li quali o quelle le quale sedesse cum criello, cesto o altro hedificio, o quelli che tenisse le cose soe in terra in uno logo a vendere.

3.1 Macchina per il lavoro agricolo.

[1] Doc. fior., 1286-90, [1286-87], pag. 157.9: It. per la ruota del dificio de la fava, d. xxxij.

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 7, cap. 2, pag. 204.18: Fassi uno edificio quadrato di tavole con denti minutissimi dinanzi, risegati a modo di spiga, e dietro da questo edificio ha due timoni a modo di giogo, ne' quali il bue legato tiene il collo, e mettesi innanzi il dificio.

3.2 Trappola per catturare gli uccelli.

[1] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 99, pag. 45.5: Anco statuto e ordinato si è, che niuna persona ardescha overo presumma pigliare colonbo niuno co rete overo edificio o artificio niuno, né ucellari a colombi co niuna cosa in Chiarentana overo nel distrecto.

3.3 Fig. [In senso osceno:] membro virile.

[1] Jacopo da Leona, a. 1277 (tosc.), 1.3, pag. 207: Segnori, udite strano malificio / che fa il Barbuto, l'anno, di ricolta: / ch'e' verso l'aia rizza tal dificio, / che tra' sì ritto, che non falla volta.

[2] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 29.3, pag. 79: El Muscia sì fa dicere e bandire, / qual donna non avesse buon marito, / ch'aggia picciol dificio da servire, / che vada a llui, cad e' n'è ben fornito.

4 Inganno, macchinazione.

[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 15.259, pag. 195: [A] Adamo ne la bocca fui piantato, / per darli fructo c'avia domandato; / nullo dificio in me fu trovato, / ma in questo luogo mio valore è sano».

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 4, pag. 105.32: quasi fosse presente il nimico, garria con lui e diceva: «Questo edificio, o diavolo, è tuo, ma non potrai però impedire la mia volontà; questo tuo argento sia teco in perdizione». E dicendo queste parole lo desco disparve come fumo.

[u.r. 14.12.2017]