ELEVARE v.

0.1 alevando, alevata, aleverò, alevono, eleva, elevà , elevadi, elevado, elevai, elevando, elevandosi, elevandusi, elevar, elevare, elevarla, elevarono, elevarsi, elevase, elevata, elevate, elevati, elevato, elevatu, elevau, eleverassi, elevò, elevono, elevoronsi, elevossi, elievansi, ellevare, ellevata, ellevati, ellevato, helevar.

0.2 DELI 2 s.v. elevare (lat. elevare).

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 1.

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. pis., 1321.

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. elevare in superbia 3; elevarsi in superbia 3.

0.7 1 [In senso materiale:] trasportare qsa dal basso verso l'alto, far salire, sollevare (anche pron.). 1.1 Collocare in alto, in posizione eminente (anche pron.). 1.2 Porre qsa al di sopra di qsa altro. 1.3 Innalzare dalle fondamenta, edificare; erigere, innalzare. 2 Avvicinare o avvicinarsi a Dio, acquistare o far acquistare un più alto grado di virtù (anche pron.). 2.1 Infondere eccitazione nell'animo di qno. 3 Aumentare la considerazione, la stima di qno, esaltare. 3.1 Promuovere la dignità, la condizione sociale o esistenziale di qno. 3.2 Assegnare a qno un'alta carica politica o una dignità pubblica. 4 Aumentare di numero, crescere. 5 Aumentare di intensità e di volume (la voce). 6 Rimuovere da una lista.

0.8 Zeno Verlato 23.02.2006.

1 [In senso materiale:] trasportare qsa dal basso verso l'alto, far salire, sollevare (anche pron.).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 2, pag. 145.14: Davit p(ro)ph(et)a dice «Viddi lo inpio superbo sopraexaltato (et) elevato sopra li cedri del Libano: quando passai non v'era, cercai (et) non si trovò el loco suo».

[2] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. I, 7, pag. 101.8: Che il cielo si volga da oriente in occidente è segno che le stelle che ssi lievano in oriente elievansi a poco a poco infino a tanto che vengono nel mez[z]o del cielo...

[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 9, 1-12, pag. 151, col. 1.7: molte volte la chiareça del sole si è nera, adombrada per alcuni vapuri grossi elevadi dalla terra...

[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 17, pag. 102.25: Kistu sanctu Paulu pir speciale gratia fo elevatu fini a lu terczu chelu, ubi Deu li revelau multe cose secrete...

[5] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 11, ott. 26.5, pag. 612: poco più furo i monti accumulati / sopra Tesaglia dalla folle gente, / inverso il ciel mattamente elevati, / che fosse quivi quel rogo eminente...

[6] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 1, pag. 7.2: questa mia esaltazione, cioè questa croce, nella quale sarò esaltato ed elevato da terra, sarà una cosa sì efficace, e di tanta virtude, che io trarrò a me il cuore dell' uomo con ogni sua potenza...

[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 102.36: Una fiaa messer Yesu Criste per far-sse cognosser e per far-se amar elevò gli ogi so' a cel e disse...

[8] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 7, pag. 295.23: Li fuochi ad Oreo fatti, ma tardi per fraude di Platore del luogo della guardia elevati, avevano mosso Filippo...

[9] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 2, pag. 235.1: corporalmente egli era veduto da' compagni elevato da terra e ratto fuori di sé.

[10] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 34, pag. 160.7: lu cavallo accustuma et amagistra tuctavia de levare li pedi en dellu soe andam(en)to e le ga(m)me più ligier(e) et più alto como se convene d'elevar(e).

1.1 Collocare in alto, in posizione eminente (anche pron.).

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 22, vol. 2, pag. 346.5: E però disse Isaia: Sarà il monte la casa del Signore nella cima dei monti, ed eleverassi sopra i colli...

[2] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 30.5, pag. 58: Verçene Maria preciosa, / de Cristo in celo site madre e sposa. / Vui site da Cristo in celo sposata, / d'ugni virtù adobata / e sovra li angeli elevà êxaltata, / aiai coloro chi ve chiamano.

[3] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 33, pag. 73.22: sopra tutti e cederni del monte Libano, ritti e inalzati e elevati sopra tutti e monti e sopra tutte le quercie di Basan...

1.2 Porre qsa al di sopra di qsa altro.

[1] Stat. pis., 1321, cap. 121, pag. 300.31: Ancho statuiamo et ordiniamo, che nullo testore [[...]] osi [[...]] alcuna pessa di barachani di sopra lo telaio elevare [[...]], se none in presensia de lo officiale...

1.3 Innalzare dalle fondamenta, edificare; erigere, innalzare.

[1] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 265.10: et lì hedifficono loro maxon et stançie, de legnami et de paglia, al meio che poteno. Et è da creder che cun grande fadiga alevono i luogi et stançie tra queli paludi.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (ii), par. 33, pag. 272.7: e veduto da lui essere stato nel diserto elevato un serpente di rame, al quale mostrate le lor piaghe, da' serpenti del luogo, dove erano, ricevute, tutti guerivano...

2 Avvicinare o avvicinarsi a Dio, acquistare o far acquistare un più alto grado di virtù (anche pron.).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 5, vol. 3, pag. 229.10: Ah! come l'uomo è vile e dispregievole cosa, se non si eleva di sopra l'umane cose.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 564.22: adunque qualunque creatura ha beatitudine, elli è bisogno che Dio per grazia condiscenda ad elevarla...

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 23, pag. 63.19: poy ky lu corj de sanctu Benedictu era elevatu per contemplatione, li parole soy non potiano esserj cas[s]i...

[4] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 42, pag. 118.3: appresso del Padre celestiale e benigno t' eleva lacrimando in servigio di noi...

[5] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 95, col. 1.28: Sicchè la affezione elevata più alta da essa intellettiva meditazione, più si dilunga da lei che 'l meriggio dal nascimento del sol...

[6] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 3, vol. 2, pag. 156.23: cussì l' anima di Cristu intellegit elevandusi a lu intellectu divinu...

[7] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 52, pag. 214.10: una notte fu sì elevato e ratto in Dio, che vide in lui Creatore tutte le cose create, e celestiali e terrene...

2.1 Infondere eccitazione nell'animo di qno.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 28, pag. 491.14: Queste paure rivolgendosi negli animi, essi medesimi le cure e le paure accrescevano, e ancora essendo accostumati per alquanti anni alla guerra propinqua e guerreggiare per lo fine di quella, aveva gli animi di tutti elevati Scipione e Annibale, sì come duchi preparati all' ultima battaglia.

3 Aumentare la considerazione, la stima di qno, esaltare.

[1] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 295, pag. 207.14: Ma quand'ella vidde che io l'ebi tanto alevata e asaltata [[...]], sì s'inorgoglì...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 66.7: A quistu factu la persuna di Cato end'elevau la admiraciuni, ca, zò qui pariria audacia in altru homu, in Catuni esti riputata confidencia.

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 8, cap. 44, pag. 368.25: se come Q. Fabio le cose da me operate in Ispagna elevò così io incontro alla sua gloria beffare e la mia con parole in alto levare voglio.

- Locuz. verb. Elevare, elevarsi in superbia: accrescere a dismisura la stima di sé, insuperbire.

[4] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 53, pag. 100.15: Quando li bon angeli videno li altri elevase in superbia, illi se 'n dexdegnaveno fortamente e declinàn incontanente verso lo so Creatore, lo qualle è sovran ben...

[5] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 521-30, pag. 137.9: e lei avresti in tanta superbia elevata che le piante de' piedi non le si sarebbero potute toccare...

[6] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 7, pag. 236.3: che diranno coloro in loro iscusa, che [[...]] elevandosiin superbia, si reputano e vogliono essere reputati degni e grandi?

[7] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1129.5: Questa medesima abbondanza in tanta superbia elevò l'animo di Cleopatra...

3.1 Promuovere la dignità, la condizione sociale o esistenziale di qno.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 53, pag. 285.2: e quando l'uomo lo biasimava di basse genti così elevare, elli lo' rispondea, che se li ladroni [[...]] li avessero aiutato a difendare suo onore [[...]], sì ne farebbe elli altrettanto.

[2] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 200, pag. 161.15: Per ciò osterò io i forti e posenti di grande segnorie e di grande altezze, e i fieboli e dispregiati aleverò io in alti...

[3] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 4.21: non senza grandissima afflizione d' animo possiamo vedere li malvagi e perversi uomini a' luoghi eccelsi e a' sommi oficii e guiderdoni elevare, e li buoni scacciare, deprimere e abbassare.

- [Rif. a una una fazione politica].

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (i), par. 43, pag. 354.24: E perciò l'autore dice essere stata depressa la parte Bianca ed elevata la Nera...

3.2 Assegnare a qno un'alta carica politica o una dignità pubblica.

[1] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 8.26: essendo [[...]] alla imperiale altezza elevato Carlo Magno...

[2] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 267.5: Et lì elevono tra sì un signor et principo, al qual disseno doxe...

[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 20, par. 6, pag. 347.17: siccome alquna volta avenire elli aviene, alquno ereticho essere preso a vescovo di Roma e ddi poi che così sia ellevato, e sse nnon dinanzi, chadere in questa taccia...

4 Aumentare di numero, crescere.

[1] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 265.13: I fuzitivi andava alevando et acressando ogni giorno piui, per spatio de anni 159.

5 Aumentare di intensità e di volume (la voce).

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 154, pag. 209.20: per ciò che il gridare e l' elevar la voce superchio si manifesta più tosto abondanza di caldeza di cuore che modestia d'animo.

6 Rimuovere da una lista.

[1] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 50, par. 35, vol. 1, pag. 205.10: per alcuno modo sia elevato del catastro de la uneversetade dua primamente alivrato era e sia posto êllo catastro de la uneversetade de la seconda avetatione...