ÈOLO s.m.

0.1 eol, eolo.

0.2 GDLI s.v. eolo (lat. Aeolus).

0.3 Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.).

0.6 A Dante, Vita nuova, c. 1292-93: Eolo.

0.7 1 Meton. Vento fortissimo.

0.8 Rossella Mosti 10.03.2006.

1 Meton. Vento fortissimo.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 501.11: Eolo è fortissimo vento, e però il pone re de' venti; Scilocco è quello vento, che è [tra] Ponente e Garbino.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 28, pag. 296.6: Quivi non fiere, non pecore, né altri animali. Quivi Eolo nulla potenza ha: ogni fronda si riposa.

[3] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.182, pag. 47: Po' vidi Enea e Dido, in una grotta / soli fuggiti, perch'Eolo minaccia, / e seguir dolci voleri in quell'otta.

[4] Fazio degli Uberti, Amor, non so, a. 1367 (tosc.), 44, pag. 58: Il mar profondo non fromba né litica, / cessa dall'ondeggiar forte e malivolo / e diventa benivolo, / sì che gli marinai sicur pileggiano. / Eolo s'acqueta e sua asprezza mitica.

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 41.12, pag. 58: Eolo a Neptuno et a Giunon turbato / fa sentire, et a noi, come si parte, / il bel viso dagli angeli aspectato.