0.1 esventurata, isventurata, isventurate, isventurati, isventuratissimi, isventuratissimo, isventurato, isvinturatu, sbenturato, sbenturaty, sventurado, sventurata, sventurate, sventurati, sventurato, sventuratu, svinturata.
0.2 Da sventura.
0.3 Re Enzo, S'eo trovasse, a. 1272 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Re Enzo, S'eo trovasse, a. 1272 (tosc.); Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.); Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); San Brendano pis., XIII/XIV; Simintendi, a. 1333 (prat.); Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.).
In testi sett.: San Brendano ven., XIV.
In testi mediani e merid.: Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).
0.5 Anche s.f. (sventurata).
0.7 1 Vittima di una sorte avversa. 1.1 [Con rif. a parti del corpo]. [Di un'entità non animata:] caratterizzato da sorte avversa. 1.2 [Della fortuna]. 1.3 Coinvolto nell'avversità, caratterizzato da sorte avversa. 2 In condizioni di grave sofferenza. 2.1 Che causa grave sofferenza.
0.8 Francesco Sestito 11.04.2006.
1 Vittima di una sorte avversa.
[1] Re Enzo, S'eo trovasse, a. 1272 (tosc.), 12, pag. 157: Certo meo cor non crede, / ch'eo sono isventurato / plu d'omo innamorato...
[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 4.4, pag. 124: Son io dolente, dolent'e apenato: / isventurato - con forte ventura.
[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 61.8: Ma quando lo sventurato Feton ragguardò le terre dalla somma aria molte abbattute, impallidio, e subitamente gli tremaro le ginocchia...
[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 4, pag. 79.17: O svinturata Dido, hora ti toccanu li crudili fati!
[5] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 40, pag. 135.22: Io non pensava avere tolto esposo per essere asediata a mia cità. Ma so' io più esventurata che nulla altra donna!
[6] San Brendano ven., XIV, pag. 158.29: Io son sventurado malamente, a voi a mi, che mai nasì in lo misero mondo, lo qual è plen de ingani e de tribulazion.
[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 22, pag. 198.29: Che se dicerrà delle taupinelle sorrelle Polissena e Cassandra? Che ancora se dicerrà de la sventurata Andromacha soa muglyere?
[8] Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 84.11: Hic et hec acheris et hoc ac[h]are sventurado, ab a quod est sine et caris g[rat]ia, unde acheris, sgratiado.
- Sost.
[9] Fr. da Barberino, Rime, a. 1314 (tosc.), 1.39, pag. 234: Però, chi vuol veder lo sventurato / non tardi punto, affretti il suo venire, / ch'io son già presso a quel punto finale...
[10] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1075, pag. 249: Ancora vi vollio dicere de alcuno sbenturato / Che nacque in male punto, che dé essere dannato...
- S.f.
[11] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 53.25: Poi che Filomena s'avvide ch'ella era entrata nelle case del maladetto Terreo, la sventurata temè, e diventò palida per tutta la faccia.
- [Usato come esclamazione, per rammaricarsi della propria sorte].
[12] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. (D.) 118.5, pag. 198: Non mi credea tanto aver fallato, / ca mi celasse mostrar so clarore / la rosa del giardino, a cui son dato, / perder potesse per altrui furore. / Non so perché mi avvenga, isventurato!
[13] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 50, pag. 262.27: Oi sventurata, or perché lo mandavamo noi per queste cose? Or non avavamo noi in lui ogne ricchezza, diletto e appagamento?
- [In imprecazioni, per augurare a qno una sorte avversa].
[14] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 28, pag. 449.9: Oh sventurati e mal nati, che innanzi volete partirvi d'esta vita sotto lo titolo d'Ortensio che di Catone!
[15] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 646, pag. 40: Thomasso sventuratu, / la dompna nostra è morta, e tu no ci sci' statu!
[16] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 2, pag. 229.16: Ma perchè con gli aguti denti, crudele isventurato, mi squarci, e col tuo parlare?
1.1 [Con rif. a parti del corpo].
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 758.27: Queste cose dicendo, il ferro nello sventurato petto nasconde, e da colui con freddo isciolgonsi le membra e la disdegnata vita, con pianto fugge per l'ombre.
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 2, pag. 239.8: Niuna cosa, altro che morte, non ci potrà partire, però che né noi il consentiamo, né amore vuole: anzi con più forze continuamente mi cresce nello sventurato petto...
[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 32, pag. 211.2: I Viniziani vi vennono per acqua, e furonvi sconfitti, e presi e mortine assai: e fu sventurata fortuna per loro...
1.3 Coinvolto nell'avversità, caratterizzato da sorte avversa.
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 746.22: alcuni gettano nel fuoco gli elmi e le splendienti spade e li scudi e li sventurati lancioni de' Latini...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 14.51, vol. 2, pag. 232: Vassi caggendo; e quant'ella più 'ngrossa, / tanto più trova di can farsi lupi / la maladetta e sventurata fossa.
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 26, pag. 101.9: Sesto e quelli che erano per la battaglia pochi rimasi delle due schiere prime, tutti s'accostarono, e rincominciarono sì forte la sventurata battaglia, che alcuna volta prima non v'era stata tale.
[4] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 491.31: non si vendé in piazza detta d'Orto Sammichele dal detto dì infino a dì XIIJ del detto mese, sventurato per la maggior parte della gente fiorentinescha.
2 In condizioni di grave sofferenza.
[1] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 73.28: Et tornono i dimoni et levonno l'anima isventurata tra loro con gra[n]dissimo romore et urlare.
[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 94, pag. 283.17: E' ti convien fare, che l'avaro sappia, che la moneta non è bene, né male, e che i ricchi sono isventuratissimi...
- [Rif. a un albero].
[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 5, cap. 2, pag. 178.11: Aguale ne' luoghi temperati s'innesta l'ulivo infra la corteccia come gli altri pomi, secondo che dicemmo di sopra. Ma se vuogli innestare nell'oleastro, cioè nell'ulivo salvatico (questo è quello, che è nell'uliveto prima posto, e poi tagliato si rinasce) in questo modo si provede all'oleastro isventurato. Fatta la fossa, mettivi e' bracci, ovver piantoni dell'oleastro, e non ricuprir la fossa insino di sopra... || Cfr. Palladio, Op. Agr., V, 2, 1: «casu incenso renascitur oleaster infelix».
- Sost.
[4] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Canz. 2.57, pag. 704: Né al mondo grandezza / nessuna contant'amo / come servir voi bramo [[...]] là 'nd'io forte mi doglio / e tornom'a Merzede, / ch'a molti isventurati gioi concede.
[5] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 24.21: Nocte et iorno quilly malingy spirity plombo et metallo in ne le gole de li dicty sbenturaty de colare non cessano...
[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 6, pag. 109.12: giudico mai rincrescer non dover l'ascoltare e a' felici e agli sventurati, in quanto li primi rende avvisati e i secondi consola.
- S.f.
[7] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 28.17: E sì come ella tenea il pettine del busso, percosse molte volte la faccia d'Aragnes. La sventurata non potè più sofferire; e piena d'ira s'impiccoe.
[8] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 418.12: La reina poichè [[...]] non vede alcuna gente di Turno, la sventurata crede il giovano essere morto nella battaglia; e, turbata nella mente di subbito dolore, fortemente grida...
2.1 Che causa grave sofferenza.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 1, pag. 152.4: li senatori [[...]] molto furo tristi de lo sventurato ricordamento, pensando che in cotale giorno solevano adunarsi in Campidoglio.
[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 756.10: La fanciulla con prima mano i biondi capelli e le risplendienti gote lacera: di quindi la sventurata fama si manifesta per tutta la città...
[u.r. 31.05.2007]