EMERGENTE agg.

0.1 emergente, emergenti.

0.2 V. emergere.

0.3 Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?).

In testi mediani e merid.:Doc. ancon., 1345.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Che si rende visibile, palese. 1.1 Che sorge, si mostra o accade in modo improvviso o imprevisto.

0.8 Zeno Verlato 23.02.2006.

1 Che si rende visibile, palese.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (ii), par. 34, pag. 135.11: E convenevole cosa è che colui, al quale è commessa la guardia d'alcuna cosa, che egli stea nella più sublime parte di quella, acciò che esso possa vedere e discernere di lontano ogni cosa emergente...

1.1 Che sorge, si mostra o accade in modo improvviso o imprevisto.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 90.3, pag. 281: E per salute ancor delle sue genti / gran doni a' templi poi fece portare, / l' iddii pregando che negli emergenti / casi dovesser lor pietosi atare...

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 19.17, pag. 730: Per costei le province hanno salute, / reggono i re, e a' casi emergenti / riparo dan le sue leggi dovute.

[3] Doc. ancon., 1345, pag. 235.16: sì per fortuna de mare ac sì etiamdio per bono tempo per cagione necessaria emergente...

[4] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1122.4: la natura con onesta arte ci ha dato modo di visitarci: cioè con lettere; le quali in poco inchiostro dimostrano la profondità de' nostri animi, e la qualità delle cose emergenti e opportune ne fanno chiara.

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 106, pag. 433.26: acciò che la natura di questa [[...]] con toleranzia fermissima sostenesse i casi per qualunque cagione emergenti.