CARROCCIO s.m.

0.1 caroço, carozo, carroccio, carrozzo, charoccio, charroccio.

0.2 Da carro, forse incrociato con biroccio (DEI s.v. carroccio).

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Cronica fior., XIII ex.; Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV; Stat. pis., 1330 (2).

In testi sett.: Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Veicolo a quattro ruote trainato da buoi, con una torre nel mezzo su cui erano gli stendardi cittadini, un'antenna a croce, un altare e una campana; posto al centro dello schieramento in battaglia, era simbolo della libertà comunale. 2 Veicolo a due o quattro ruote a trazione animale adibito al trasporto di persone. 3 [Astr.] Costellazione dell'Orsa Maggiore.

0.8 Emiliano Picchiorri 06.04.2006.

1 Veicolo a quattro ruote trainato da buoi, con una torre nel mezzo su cui erano gli stendardi cittadini, un'antenna a croce, un altare e una campana; posto al centro dello schieramento in battaglia, era simbolo della libertà comunale.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 6.38, pag. 91: guardate a Pisa di gran canoscenza, / che teme 'ntenza - d'orgogliosa gente: / sì lungiamente - orgoglio m'à in bailia, / Melan'a lo carroccio par che sia...

[2] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 21, pag. 847: Alora doe parti se començò a fare, / Germie' e Lambertaci se fe' chiamare, / e queste començòno a ingrossare / fortemente: / sì che 'l caroço tolseno de presente, / in su la piaça de la cità valente / lo menòno ambe le parti comunalmente / cum gran forore.

[3] Cronica fior., XIII ex., pag. 123.36: MCCXXVIIJ anni, alla singnoria di messer Andrea Iacopi de Perugia i Fiorentini andarono, popolo e chavalieri, col carroccio, sopra la città di Pistoia, e le borgora infino alle mura, intorno intorno, tutto guasstaro; e disfecero Monte Fiore, una bella torre, e lo castello di Carmignano.

[4] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 249.22: e lo imperatore Federigo fece oste a Melano, come fue la levata da Melano sì funno isconfitti e vinto lo charroccio di Melano...

[5] Stat. pis., 1330 (2), cap. 171, pag. 639.33: Dichiariamo che, conciò sia cosa che la campana del carroccio sia di sì picciulo suono, che per tutta la cità udire non si puote; che infin' ad tanto che la campana grossa la quale si de' ordinare et ponere sopra 'l palagio del Capitano, quine sarà ordinata et posta, se cazo addiverrà che lo Capitano facesse sonare la dicta campana del carroccio...

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 75, vol. 1, pag. 369.24: E nota che 'l carroccio che menava il Comune e popolo di Firenze era uno carro in su quattro ruote tutto dipinto vermiglio, e aveavi su commesse due grandi antenne vermiglie, in su le quali stava e ventilava il grande stendale dell'arme del Comune...

[7] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 72 tit., pag. 31.30: Come i Fiorentini rifeciono oste di nuovo e col carroccio andarono sopra a Sanesi, e disfeciono il bagno Avignone.

[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 5, terz. 47, vol. 1, pag. 56: Nel dugentoventotto e mille sento, / che i Fiorentini andar sopra Pistoia, / col Carroccio, e con grande assembramento, / perocch' a Montemurlo davan noia...

[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 5, pag. 22.11:Vinti milia perzone pericolaro nella rotta. Lo carroccio tame a Bologna tornao.

2 Veicolo a due o quattro ruote a trazione animale adibito al trasporto di persone.

[1] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 29, pag. 486.1: E per questo ti dà l'altore una similitudine, che il charroccio di Scipione Affrichano maggore, né quello d'Aghosto, né quello del sole fu mai sì bello quant'era questo, anzi erano [un] niente apresso quello, così diciendo: Non che Roma di charro chosì bello...

3 [Astr.] Costellazione dell'Orsa Maggiore.

[1] F Tesoro volg., XIII ex. (fior.): Ma di verso tramontana n'ha un altro più di buon aire, c'ha nome Corus; questo appellano li marinari Maestro per sette stelle che sono in quello medesimo luogo, che sono chiamate da molti lo Carroccio. || Segre-Marti, La prosa, p. 325.

[u.r. 15.10.2020]